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Buon Anno Nuovo

Inserito da mt-run il 07/01/2013 alle 22:24 nella sezione vita al club

Con l’inizio del nuovo anno, vi propongo una rapida (quanto sterile) riflessione sui numeri.

Tutto si collega, in questo breve scritto, con l’artificialità del concetto di numero o, meglio, con il significato insensato (ossimoro) che gli attribuiamo.

1. Inizia il 2013 perché numeriamo gli anni (più o meno il tempo che il nostro pianeta impiega a compiere una rivoluzione attorno al Sole) a partire da un certo anno Zero. Cioè: sono convinto che un anno o due dopo non si usassero frasi del tipo: “entro il 3 il nostro fatturato deve raddoppiare” oppure “nel 5 avrò 20 anni. E sì, sono nato nel -15!...” Insomma, un bel giorno, si è trovato un punto di partenza convenzionale e si sono usati i numeri naturali per indicare gli anni.

E così il 1000 fu in grado di generare aspettative nefaste, perché era il mille, ovvero qualcosa di tondo rispetto, poi, al modo in cui noi rappresentiamo i numeri. Mi spiego: se usassimo la notazione binaria o quella esadecimale, il mille non si sarebbe chiamato mille. Sarebbe stato comunque un intero con 999 predecessori in ordine naturale. Ma, scrivendosi 1111101000 o 3E8 avrebbe provocato un effetto diverso, non “di soglia”.

E questo è per dire che “2013” va bene, ma potrebbe essere qualunque altra cosa: né è vero che l’uomo esiste da 2013 anni; ne è vero che questo numero è fatto da un 2, uno 0, un 1 e un 3. Potrebbe, per capirci, essere MM0XIII. Sarebbe sempre “lui”. La quantità di anni trascorsi dal punto di partenza stabilito sarebbe sempre la stessa, ma scritta con cifre diverse.

2. Che noi dichiariamo il passaggio di anno tra il 31 dicembre e l’1 gennaio è, anche questa, una scelta bella e buona. Nel cosmo, nella natura, in noi, non succede nulla – non scatta nessun interruttore. Scatta negli orologi e nei calendari, perché noi li abbiamo costruiti così. Se la durata di un anno è finita, allora deve esserci un inizio e una fine. Facciamo finire l’anno il 31 dicembre e lo facciamo iniziare l’1 gennaio. Un infinitesimo di secondo dopo.

3. E questo è l’altro aspetto: la densità del continuo. Non potremo mai affermare che il 2013 è arrivato un secondo dopo il 2012. Ma nemmeno un millisecondo dopo. Per quanto ci sforziamo di sezionare una quantità temporale microscopica – mille, diecimila, un trilione di trilioni di volte – beh, quella quantità in meno mi fa stare nel 2012; quella quantità in più mi tuffa nel 2013… ma non al vero inizio, un pezzettino più in là.

E’ un po’ un modo per dire che le soglie non esistono. Cioè: di sicuro vi è un punto nell’asse del tempo tale che alla sua sinistra abbiamo il 2012 e alla sua destra (di questo punto) c’è il 2013. Ma la misura di questo punto è nulla e quindi, se la volete vedere così, non c’è alcuna distanza tra il 2012 e il 2013. Sono attaccati. Se immaginate di mettervi su quel puntino, appena vi muovete un po’ (per quanto piccolo sia il vostro movimento) siete nel 2012 o nel 2013. Ma non potreste mai stare così immobili da non essere né nell’uno né nell’altro.

Ora, perché tiro in ballo tutto questo? Perché proprio sabato mi assegnavo alcuni obiettivi podistici per il 2013.

Il primo è stato: mezza maratona sotto 1h40min. Vedete come l’imbroglio dei numeri ricorre? Perché non “sotto 1h41min” oppure “sotto 1h39min”? Perché siamo attratti dalle soglie tonde, pari, più facilmente manipolabili. (Forse, sostiene qualcuno, perché abbiamo 10 dita e questo ci ha condizionato nell’evoluzione della nostra percezione numerica).

Comunque il punto è che mi sono assegnato questo obiettivo. Ora, premetto che nel mitico (podisticamente per me) 2008 stavo piuttosto sotto. Ma poi un piccolo infortunio, una serie di X-iti (X=bronchi, trachea, polmoni, tonsille), un calo motivazionale, 2 figli mi hanno un po’ rallentato. Quando mi sono riapplicato, partivo abbondantemente sopra 1h45min…

Premetto poi che so benissimo che non si tratta di questo granchè… ho letto – su questo stesso sito – di gente che imposta un passo più veloce del mio sulla mezza per fare una ultra… Ma tutto è relativo, come i numeri che usiamo per caratterizzare le nostre imprese podistiche.

