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Il Brianzolo è finito, viva il Brianzolo!

Inserito da Giuseppe.Mauri il 03/03/2014 alle 17:16 nella sezione cross & trail

Per l’ultimo appuntamento con il campionato, Giove pluvio ci prepara una trappola. Piove ininterrottamente da tre giorni ma, improvvisamente, verso ora di pranzo, la pioggia cessa, il cielo schiarisce e addirittura un pallido sole fa capolino tra le nuvole che sembrano meno minacciose.

Tiro un sospiro di sollievo (che più tardi si dimostrerà del tutto affrettato), prendo lo zaino e mi avvio. Mia moglie mi sbarra la strada e mi domanda: “come pensi di andare a Carate”?
Tradotto dal femminile al maschile significa: “non sarai mica così pirla da andare in bici anche se ha smesso per un momento di piovere”?

Dato che conosco la ragazza da trent’anni non mi faccio cogliere impreparato e le rispondo di stare serena e che sarei andato in auto, nonostante Carate sia a pochi chilometri da casa.

Arrivo al parco, sede storica dell’ultimo cross e lo spettacolo che mi si para davanti è anche questa volta eccitante: gazebo colorati, gente che si scalda, i nastri che delimitano il percorso che luccicano alla luce del sole che ancora si fa vedere tra le nuvole.

Incrocio il presidente dell’Als Cremella che, ormai rassegnato alla nostra invadenza, mi indica il loro gazebo.

Non vedo GP e un po’ mi preoccupo: questa è la sesta tappa e per essere classificati basta correrne cinque. Per un attimo mi viene il dubbio che possa aver dato forfait (sarà invece il buon Piermario Sasso quello che tirerà il bidone alla fine!)

Faccio il mio giro di riscaldamento e perlustrazione realizzando due cose: la prima è che non avremo problemi di fango, nel senso che di fango ce n’è a badilate. La seconda è che Giove ci ha “paccato” con il più classico dei trucchi: ci ha illuso con mezz’ora di tregua attirandoci sereni allo scoperto, ma adesso avanzano nuvole minacciose che minacciano (appunto) pioggia intensa. Minaccia tra l’altro puntualmente mantenuta: Giove ama scherzare ma è uno di parola!!

Un quarto d’ora prima della partenza si palesa GP. Mi pento di aver dubitato e lo affianco per gli ultimi minuti di riscaldamento. Ci dedichiamo a qualche allungo. GP mi dice che quelli forti fanno gli allunghi; replico che allora possiamo far finta anche noi di essere tra quelli forti, tanto poi quando si parte, chi vuoi che controlli?

Pochi istanti prima di partire GP mi dice: “Dato che hai parlato di vessilli e di bandiere che garriscono sui campi gara, ho pensato di farti un regalo”. Caspita, sono imbarazzato e non so cosa replicare. Mi spiace non dire niente ma sono così: fatico a esprimere di persona i sentimenti… Decido di rimandare a dopo.

In attesa del via verifico la posizione di quelli che gara dopo gara, sono diventati i miei avversari (e rido pensando che loro magari non lo sanno neanche ...).

Partiamo e decido di provare la strategia suggerita dal concorrente del Vis Nova – andare tranquilli il primo giro e poi via in progressione. Non duro neanche mezzo giro e incomincio a inseguire i concorrenti che di volta in volta scelgo come obbiettivo.

Verso la fine del secondo giro mi volto e ho la sensazione che mi abbia raggiunto (il Vis Nova, dico). Voglio provare a tenere botta. Cerco di non mollare ma evito anche di accelerare, per conservare un minimo di energia per il finale. E’ l’ultimo giro e l’atteso attacco non arriva. Decido di non girarmi e di aumentare il passo. Provo a raggiungere i concorrenti davanti a me. Qualcuno in effetti è un po’ in crisi e, nonostante il tifo delle badanti a bordo pista, riesco a superarne un paio.

Mancano poche centinai di metri e riesco a raggiungerne un altro. Decido di non superarlo e di lasciarlo avanti un paio di metri per poi bruciarlo (...) sul rettilineo finale.
Ultima curva a gomito ed ecco il rettilineo e il traguardo laggiù in fondo. E’ il momento: davanti a me due concorrenti che ormai sono nel mio mirino. Accelero, cerco lo sprint, li ho quasi presi ... . Ecco, la chiave è tutta in questa parola: “quasi”! Infatti, mentre io accelero cercando di superarli, questi due maledetti anziani irriconoscenti decidono di accelerare a loro volta e, non solo non riesco a raggiungerli, ma addirittura si allontanano! E ci si mette pure il mistair che cerca di incoraggiarmi urlando: “dacci dentro, è il momento di cambiare passo”. E questa è una cosa che tutte le volte mi offende: Stefano, io il passo l’avevo già cambiato! Possibile che non te ne sia accorto?

Solo all’arrivo mi rendo conto di quanto stia piovendo, ma non importa, il campionato è finito e proprio all’ultima gara sono riuscito a tenere dietro il Vis Nova. Arriva il presidente del Cremella che mi fa notare che ‘sto benedetto uomo (il Vis Nova) non ha superato neanche lui. “Impossibile – penso – era dietro di me…”. In effetti, guardando la classifica alla sera, il ragazzo risulta essere discretamente dietro. Pazienza: ne riparliamo al prossimo campionato.

Sono al ristoro con gli amici (quelli che fino a 10 minuti prima erano i maledetti avversari da annientare a ogni costo) quando si palesa GP che, sorridendo mi dice: “Ecco il regalo. E’ la maglietta che ho vinto quando ho partecipato alla quarta edizione del Brianzolo. Ci sono stampati i nomi dei paesi della brianza dove si correva… Come noti le gare erano sette, mica sei come adesso! Eh, non è più il Brianzolo di una volta!”

