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![]() I risultati della Maratona di TrevisoInserito da Franz.Rossi il 31/03/2008 alle 10:02 nella sezione strada
Lezione di umiltàPrima di tutto è stata una grande festa popolare: tre partenze tra tre località celebri per le battaglie combattute durante la prima guerra mondiale.Era naturale che rispondessero bene all'invito dell'organizzazione della 5^ Maratona di Treviso e domenica 30 marzo si riversassero sulle strade della Marca trevigiana. Giornata stupenda di sole e di festa, grandi spiegamenti di volontari per una triplice partenza e per tre percorsi che fino a poco dopo la mezza si sviluppavano in modo separato per riunirsi a Ponte della Priula. Organizzazione impeccabile se non per qualche lungaggine nel ritiro pettorali, parzialmente giustificata dal numero record degli iscritti (6.255). La mia trasferta era stata organizzata all'ultimo complice la defaillance dell'ultimo minuto della mia famiglia. Così con Claudio Ferrari (il mitico Funa, socio abbonato alle lunghissime distanze in montagna) e di Daniela (amica maratoneta con cui ho diviso decine di gare) ci siamo avviati verso Treviso il sabato pomeriggio. In serata con un nutrito gruppo di amici (tra cui il Road di Recco Paolo De Zordo) ci siamo trovati per il carico di carboidrati e per la solita festa pregara. A letto presto con l'incubo del cambio da ora legale a ora solare... Domenica mattina (alle 6.00) a colazione incontro (nel nostro stesso hotel) prima Marco Perini e Daniele Sturlese, poi Alessandro Colella (quello tra noi in albergo che farà il miglior tempo). Comunque è ora: le nostre strade si dividono e ci mettiamo in movimento verso le tre partenze. Io parto da Ponte di Piave, per cui mi reco alla stazione dove ci attende un treno speciale che porterà solo i maratoneti a Ponte. Su marciapiede di fronte ci sono gli atleti che vanno in treno a Vittorio Veneto, riconosco una tuta Road, è Pieluigi Quadrio che mi riconosce e saluta. Giunto a Ponte di Piave trovo gli altri Road che condividevano con me la partenza. Per primo trovo, anzi ritrovo Paolo De Zordo, con lui chiacchieriamo del più e del meno e lo aggiorno sulle ultime vicende del Road. Incrociamo poi Angelo Felli, conosciuto da tutti e sempre in grande spolvero (soprattutto se deve farsi fotografare con qualche simpatica maratoneta). Lamenta un piccolo infortunio, ma questo non gli impedirà di terminare la gara in 3:37. Stefano Scala si sta preparando, non ha grandi ambizioni cronometriche a causa della scarsa preparazione, ma riuscirà a chiudere bene la gara. Infine incrocio, subito prima del via, anche Vanni Pedrolini. Con lui ci scambiamo i soliti auguri. Vanni lamenta da un paio di settimane un forte mal di schiena, ma è determinato a far bene e alla fine il suo tempo, seppure molto più alto di quello cui puntava, mi riempie di invidia. Mi infilo nella gabbia che mi tocca, e mi metto subito a chiacchierare con Giancarlo Casentini, la lepre delle 3:30 e un buon amico di altre gare. Sono tranquillo e, dopo aver visto partire i cicloni e aver assistito alle evoluzioni aeree di un biplano con scia tricolore annessa, finalmente partiamo. Il mio piano è semplice. Stare con le lepri il più possibile, e vendere cara la pelle se vado in crisi. I primi 5 km passano tranquilli in un ambiente un po' anonimo. Le gambe girano e mi sembra di non fare alcuna fatica. Passiamo i 10 e i 15 e mi accorgo di patire a tenere il passo (si viaggiava regolari a 4'58"/km). Decido di lasciar sfilare i pacer e di cercare di limitare i danni. Alla mezza c'è il pullman dei ritirati e la tentazione di lasciar perdere è fortissima. Ma Ponte della Priula e l'unificazione dei percorsi è a poco più di un chilometro, così proseguo. I volontari ci consegnano dei cappellini rossi, lo stesso succede sugli altri due percorsi co ndei cappellini bianche e verdi: lo scopo è formare una fiumana tricolore sul ponte sopra il Piave. Il paese ci attende