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Il Resegone e i ragazzi del '99

Inserito da Giuseppe.Mauri il 24/02/2014 alle 11:06 nella sezione cross & trail

Sabato era una bellissima giornata. Cielo terso, temperatura primaverile. In verità c’era un po’ di vento a rompere i maroni, ma per essere onesti, c’erano tutte le premesse per uno splendido pomeriggio di sport.

E allora? Cos’ è andato storto questa volta? Beh, niente! E’ andato tutto bene questa volta! Niente pioggia, niente fango, niente pozze d’acqua in cui sprofondare (i due dispersi di Giussano pare che non si trovino ancora – la versione ufficiale dell’assenza è influenza, ma anche Bresnev aveva un raffreddore e poi è ricomparso al mausoleo del Cremlino).

Vista la bella giornata decido di andare in bici, un po’ perché il giorno dopo sapevo di avere poco tempo per l’allenamento, un po’ per tirarmela con gli altri ex giovanotti.

Arrivo trafelato perché ormai sono le due meno un quarto e, se non sono li almeno un’ora prima comincio ad agitarmi. Ho già detto che si tratta di un sintomo inequivocabile dell’età che avanza – quand’ero giovane arrivavo in aeroporto mezz’ora prima del decollo e non ho mai perso un volo, per cui non mi ripeto!

GP è già li (…). Ci facciamo un giro di ricognizione e di chiacchiere serene e in un attimo è ora di partire. In verità manca quasi un quarto d’ora ma, come ho già detto….

Intravedo Lucio e Piermario ma, come fa notare GP, non c’è tantissima gente, o meglio, non c’è più la folla degli anni scorsi…

“Sembriamo i ragazzi del ‘99” dico. Colgo il guizzo negli occhi di GP e capisco che anche lui è passato da quei 4 novembre a scuola, quando si andava con le maestre alle commemorazioni della fine della 1^ guerra mondiale e c’era l’immancabile gruppo di reduci nato nel 1899 – ragazzi buttati nella carneficina a 18 anni appena compiuti… Ogni anno il gruppo dei ragazzi era sempre più sottile. Poi un anno di ragazzi del ’99 ne erano rimasti solo due, aggrappati al gonfalone ed evidentemente ormai troppo stanchi… e la volta dopo non c’era più nessuno.

Parto con questi bei pensieri allegri. GP e gli altri diversamente giovani sono già scappati. Resto con i soliti avversari e cominciamo la solita teoria di sorpassi e controsorpassi al rallentatore. Il figlio di uno dei miei avversari diretti ci fa un tifo evidentemente venato da beffarda ironia. Chiedo al padre (il presidente del Cremella, mica uno qualsiasi!), di punirlo con il salto della cena e il padre aderisce senz’altro alla proposta.

Al coro di chi fa il tifo (o ci prende in giro con velata ironia) si unisce anche la voce stentorea del Mistair Scala, che si palesa d’un tratto a bordo pista all’urlo di “alè Giuseppe, non mollare”, e anche questo la dice lunga sul tipo di andatura che riesco ad esprimere!!

Verso la fine del secondo giro arriva da dietro il solito baffuto contendente del Vis Nova Giussano. Questa volta non lo mollo: lo affianco sull’ultima salita ma so già come finirà: lo perderò in discesa (in discesa sono praticamente incapace di correre; non che sul piano o in salita sia un fulmine, come ormai avrete capito, ma la discesa è la parte in assoluto peggiore) e non riuscirò più a riprenderlo. E infatti va proprio così. Al traguardo lo affianco, gli faccio i complimenti e gli dico che sono due anni che cerco di tenerlo senza riuscirci. Sorride soddisfatto e mi spiega che il trucco sta nel partire con calma e poi andare in progressione. Quando era più giovane faceva anche lui il mio stesso errore, poi con gli anni ha imparato a gestirsi. Lo lascio in preda a sentimenti contrastanti: da una parte sono contento per il fatto di essermi sentito dare implicitamente del giovanotto; dall’altra parte ho realizzato che è due anni che rincorro un tipo che ha tra i cinque e i dieci anni più di me e che, con tutta probabilità, è già in pensione da un po’.

Come ormai da tradizione, alla fine ci si trova tutti al gazebo del Cremella, che poi è un gazebo senza gazebo, nel senso che è solo un doppio foglio di cellophane intorno al quale ci sono persone simpatiche e accoglienti (la sviolinata è un tentativo di far recedere il presidente del Cremella dall’idea più volte ribadita di addebitarci un importo per l’uso dei loro servizi…).

Ancora con il fiatone (parlo di me), parte la discussione su quale potrebbe essere la traccia del resoconto di questa giornata. In effetti, la discussione dura poco perché il Mistair, indicando lo scenario naturale che ci circonda, tira fuori l’idea: “giovani, oggi s’è corso sotto lo sguardo severo del Resegone (il nome deriva dal fatto che le tante cime del monte ricordano i denti di una grande sega e, in brianzolo, grande sega si dice “resegun” – sbaglia chi pensa che c’entri una qualche Sua Maestà dedita all’onanismo!); che cosa ci può essere di più brianzolo di questo scenario?” Tra l’altro, la stessa montagna è il traguardo di un’altra corsa leggendaria che parte da Monza, capitale morale della Brianza.

