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W il Road... Quando meno te l’aspetti
Inserito da mt-run il 14/02/2008 alle 11:46 nella sezione strada
A me il Brianzolo taglia le gambe.
Anche se chiudo le mie fatiche del sabato campestre nelle retrovie, quello sforzo mi schiaccia.
Ma la domenica mattina ci sarebbe il lungo.
E domenica scorsa sono partito, destinazione Gaggiano.
Durante i primi tre chilometri mi sono interrogato sul senso di un impegno così sfibrante, sulle motivazioni, sulle ragioni della sofferenza.
Pensavo che, in fondo, non si tratta di una cosa importante, che i miei obiettivi li ho raggiunti, che se non ne ricavo piacere tanto vale alleggerire…
Che in fondo ci può anche stare un allenamento meno intenso, che potrei fare qualche chilometro oggi e un po′ di più domani…
Insomma, la parte pigra (e stanca) di me, ce stava a provà…
Poi arrivo sul Naviglio e le cose un po′ migliorano, ma lo so che non è giornata.
Resisto fino all′inversione di marcia.
E′ il momento di tirare fuori la carta denominata "il ritorno è più facile", o anche "in qualche modo devi pur tornare a casa".
Funziona per un po′ ma poi il ritmo cala, rallento, mi sento immerso in una noia asfissiante; mi sembra di correre con delle coperte addosso.
Allora gioco la carta "tanto lo sai che non ti fermi", detta anche "Perché mai dovresti fermarti?"
Ma ecco il colpo di scena; mi ha raggiunto un runner in forma smagliante.
Ha qualche decina d′anni più di me ma il passo fresco e ritmato.
Scatta l′orgoglio; tengo il passo…
E tutto riparte, si rimette in moto, si disingolfa.
Voglio passare il tornello prima di lui; ci riesco per un millisecondo.
Poi mi riprende e mi rivolge la parola.
Cavolo, adesso sto bene.
Riesco a correre in modo decente; e a parlare, con una voce… normale.
Chiacchieriamo.
Sul più bello ho una scarpa slacciata (che dilettante!) ma lui si ferma e mi aspetta.
Parliamo di corsa… gare, percorsi d′allenamento, fino a che scopro… che è anche lui un Road!
E che Road!
Si chiama Baracchi, detto "il Preside", tra i membri storici della nostra associazione.
Insomma, siamo uno squadrone.
Mi accompagna fino al cavalcavia che poi imboccherò per tornare a casa.
Missione compiuta.
Grazie Preside.
Morale: non trascinare le gambe, potresti essere nel mirino di qualche Road!
Mario

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Ho iniziato a leggere questo tuo resoconto per l'incipit coinvolgente, ma devo dire che hai raccontato di una di quelle belle esperienze che affratella noi che corriamo.
Ogni sconosciuto condivide con noi alcune emozioni.
Se poi si scopre che condivide anche i colori sociali... beh una bella domenica davvero.
Franz
Twin Paola
la Gazzetta dello Sport organizzò in tutta Italia "il giro del campanile". Abbiamo corso le eliminatorie attorno al
campanile della Chiesa Dell`Incoronata: C.so Garibaldi, Bastioni, Via Milazzo, Via Marsala. Dovevamo percorrere tre km, non ricordo quanti giri però ricordo benissimmo che si partiva dopo le ore 21 in una di quelle "calde serate" invernali. Si correvano anche, sempre davanti alla Chiesa,
le eliminatorie dei 100 metri e se ricordo bene il nostro
Sisti (che era un fulmine anche d`inverno) vinse poi le finali nazionali.
Saluti Segrelio (elio pravettoni)
(p.s. via marsala era un po' in discesa)