festoso, sul ponte sono schierati degli anziani vestiti con le divise di 90 anni fa, una copia fedele dell'aereo di Francesco Baracca sorvola la lunga teoria di maratoneti e la gente applaude. E' un'emozione fortissima, un grande spettacolo di cui la maratona è protagonista. Un'idea davvero vincente per agganciare ancora di più questo evento al territorio. Ma l'effetto positivo della folla passa presto, e le mie gambe si lamentano sempre di più. La mia gara si chiude al 30º chilometro da dove inizio ad alternare corsa e camminata, con l'unico scopo di arrivare in fondo. Nel frattempo mi raggiungono e superano le lepri delle 3:45 e subito dietro di loro vedo Stefano Scala, mentre dopo un po' mi sento incitare da Mario Trovato, anche lui autore di un'ottima prova. La gente mi continua a superare, so che a Claudio Ferrari era stato imposto lo stop alla mezza da Migliorini, quindi non lo cerco. Gli ultimi due chilometri nel centro di Treviso sono paesaggisticamente belli, ma un incubo per chi è provato dai precedenti 40 km: tutto un susseguirsi di salite e discese su porfido. Finalmente l'ultima curva, il passaggio attraverso porta San Tommaso e l'arrivo. Dopo aver recuperato al volo le sacche e aver salutato un po' di amici, ci dirigiamo verso l'albergo e le docce, ma faccio in tempo a congratularmi con Luca Maestroni (primo dei Road a Treviso) che è riuscito in pieno nel suo intento e ha chiuso con un ottimo 2:48 la sua gara. Il pensiero va a Cremona, dove altri amici e comapgni di squadra stavano compiendo il loro dovere ai Campionati Italiani di Duathlon e alla banda Road alla mezza di Vigevano. Infatti appena acceso il cellulare iniziano ad arrivare messaggi e telefonate e il tam tam della gara ci racconta come si sono svolte le cose sugli altri campi. In macchina tornando verso Milano, con le gambe provate dalla gara ma con la medaglia della mia quinta Treviso al collo, rifletto su come la maratona sia ogni volta una grande lezione di umiltà. E penso alle prossime gare e a quanto siamo fortunati a poter continuare a correre. Franz Ecco i risultati dei nostri soci: (all'appello mancano Gianni Pistis che non è partito, Emanuele Spriano di cui non ho notizie e Claudio Ferrari che come previsto si è fermato al 25esimo)
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All'expo: si riconoscono Paolo De Zordo, Claudio Ferrari e Franz Rossi (oltre ad un gruppo di DRS)
Commenti
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Franz, ancora qualche km e ti riprendevo: comunque anche io mi sono piantato al 31º. Ma è stato troppo bello per avere il benché minimo rimpianto!
Partito da Vittorio Veneto con la segreta speranza di chiudere in h. 3.20/3.25 (tempo non proibitivo per me avendolo raggiunto a Milano lo scorso dicembre) rimango accodato alle lepri delle 3 ore e quindici fino alla mezza; poi rallento leggermente perchè le pulsazioni salgono inesorbilmente, infine dal trentesimo in poi inizia il calvario!
Evidentemente i postumi della maratona di Roma si sono fatti sentire. Che dire: non è mai troppo tardi per imparare!
Per tutto il resto splendido week-end e organizzazione impeccabile.
Pierluigi Quadrio
L'organizzazione si conferma ai massimi livelli, pur con la partenza da tre punti differenti che chiaramente moltiplica le difficolta' organizzative.Anche il tessuto cittadino (negozianti,gente comune,forze dell'ordine,volontari ) da' sempre l'impressione di lavorare insieme per la buona riuscita della manifestazione .L'unica cosa che non si riesce mai a controllare sono...le condizioni meteo che alla fine si sono rivelate ancora piu' avverse dello scorso anno dove aveva si piovuto ma con una temperatura molto piu' favorevole per correre .Ad essere soddisfatti una volta tanto sono stati i famigliari al seguito che hanno potuto ammirare Treviso in tutto il suo splendore in una giornata ideale per....il turismo !
Diego Guida
Il 30 marzo 2008 sarà un giorno che ricorderò per tutta la vita.