Grazie al vento, che ha reso questa giornata di sole particolarmente tersa, e alla luce invernale che scolpisce le ombre in modo netto e scalda i colori in modo unico, lo scenario è effettivamente incantevole. “E il sol rieda calando dietro il Resegone”, mi vien da dire, d’istinto. Ed ecco che la discussione, appena sopita, riparte immediatamente: chi l’ha scritto ‘sto verso? Carducci? Pascoli? Qualcuno sostiene che l’abbia pronunciata Dancelli alla fine di un giro di Lombardia di fronte al microfono di un Adriano Dezan che, con il suo tono ultimativo, gli chiedeva conto del forte ritardo accusato all’arrivo. GP, che è un competitivo, sfida i presenti a scommettere sul loro candidato. Sostengo timidamente che si dovrebbe trattare della poesia di Carducci dedicata alla Battaglia di Legnano che vide la Lega Lombarda (quella medioevale) sconfiggere a Legnano le armate del Barbarossa. “Vi sovvien? Disse Alberto da Giussano”… Viene interrogato anche Piermario in veste di saggio, e all’esitante Mistair vengono rinfacciati senza nessuna remora i suoi trascorsi studi classici. Concludiamo decidendo di dare un’occhiata a wikipedia non appena arrivati a casa.

Saluto tutti e inforco la mia bici. Mi aspettano una trentina di chilometri per tornare a casa. Attraverso paesi avvolti in un silenzio che mi ricorda i sabati pomeriggio di tanti anni fa, quando al mattino ancora si lavorava e il pomeriggio lo si dedicava al bagno settimanale e alla schedina al bar, dato che la spesa la facevano le mamme al mercato settimanale e non era ancora partito l’impazzimento da shopping compulsivo che ci prende, me compreso, ogni fine settimana.

Come sempre un gruppo di indomiti quasi giovani ha tenuto alto l’onore dei nostri colori. Grazie a Lorella Fumagalli (ancora a podio! Complimenti) Lucio Bazzana, Piermario Sasso, Giovanni Paolo Calegari e Stefano Scala anche questa volta la bandiera con i nostri colori garriva nei campi ai piedi delle alpi orobiche (si, però questo tono esageratamente epico comincia a suonare un filo stucchevole, no?)

Sabato prossimo è il gran finale a Carate Brianza. Sarebbe bello che ci fosse un gruppone di Roads per salutare questa edizione del Brianzolo.

P.S. Ieri sera mi è arrivata una mail da GP che riporto: “Carducci - opera omnia - canzone di Legnano 1876-1879. Potevi vincere 20 Euro !!”

2^ P.S. Carducci sarà stato anche un gran poeta ma, come diceva la mia maesta, in geografia era una bestia. Il Resegone è a est e il sole, a parte che nessuno l’ha mai visto ridere, tramonta a ovest.

Giuseppe

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E il sol ridea calando dietro il Resegone
E il sol ridea calando dietro il Resegone
Commenti
  • LUCIO BAZZANA 24/02/2014 alle 22:27:09 rispondi
    CALO DI PRESTAZIONE
    QUESTIONE DI PUNTI DI VISTA. DALLA VALLE IMAGNA IL SOLE (?) VA' BEN "...CALANDO DIETRO IL RESEGONE".
    CHE CI FACESSE IL GIOSUE' DA QUELLE PARTI NON E' DATO SAPER.
  • piter 25/02/2014 alle 09:22:31 rispondi
    GARRIVA?
    "Garriva" non lo leggevo dal 1956... Però ammetto che nel contesto ... diversamente giovane ci sta anche bene.
    Ad ogni buon conto voglio qui pubblicamente fare l'elogio delle tue cronache: sono la cosa più divertente del brianzolo di quest'anno. E il Resegone con ... il sole in fronte (citazione) era bellissimo! piermario
  • ste_scal 25/02/2014 alle 16:23:51 rispondi
    spunti letterari
    "Or ecco - dice Alberto di Giussano,
    Ecco, io non piango più. Venne il dì nostro,
    O milanesi, e vincer bisogna"...
    (da G. Carducci, Canzone di Legnano)

    Serve altro per ritrovarci tutti a Carate sabato prossimo per l'ultima del Brianzolo 2014? ;)
  • Franz.Rossi 28/02/2014 alle 16:44:52 , modificato il 2014-02-28, alle 16:48:10 rispondi
    Saudade
    Giuseppe, maledetto te, mi hai fatto venir nostalgia del gruppo del Brianzolo.

    Grandi cronache e gran divertimento.

    Bravi tutti, ma soprattutto tu che ci fai rivivere i fasti (del sabato brianzolo e dell'italiano)

    ciao
    Franz

    PS per il Mistair, il titolo è giusto così, non è "sudade" come immagini tu
  • checco 02/04/2014 alle 15:27:21 rispondi
    Cerco squadra per Monza Resegone 2014
    Buongiorno,
    sono un runner "solitario" e cerco una squadra incompleta per la Monza Resegone.
    Classe: 1965
    Tempo sulla mezza : 1h 40'
    Tempo Merate Cornizzolo (2013): 4h 04'.

    Grazie
    Checco (mail:checcodotti@gmail.com / cell:349/8548236).
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