|
|
|
La mia prima maratona di NY
Inserito da mgiacomello il 11/11/2007 alle 17:12 nella sezione strada
Ragazzi, sono stato a New York ed è stata un′esperienza i n c r e d i b i l e! Un sogno che si avvera dopo tanti anni.
E′ veramente difficile descrivere l′emozione di quei momenti, il calore di 2.000.000 di persone che su tutto il percorso cantano, ballano, urlano, ti incitano ad andare avanti, a non fermarti e ti spingono passo dopo passo fino al traguardo (che differenza con casa nostra ahimè).
Capisco ed invidio chi può tornarci ancora, anno dopo anno, a vivere quell′esperienza perché solo là si entra nel vero spirito di un evento che riesce ad unire tanta gente di tanti paesi diversi dentro e fuori il percorso.
Fatemi adesso rivivere ancora un po′ quei momenti…(se sarò lungo e, magari noioso, scusate, saltate tutto e passate al prossimo post. La voglia di condividere la mia esperienza è troppa e mi fà rischiare).
La partenza è prevista alle ore 10,10 ma la sveglia è alle 5 (sigh!) ed alle 6 tutti sul pullman. Infatti bisogna essere alla partenza entro le 7, perchè per arrivare alla partenza bisogna passare sul ponte Da Verrazano che alle 7 verrà inesorabilmente chiuso. Pertanto siamo arrivati con largo anticipo ma un po′ perché tutti non stanno nella pelle nell′attesa del via, un po′ per il bel sole che si sta alzando, un po′ per il thè ed i bagels distribuiti, il tempo passa velocemente. Verso le 9.00 è ormai tempo di consegnare le borse ed è qui che, francamente, la macchina organizzativa (per tutto il resto impeccabile) non ha dato il meglio di sé (anzi è stata vera crisi nera nera…)..
Comunque poi in qualche modo ci si allinea in ordine per la partenza ed alle 10.10, puntuale, arriva il colpo di cannone che, sulle note di New York, New York, ci spinge verso il ponte Da Verrazano.
Ragazzi, il passaggio sul ponte, da solo, vale il biglietto. Da là, in alto, si domina tutta la baia di New York e si gode di una vista stupenda su Staten Island, Manhattan, Brooklyn. Si corre praticamente immersi in un fiume di persone (siamo in 40.000!) che procede come un lungo serpente. L′organizzazione è ora impeccabile, il percorso è segnato miglio per miglio (i km invece ogni 5 dove c′è il rilevamento crono) ed ad ogni miglio c′è un ristoro.
Scesi dal ponte, non appena si entra sulla terraferma, a brooklyn, inizia lo spettacolo incredibile della folla che veramente partecipa e ti fa sentire che tutta la città è li per te, solo per te, perché tu stai facendo l′impresa e loro sono orgogliosi e ti rispettano.
E′ difficile trovare un tratto di strada dove i ragazzi, le donne, le nonne e le zie (ma anche preti e suore, insomma tutti) non si mettano in fila per chiederti il 5 mentre passi o non ci sia un′orchestrina che mentre passi intona un sound in tema col quartiere che attraversi, che so, gospel ad Harlem, la colonna di Rocky nel Bronks e poi ancora soul, rock e così via.
Le grida con Italia, Italia, dai Italia, forza, vai (a qualcuno con il nome sul pettorale l′incitamento è giustamente personalizzato) sono costanti su tutto il percorso.
Così, km dopo km, anzi miglio dopo miglio (chissà perché ma si ha l′impressione che contando il percorso in miglia che sono solo 26,2 si arrivi prima…) si arriva al 25º km su un tremendo ponte (il Queensboro che collega il Queens a Manhattan) con una salita che sembra non finire mai. Qui le gambe cominciano a non essere così sicure ma, con la folla che urla si va avanti sempre e comunque.
Da Manhattan su verso il Bronx e poi giù per rientrare a Manhattan, e sembra un sogno perché si capisce che, costeggiando il Central Park, non "dovrebbe" mancare molto all′arrivo. Peccato che da qui sia tutta salita, leggera, ma sempre salita e dopo 37 km ti sembra di scalare una montagna. Ma si va avanti, avanti, avanti e…. dopo una curva a destra si vede finalmente il rettilineo di arrivo con gli ultimi 400 metri, lunghissimi, eterni, ma che si fanno con passo che è ridiventato leggero, tra due ali di folla che incitano che qui sono ancora più imponenti.
Il passaggio sotto il traguardo, finalmente, ti libera improvvisamente di tutta la fatica, il dolore, la stanchezza e lascia spazio solo ad una enorme emozione che sale alta ed esplode violenta. Tutta l′emozione che avevi trattenuto, concentrato e represso nei 42 km di poco prima si libera e non ha più freni (e vi assicuro che scoppiare a piangere non è stato un caso isolato..).
Ero così contento e soddisfatto che ho deciso di tornare in hotel a piedi (tanto oramai km più o km meno…) e per tutto il tempo ancora potevo ricevo i complimenti delle persone per strada: congratulation, congratulation (con il pollice alzato): incredibile come questa città viva l′evento!.
Il tempo? Non ha importanza, qui finalmente l′emozione è stata la gente, il percorso, l′evento, la soddisfazione di finire, di esser uno che ce l′ha fatta!.
(comunque ho chiuso 6801º in 3 43 30 che, tra l′altro è il mio best e sono molto mooolto soddisfatto!).
Scusate ancora se sono stato lungo o noioso
Complimenti, complimenti e complimenti ancora a tutti i Road che, sono sicuro, arrivando al traguardo hanno condiviso le stesse, splendide emozioni.
GRAZIE NEW YORK!
Ciao a tutti e forza ROAD!
Maurizio

Commenti
|
|
|
|
Utenti
|
 |
 |
Ad oggi ci sono 3539 utenti iscritti al sito di cui 0 attualmente online |
|
 |
 |
|
|
Non rimane altro che mettere in programma una prima anche per me a NY l'anno prossimo.
Per il resto ancora CONGRATULATION YOU ARE A FINISHER!
Ciao. Luca Medici