Sono partito per questa maratona con 3 miei amici anche loro debuttanti; purtroppo la nostra inesperienza ha fatto sì che di km ne abbiamo fatto 45.. perchè abbiamo scoperto solo la mattina alle 8:30 che la partenza era a 3 km dal nostro albergo e non a 300 metri come la receptionist dell'Hotel di Vittorio Veneto ci aveva segnalato e quindi ci siamo fatti questi 3 km di corsa arrivando alle 9:25 alla partenza sudati e con l'adrenalina a 1000 perchè rischiavamo di non fare in tempo a partire.
La partenza quindi l'ho vissuta come una liberazione, "ce l'ho fatta a partire, adesso mi rilasserò strada facendo" mi dicevo tra me e me. Dei miei 3 amici, Fabio e Pascal sono arrivati in 4:01 e 4:28 mentre l'obiettivo mio e di Pasquale era di chiudere la gara tra le 4'30 e le 5 ore.
Il ponte della Priula al 22 km mi ha talmente emozionato che riuscivo a fatica a respirare, vedere quelle persone anziane in divisa, con gli occhi lucidi era veramente da brividi, ne ho salutati, mentre correvo, tanti e il loro incitamento è cresciuto talmente da farmi andar via dal ponte con le lacrime agli occhi.
Al 25 km vedo rallentare Pasquale, mi avvicino e vedo che non parla più, è un brutto segno, ho imparato durante le varie tapasciate che quando non lo sento più parlare vuol dire che è in crisi, lo affianco e gli dico "mettiti in scia dietro di me seguimi", mi dice che ci avrebbe provato ma al 28 km non lo vedo già più. Continuo a correre, guardo i battiti '151' e sono al 29 KM in 3h10, penso che un mese fa ci avevo messo 3'h30 e adesso non mi sentivo nemmeno stanco, forse il carico di carboidrati della sera prima era veramente miracoloso.
Arrivo al 30º km e penso che non avevo mai fatto un lungo superiore a questi km, adesso ci dovrebbe essere il "muro dei 30 km" e in tono di sfida tra me e me pensavo "voglio proprio vedere se esiste veramente, io questo ritmo non lo mollo". Vado avanti fino al 35 e poi ecco il 36º. Dunque da questo punto già dalla tapasciata di 29 km (22 + 7) di Grezzago mi ero ripromesso di mettermi a camminare a Treviso dal 36 al 39 km.
Io però stavo bene, da un lato quindi non volevo venir meno a quello che avevo impostato già mentalmente 30 giorni prima, dall'altra mi sentivo bene e con i battiti che non superavano i 160. Alla fine sono sceso ad un compromesso con me stesso e mi sono forzato a camminare per 800 mt, e appena ho visto il cartello del 37 km mi sono rimesso a correre e sono andato così fino all'arrivo.
4h52 il mio tempo e 5h12 quello di Pasquale.
Loro adesso stanno già cercando qualche altra bella maratona, io invece penso di cominciare a riprendere la mia bella Bianchi e tornare ad allenarmi su per il colle Brianza.
Grazie Treviso, è stato un onore per me fare la mia prima maratona in questa città.
Scherzi a parte trovo a stento le parole per commentare -anche per un pizzico di sana commozione- il tuo racconto, che assume almeno per me una valenza specialissima perchè è l'epilogo di una sfida che ti ho visto raccogliere, portare avanti tra le difficoltà (una su tutte: quest'inverno il lungo fatto assieme all'Idroscalo con freddo indicibile, nebbia da lupi e te a correre nonostante la febbre), coltivare dentro te stesso giorno dopo giorno con un'indicibile tenacia e alla fine vincere. Domenica ero a Cremona, però la mia testa più di una volta è venuta a Treviso per incitarti. Complimenti, davvero. I più sinceri e sentiti che possa porgerti! Sei un grandissimo!
mi era sfuggito il fatto che tu fossi al debutto, vederti sempre così calmo mi aveva tratto in inganno e credevo tu fossi un maratoneta di vecchio pelo...
Benvenuto nella grande famiglia di chi ha provato l'ebbrezza di essere arrivato in fondo, è un virus che ti contagia.
La scelta di Treviso è stata sicuramente saggia e il percorso "classico" di Vittorio Veneto il più godibile.
Un'esperienza come la maratona insegna tanto, e quando le emozioni si depositano, scopri che sei diventato più ricco.
Franz
Complimenti a tutti!!
Giovanni Corrado
forza tri-road
La stessa Chiara ci ha dichiarato di essersi ritirata, probabilmente il chip ha registrato un passaggio "farlocco"
Franz