Faccio due conti al volo e, dato che questo che s’è chiuso era il ventottesimo campionato, la maglietta dovrebbe risalire al 1990! In effetti il buon GP ha tutte le carte in regola per parlare con cognizione di causa del passato!
Vorrei abbracciarlo per l’onore che mi ha fatto ma sono timido (e fradicio e infangato, tra l’altro) e mi limito a balbettare qualche parola di circostanza.

E’ ora di andare a casa e allora saluto i presenti e, pieno di entusiasmo do appuntamento all’anno prossimo a tutti quelli con cui ho combattuto spalla a spalla per sei gare. Uno di loro si gira, mi guarda e, con un sorriso venato di malinconia, risponde: “speriamo”!

Ringraziamenti finali!

Grazie a Lorella Fumagalli, tante volte sul podio di categoria; grazie alla Lale Donato che trasmette sempre grazia entusiasmo e buonumore; grazie a Lucio Bazzana, che se noi la bandiera l’abbiamo tenuta alta, lui l’ha tenuta davanti al gruppo, con i suoi piazzamenti di vertice; grazie a Stefano Bacciocchi, Paolo d’Agostino e a Luca Speciani, che hanno messo anche la loro spunta. Grazie al Mistair Stefano Scala che si sente sia quando c’è che quando non c’è! Grazie a Piermario Sasso, che tutte le volte che penso che lui di chilometri ne corre 60 e oltre con la stessa serenità con cui ne corre 6, mi girano le balle (l’invidia è un peccato e io sono un peccatore). E poi grazie a GP Calegari, che Capriano è la campestre più bella, ma una volta si che era bellissima, e Monza senza la prima discesa non è più la gara di una volta…

E infine grazie agli amici del Cremella che ci hanno ospitato nel loro gazebo, che il più delle volte era un “non” gazebo (cioè un gazebo senza gazebo, ovvero un telo di cellophane steso a terra, giusto per non riempire di fango anche i pochi indumenti asciutti alla fine della gara).

E’ stato un campionato entusiasmante, fatto di lotte all’ultimo sangue nel fango dei prati brianzoli, cuore in gola e risate, pioggia e pacche sulle spalle.

Adesso, grazie a GP ho anche un vessillo da esibire e potrò senz’altro dire che l’abbiamo portato con onore su e giù per le colline della Brianza, tra cavalieri, dame, giostre ed eroi.

Per quanto mi riguarda do a tutti appuntamento all’anno prossimo.
Io ci sarò…

Spero!

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Commenti
  • piter 05/03/2014 alle 16:43:15 rispondi
    Grazie a te Giuseppe.
    Grazie a te, Giuseppe. E' stato bello conoscerti sui campi del cross e leggere le tue cronache, spero che ce ne saranno molte altre. L'appuntamento e' certamente al brianzolo dell'anno prossimo (que viva siempre!); ma certamente ci becchiamo in qualche altra occasione. piermario sasso
  • lorella 05/03/2014 alle 21:49:54 rispondi
    Grazie...
  • LUCIO BAZZANA 05/03/2014 alle 22:37:15 rispondi
    LA MISTICA DEL PACIU:K
    ALLA VENERANDA ETA' NON SOPPORTO PIU' I PIEDI GHIACCIATI-BAGNATI E 'STE CHIODATE INDISPENSABILI QUANTO ATROCI PER LE PIANTE LARGHE....
    MENO MALE CHE'L GHERA I RESUCUNCC DEL GIUSEPPE: SENNO'CHI ME LO FACEVA FARE DI TORNARE SUI MIEI PASSI ?
    SE VEDUM AL BRIANSUL. AN SA E'T AL BRIANSO:L.
  • ste_scal 06/03/2014 alle 17:05:47 rispondi
    un po' di numeri
    Pur essendo quattro gatti, qualcosa portiamo a casa anche quest'anno dalle colline della Brianza. In dettaglio:
    - 6 atleti classificati con il minimo di cinque presenze
    - Lorella 2^ assoluta tra le SF 55
    - Lucio 4° assoluto tra gli SM 60
    - Piermario 6° assoluto tra gli SM 65
    - degli altri tre (GP, Gi.Ma e il sottoscritto) meglio non parlare, nessuno di loro è nella top ten di categoria
    - massimo num. di presenze: 9 a Giussano
    - minimo num. di presenze: 5 a Monza e Carate
    - 15° posto assoluto tra i Team Master (su 127 classificati!), risultato da non disdegnare. Soprattutto, le suoniamo di oltre 200 punti agli amici di Cremella, che finiscono sedicesimi. Son soddisfazioni!

  • Lale 10/03/2014 alle 12:37:59 rispondi
    La poesia del cross!
    Dopo un annata di stop ritornare a correre è difficile.
    E però malgrado gli acciacchi e le gambe doloranti, al cross non ho voluto rinunciare.
    Primo perché è bellissimo correre in mezzo al fango.
    Secondo perché solo nel cross si sente ancora quella purezza del podismo come sport di sacrificio e solidarietà, lontano dai grandi eventi pieni di sponsor. Bello correre, ma bello anche stare a bordo campo a fare il tifo per i compagni di squadra e per gli sconosciuti che corrono con loro. Bello avere come ristoro un piccolo panino e un bicchiere di vino accanto ad una stalla… insomma la poesia del cross è unica. Grazie Giuseppe perché l’ha raccontato con ironia e delicatezza. E' stato difficile esserci. E' stato meraviglioso esserci.
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