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![]() MCM 07: testimonianza di un amico dal sito fidal lombardia....Inserito da max(cimato) il 08/12/2007 alle 12:16 nella sezione strada
Una terribile avventura durante la maratona di Milano06/12/2007RICEVIAMO DALL`INSEGNANTE DI EDUCAZIONE FISICA E ATLETA ANDREA DAMIANO E, VOLENTIERI, PUBBLICHIAMO: "Vorrei segnalare a chi sta a cuore la maratona di Milano e a tutti in generale lo spiacevole fatto di cui sono stato testimone. Mi chiamo Andrea Damiano e sono un docente di educazione fisica che ha accettato con entusiasmo la proposta di una delle parti organizzatrici della maratona, di accompagnare in bicicletta, durante la Milano City Marathon di quest′anno, il gruppo di atleti di un′associazione di persone diabetiche (mellito di tipo 2) e di persone obese che hanno scelto la corsa come mezzo per migliorare il proprio stato di salute. Infatti, grazie alla corsa, il loro sovrappeso è diminuito. Al fine di sensibilizzare l`opinione pubblica sull`efficacia dell`attività fisica aerobica per curare obesità e diabete, il gruppo ha svolto uno specifico allenamento di un anno, sotto stretto controllo medico. A seconda di capacità e costanza negli allenamenti ciascuno era pronto per correre, chi i primi dieci chilometri, chi la prima metà di gara, chi addirittura tutta la maratona. Ecco la cronaca: alla partenza della gara, il 2 dicembre, i nostri atleti sono una ventina e noi ciclisti-assistenti siamo in otto. Riusciamo a gestire bene la situazione poiché si forma un gruppo principale su cui si mantiene un ciclista, mentre gli altri possono accompagnare singolarmente gli atleti che si sono avvantaggiati o staccati rispetto al gruppo. Io seguo un signore il cui obiettivo è la mezza maratona e fatica a tenere il passo del gruppo principale. Essendo rimasto indietro rispetto al gruppo, gli consiglio di tenere il proprio passo, facendogli presente che i compagni stanno tenendo un ritmo al di sopra delle aspettative. Il gruppo avrebbe dovuto tenere un ritmo di circa 8 minuti al km così da passare alla mezza in circa 2 ore e 50 minuti, tenendo ben presente il tempo massimo indicato dal regolamento: 3 ore. Il mio atleta passa al 15º km in 1 ora e 15′, in anticipo di cinque minuti sul tempo programmato, ora saggiamente rallenta assestandosi sugli 8 minuti al km così da poter giungere alla mezza in circa 2 ore e 45′. A questo punto succede qualcosa di strano: un vigile in motocicletta si avvicina informandomi che l′ultimo atleta in gara è proprio quello che io sto seguendo. Io gli rispondo che non è possibile, c′è altra gente dietro e lui farfuglia qualcosa d′incomprensibile. Dopo poco il vigile intima al mio atleta:"Fra tre minuti lei è fuori gara". Il mio atleta accelera il passo e incrementa il ritmo. Discuto con il vigile dicendogli che, se ciò significa che stiamo andando fuori tempo massimo, si sta sbagliando di almeno un quarto d′ora! Il regolamento parla chiaro, il tempo massimo alla mezza maratona è di tre ore e noi, proseguendo senza alcun incremento di ritmo, saremmo giunti in 2 ore e 45′. Il vigile mi spiega che loro non funzionano né a regolamento, né a tempo massimo ma a disposizioni e hanno disposizione di riaprire il traffico in quella zona. Allo scoccare dei tre minuti, ci comunica che siamo fuori gara e se vogliamo proseguire dobbiamo farlo sui marciapiedi, poi accelera bruscamente e in poco tempo sparisce dalla nostra vista. Rimaniamo disorientati, proseguiamo perché tutti i nostri calcoli ci dicono che abbiamo ancora un buon margine sul tempo massimo della mezza. Che strane disposizioni! Il vigile, di certo non si riferiva a quelle comunicate dalla stampa il giorno prima. Infatti ci trovavamo in viale Brenta alle 11.20, il traffico era riaperto, mentre il Corriere della Sera di sabato indicava quella zona chiusa al traffico fino alle 12.20. Fortunatamente passiamo incolumi gli incroci, determinati a giungere in viale Cassala dove ci attende il traguardo della mezza maratona. Purtroppo non sappiamo che, vedendo passare il vigile che indica la fine della corsa, i volontari iniziano ad andarsene. Improvvisamente vediamo concorrenti che ci corrono incontro, ci informano che avremmo dovuto girare prima, non si sa esattamente dove. A questo punto la competizione si trasforma in una gara di orienteering, nel traffico cittadino. Torniamo indietro ricostruendo il percorso con l′aiuto della gente della zona, che precedentemente ha visto passare gli atleti. Il mio atleta è stanco e deluso! Fortunatamente, però, manca poco alla mezza dove lo aspetta la macchina del suo gruppo per riportarlo all′Arena. Un concorrente dell′Associazione, assistito anche lui da un ciclista, ci supera. Ha una maggiore determinazione e vuole terminare la maratona nonostante tutte le peripezie! Ormai camminando giungiamo alla mezza maratona in tre ore e cinque minuti: tutto è stato smantellato! Il mio atleta ha percorso almeno un chilometro in più a causa dell′errore di percorso, senza calcolare il tempo perso a chiedere la strada! Avrebbe chiuso la sua fatica in meno di tre ore, in piena regola! Dietro di noi giungono altri atleti ai quali indico un gonfiabile, che giace ormai completamente sgonfio dalla parte opposta della strada. Era