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A Giussano la terza tappa del Brianzolo (e piove)
Inserito da Giuseppe.Mauri il 03/02/2014 alle 09:31 nella sezione cross & trail
Piove. Piove ininterrottamente da mercoledì. Novantasei ore di pioggia insistente.
Mi domando: cosa è meglio evitare di fare quando piove da tutto questo tempo? Vediamo un po’. Sicuramente è meglio non andare in spiaggia in costume a prendere il sole. Sconsigliabile anche un giro in moto su e giù per i passi dolomitici. Da evitare un pic nic in campagna o sulle rive del Ticino.
Ah, scordavo: sarebbe veramente stupido anche solo pensare di mettersi a fare una bella corsa in pantaloncini e canottiera in mezzo ai prati.
Ecco, appunto. Allora perché siamo qui io e una banda di un centinaio di anziani, seminudi, sotto il diluvio fermi in mezzo a un prato, pronti a scattare come molle allo sparo dello starter? Eh sì, perché non è che Sabato piovesse a dirotto, se si esclude la finestra di tempo tra le 14:30 e le 15:00; e non sto neanche a dirvi a che ora è la partenza della mia batteria!
Non pensate che nelle prossime righe ci sia una risposta alla domanda che mi rimbalzava in testa: non ce l’ho la risposta. Ci sono diverse ipotesi, moltissime di queste le conoscete voi meglio di me, anzi, sono certo che voi conosciate ragioni che a me sfuggono del tutto.
In ogni caso: eccoci qua a Giussano, sulle sponde del placido lago (che i locali chiamano laghetto solo per modestia!!), sotto la pioggia.
Cerco un motivo per farmi forza ma non me ne viene in mente neanche uno. Ho fatto l’errore di fare qualche minuto di riscaldamento sul percorso e so cosa mi aspetta, anche se in verità quello che stiamo per trovare è anche peggio!
Peggio sicuramente di Cantù. A Cantù qualche tratto non fangoso c’era. Qui si sprofondava sempre. In alcuni punti di più, in alcuni di meno ma si sprofondava ovunque. A dir la verità in alcuni punti si sprofondava in modo imbarazzante, tipo guado, tanto per intenderci. Secondo il prode GP Calegari, non si trattava semplicemente di fango, ma di una vera e propria esondazione del placido lago!!
La fatica comunque a volte aiuta. Oggi mi ha aiutato a evitare di coprire di improperi uno dei concorrenti (un tipo con cui ci stiamo sfidando dall’inizio e che fino a oggi mi ha sempre battuto) quando bello bello, mentre affondavamo nel fango senza speranza in un tratto in salita, mi guarda e mi dice: queste si che sono campestri, mica quelle che fanno vedere alla televisione”.
Sono certo che state pensando che la sto mettendo giù dura. E in fondo è possibile; visto che si correva sul bordo di un laghetto (modesti, ‘sti brianzoli) magari è venuta anche a me la sindrome del pescatore, che, si sa, sono persone non esattamente sincere quando parlano del peso e della lunghezza dei pesci che hanno pescato. Resta il fatto che mai prima di ieri ho avuto il problema di lavare il fango da sotto le unghie dei piedi!
In ogni caso, nonostante freddo, fango e pioggia (anzi, forse proprio per quello) ci siamo divertiti; i Roads anche questa volta hanno piantato la loro bandiera grazie a Lorella Fumagalli (sempre sugli scudi: 3^ di categoria!), Alessandra Donato, Stefano Bacciocchi, Stefano Scala, Luca Speciani, Lucio Bazzana, Giovanni Paolo Calegari e Piermario Sasso.
Sabato prossimo pausa. Il campionato Brianzolo si ferma per premettere ai Roads di partecipare al campionato sociale di Cross.
Giuseppe
P.S. Un ringraziamento speciale agli amici del Gruppo Sportivo di Cremella che anche questa volta ci hanno ospitato nel loro gazebo. Avete tutta la mia riconoscenza!!
Secondo P.S. Non credete a chi sta raccontando in giro che un paio di concorrenti non si trovano più: sono stupide leggende alimentate dall’ignoranza. E chi ci crede ancora alla storia del mostro del lago di Giussano.

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