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![]() Ventisette, giorno di paga #12Inserito da Franz.Rossi il 27/12/2007 alle 11:46 nella sezione storie
Signori, si cambiaSe vado indietro con il pensiero a questo 2007 che sta finendo, mi tornano in mente alcune immagini podistiche.La corsa dei bambini, alla Xmas Family Run come al Festival dei diecimila e a molte altre manifestazioni organizzate dal Road. Non è solo la gioia del vedere questi cuccioli divertirsi in un modo semplice e naturale, è la bellezza della loro corsa, fatta di accelerazioni e frenate, scarti improvvisi, è energia allo stato puro. Se ci pensiamo bene - come diceva John the penguin Bingham, un famoso "profeta dei tapascioni" d'oltreoceano - abbiamo imparato quello che dobbiamo sapere da bambini, e la corsa è tra queste attività. Da piccoli è il modo che viene naturale di muoversi. Sono in un posto e voglio andare in un altro, lo faccio il più velocemente possibile... correndo. Se si osservano i bambini correre, non c'è bisogno di parole per capire la corsa. Un'altra immagine di questo fantastico anno, in realtà è un collage di immagini, è una gara in pista all'interno dei Campionati Italiani Master che si sono svolti all'Arena. C'era caldo (era luglio) e le gare si susseguivano senza posa. Il mondo dei Master è uno spaccato variegato di questo mondo: persone di tutte le età e di tutti i livelli. Alcuni atleti erano imbarazzanti da guardare: persone senza preparazione specifica che venivano a gareggiare dove non avevano avversari solo per prendere la medaglia. Ma la maggioranza aveva il sacro fuoco di Olimpia negli occhi. La voglia di confrontarsi. L'orgoglio di non mollare. Una grande lezione di sport e di vita. Ma forse l'immagine che più di tutte mi è rimasta impressa nella mia memoria è la gara di Oscar Pistorius al Golden Gala di Roma. Pistorius è un atleta privo di entrambe le gambe dal ginocchio in giù. Corre su delle protesi moderne, che non scimmiottano i polpacci e piedi umani, ma sono state progettate per correre. E Pistorius corre veloce, così veloce da chiedere ed ottenere di partecipare ai 400 mt con gli atleti "normodotati", di staccarli, giungere secondo (se ricordo bene) e di conquistare il tempo per partecipare alle prossime Olimpiadi di Pechino. Poi c'è stato il seguito di polemiche sul fatto che le protesi aiutano o meno l'atleta ed è di questi giorni la notizia che la Federazione ha deciso (a mio modestissimo parere giustamente) che Pistorius non gareggerà con i normodotati... Ma la rivoluzione vera che è sfuggita a molti è stato lo slittamento del punto di vista. In atletica, per la prima volta, non si parla più di un "povero/sfortunato ma coraggioso" atleta che nonostante tutto corre, ma di una macchina per correre dotata di leve più potenti di quelle di cui Madre Natura ci ha fornito. Un atleta con le gambe e uno con le protesi non sono uguali, e solo la piaggeria del politically correct può impedire di dichiararlo. Mi sembra quindi giusto e naturale che vi siano distinzioni tra i due atleti. Ma non è più vero che il primo sia meglio dell'altro... Magari lo sarà nel getto del peso, ma non nel mezzofondo; e di conseguenza finalmente il termine "diversamente abile" acquisisce un significato reale. Di strada da fare ce n'è ancora moltissima. Sia in termini di tecnologia che di allenamento e, soprattutto, di regolamenti. Ma il passo avanti fatto quest'estate da Oscar Pistorius è il più significativo cambiamento di prospettiva legato all'handicap che accadeva da anni. Dentro di me non posso che essere felice che anche questo mutamento della società civile abbia visto la luce nel mondo dello sport che più amo. Franz Rossi
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Oscar Pistorius in gara
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