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Il sogno del Tor
Inserito da mauromodca il 15/09/2014 alle 19:36 nella sezione cross & trail
Il Tor e' stato un sogno cullato per un intero anno fatto di lunghi allenamenti solitari e di Trail preparatori. Non avevo nessuna aspettativa; sapevo che sarebbe stata dura, non cosź„ dura.
Ci vuole coraggio, forza, un grande cuore, un pizzico di follia e consapevolezza quanto basta, il tutto fatto cuocere a fuoco lento per 150 ore in una pentola grande quanto la valle d'Aosta.
Il mio Tor e' finito a Gressoney; sono transitato alle 23.15, un quarto d'ora dopo la chiusura del cancello. Sono arrivato correndo in perfetta forma fisica!
Ho spiegato che avevo soccorso un concorrente in preda a spasmi da vomito che se la stava passando molto male e non me la sono sentita di abbandonarlo sotto la pioggia in quelle condizioni.
Il Trail per me ę³oprattutto quel manifesto etico che spesso si legge, ma che evidentemente lascia il tempo che trova di fronte al cancello. Io non avrei avuto il coraggio di interrompere il sogno di chi ci credeva davvero che avrebbe finito.
Mi dispiace per gli organizzatori, spesso non all'altezza: non ho mai trovato la pasta e le docce solo fredde, spesso la strada priva di bandierine,ma questa e' un'altra storia....
Io porto a casa l'idea che sono, nel mio piccolo, un atleta che non molla mai nonostante tutto e che sono capace di inseguire i miei sogni.
Ci riproveršŖa seguirš²„mpre ciš„£he la mia coscienza suggerisce. Non esiste traguardo che vale la sofferenza di un altro.
Mauro

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