Ed eccomi allora a Dalmine, il giorno della Befana, nella prima mezza del 2013. Giornata stupenda, clima perfetto, sensazione di forma e… udite udite, voglia di correre. (Sembra banale, ma spesso, prima della partenza, è proprio la voglia a mancarmi).

Via! Ve la faccio breve (se ha senso dirlo a questo punto) e arrivo al cartello del 19° chilometro. Cappero. Il cronometro segna 1h30min e qualcosa. Se sto sotto ai 5 al km… non ci credo… centro l’obiettivo del 2013… così, al primo colpo. E’ in quel momento che ho concepito l’idea di questo racconto.

Cerco di aumentare l’andatura e domani scrivo sul sito che ce l’ho fatta! E mentre lo penso sento il bisogno di relativizzare, perché voglio di sicuro fare di meglio, perché posso fare di meglio... sto bene, mi sta piacendo… E accelero, giuro, spingo. Tum, tum, 4’48’’… che figata. Ultimo chilometro… Curva a destra, lo so, poi quel gomito fino al traguardo… Accelero ancora, è mio, è mio…

Immaginatevi la confusione mentale nell’ultimo tratto quando vedo bene 1:39:21… Ora, non chiedetemi dove sta l’errore, ma ho fermato il cronometro a 1:40:04.

Cinque secondi, capite? Cinque secondi. (Ma bastavano 4 secondi e 1 centesimo – o anche 4 secondi e 9 millesimi… o anche…)

Ecco perché mi sono venute in mente tutte quelle considerazioni sui punti di frontiera (…). Perché in fondo non c’è così tanta differenza e, in una visione qualitativa delle cose, beh… è proprio un grande risultato. (Per me)

E vado subito e comunque a ri-settare l’obiettivo 2013 per la mezza maratona. Buon anno a tutti.

Mario T.

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Commenti
  • capt.ale 08/01/2013 alle 13:10:51 rispondi
    @Mario: domani in piscina.......
    ......PORTA QUELLA ROBA, ti prego!!!!!
  • ferroghido 08/01/2013 alle 13:57:15 rispondi
    MENO MALE ..
    .. che c'è qualcun'altro che parla di numeri ....
    Del resto, ormai. come alcuni sanno, ho cambiato passioni e tormentoni dandomi all'euskara ....
    Agur!
  • Matteo Pirola 08/01/2013 alle 18:45:53 rispondi
    Stupendo!
    Bravo Mario, diamo i numeri e relativizziamo!
    Tanti buoni obiettivi da battere "assolutamente " per te in questo XXXX (ormai non so piĂą come scriverlo : )

    ciaociao, m
  • Marco-aj 08/01/2013 alle 22:39:44 rispondi
    1+1=?
    Bella prova del 9 Mario! :)
    Comunque non tornano i conti anche a me... Ho preso un impegno da "Pacer" con La Jennifer sotto 1.35 ed ho sforato di 5 secondi anche io!
    Strano perche' se metto in programma un numero esce (estrazioni del lotto a parte:)
    Visto il passaggio al 21k ero sicuro del 1 34 e 59... ma l'ultimo estratto e' stato un + 5"...... mi sono dato una spiegazione con la curva a gomito finale!!! Comunque bella giornata di sole e buona organizzazione, un bravo ai bergamaschi e per finire con i numeri direi giornata da 10 e lode!

    PS x i Tricompagni di viaggio...
    Mi sembra una buona formula quella collaudata... Se trovate in giro qualche triathlon dove la frazione di nuoto e' sostituita da quella in TRENO....direi che posso partecipare! Potremmo chiedere un'estensione della disciplina alla fitri Train Run Bike!
  • fravit 08/01/2013 alle 23:24:58 rispondi
    Marco una giornata da locomotiva...
    Marco mi piace la tua idea... treno al posto del nuoto...quando lo rifacciamo???

    dopo il treno dell'andata, hai fatto da locomotiva sia nella mezza che nel ritorno a casa...

    la freccia road triathlon...
  • roberto arti 09/01/2013 alle 18:06:27 rispondi
    Quoto Bucci
    voglio provare anch'io la roba che usi tu :-))
    Pensavo che il Ghido fosse strano ma....tutto è relativo :-))
    Ti propongo un altro obiettivo, la resilienza....arrivare alla fine del post non è stato facile :-))
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