l′arco che segnalava la zona del tappeto per la rilevazione dei tempi di mezza maratona, di cui ora non c′è più traccia. Faccio i complimenti al mio atleta e riparto velocemente alla ricerca di qualche altro concorrente del nostro gruppo. Pur spingendo energicamente sui pedali, fatico a ritrovare qualche traccia della maratona, allora decido di tagliare dritto per la città al fine di raggiungere rapidamente Via Natta che so essere la zona del 35º km. Scrutando tra il fiume dei concorrenti vedo uno dei nostri atleti più veloci, l′affianco e lo scorto fino al traguardo, raccontandogli la triste esperienza che era toccata ai suoi amici. Poco più indietro, sopraggiunge un altro nostro atleta. Anche per lui la maratona, finisce positivamente in 4h40′. A questo punto ripercorrendo a ritroso il percorso raggiungo il gruppo di 6 nostri atleti, che sin dalla partenza, viaggiava nelle retrovie. I vigili sono alle loro spalle, immagino quindi che non abbiano avuto i nostri stessi problemi. Mi informeranno invece dopo l′arrivo, che dal 24º Km avevano dovuto correre nel traffico fino al 30º km, quando la polizia municipale era ritornata a bloccare il traffico in quanto la notizia di questi strani avvenimenti era giunta all′organizzazione. Il gruppo ormai vuole finire compatto e, siccome due atleti non riescono più a correre, decidiamo di proseguire camminando velocemente. A questo punto i vigili ci informano che devono proprio andare e dobbiamo proseguire sul marciapiede. Inutile dire che eravamo ancora abbondantemente nel tempo massimo, che erano le 14.55 e che le tabelle apparse sui giornali di sabato indicavano il blocco del traffico in quella zona fino alle 15.50. Comunque, l′arrivo è un trionfo! I sei eroi giungono al traguardo in 5h42′ tenendosi per mano a braccia alzate, tra il caloroso applauso di chi ancora rimane nei pressi dell′arrivo e degli altri componenti dell′Associazione. Osservando i successivi arrivi, noto gli ultimi metri di un atleta che conclude in 5h55′ (regolarmente nel tempo massimo di 6 ore) che dopo 42 km deve anche spostare le transenne perché chi sta iniziando a smontare gli ha incautamente precluso la zona d′arrivo. Apprendo inoltre che l′atleta che ci aveva sorpassato prima della mezza maratona ha dovuto arrendersi: dopo le fatidiche 6 ore è ancora a tre chilometri dal traguardo, ma sospetto che con i vari errori di percorso abbia coperto comunque 42 km circa. Concludendo, penso che in riferimento agli orari di chiusura del traffico, chi ha comunicato le corrette disposizioni, dandone invece altre ai vigili in servizio, ha causato una sgradevole situazione colpendo i più deboli, persone per le quali questa giornata sarebbe dovuta essere di festa e di grande rivincita sul proprio stato di salute! Penso che a Milano non correranno più! Andrea Damiano
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che dire ?
Questa non è altro che l'ennesima riprova che chi organizza pensa solo agli atleti di vertice (i soliti che prendono gli ingaggi e si spartiscono i premi).
Ma nessuno pensa che la maratona sia un traguardo importante soprattutto per chi si deve misurare anche con altri problemi oltre che con la distanza il cronometro.Mi ricordo che anni fa, c'era una signora, malata di sclerosi multipla, che più la malattia progrediva e più lei non si dava per vinta e partecipa non solo alle "normali" maratone ma anche a corse più impegnative quali la Marathon de Sables.Credo che non si preoccupasse affatto di arrivare sempre ultima e staccatissima. Ma credo che le avrebbero fatto un oltraggio impedendole di proseguire solo per un fatto di "fuori tempo massimo".Ciao
Massimo
E' capitato anche a me, a Roma.
Nel 2004 avevo pensato di partecipare alla maratona di Roma, con un gruppo di amici con cui correvo. Iniziata la preparazione 6 mesi prima, iscritta, organizzata gita... per svariati motivi non ho completato la preparazione. Pero' ormai cosa dovevo fare, stare a casa non se ne parlava. Il tempo limite era assurdo, 8 ore, per cui ho deciso di presentarmi alla partenza. Ho corso i primi 10 km, poi ho incontrato una simpatica ragazza toscana che si faceva tutta la maratona al passo, e prevedeva di chiudere, come poi ha fatto, in circa 7 ore. Siamo passate alla mezza in 3 ore, avevamo un passo di 10'/km. Ad un certo punto, avremmo dovuto passare per piazza navona, ma non abbiamo piu' visto i nastri gialli che segnavano il percorso, conoscendo la citta' abbiamo navigato a vista x raggiungere Corso Vittorio, alche' ci siamo trovati ad uno dei pochi incroci ancora presidiati da un volontario che ci fa "ma da dove arrivate?", morale, abbiamo allungato di mezzo kilometro.
Da li' in avanti un delirio, per arrivare in piazza del Popolo, e vi assicuro che di podisti dietro ne avevamo ancora tanti! Praticamente il traffico era gia' stato riaperto e lo shopping andava alla grande. Io al 31° mi sono fermata con i crampi e zampe di frassino, la mia amica e' arrivata in 7 ore e c'era ancora 1 ora di tempo x concludere.
Purtroppo chi corre veloce queste cose non le vive, e difficilmente riscontra pecche organizzative.
I casi sono 2: o si riducono i tempi limite, o si cercano i grandi numeri; botte piena e moglie ubriaca non va bene.
Facciamocene una ragione...
Morg@na