Trail delle Terre di Mezzo

Al Trail delle Terre di Mezzo hanno partecipato cinque Road, con Ilaria Fossati a guidare i nostri portacolori.
Ho aggiornato i punteggi del T.U.R.C.O. e mentre lo facevo mi è arrivato questo articolo di Mario Trovato.

Ho deciso di pubblicarlo direttamente sul sito, perché solleva un tema che avevo già intravisto nell'incontro con Luciano e Lucio per i giovedì del Road...

Dunque.
Dalla mia minuscola esperienza, posso dire che esistono due tipi di trail.
Il primo tipo ti porta su qualche montagna, attraverso qualche valle brumosa, nel mezzo di un nulla che mi induce ogni volta a dire: ma perché dobbiamo correre proprio qui?
Il secondo tipo si svolge lungo qualche percorso sterrato che fiancheggia campi coltivati e attraversa dei boschetti.

Il Trail delle Terre di Mezzo, nella sua versione mini da 14 Km appartiene a questa seconda categoria.
Una mega campestre.
Divertente, simpatica.
Se trail vuol dire correre nella natura, ecco, io penso che dovremmo metterci d’accordo sul concetto di natura.
Perché quando ti trovi una palizzata di fianco, forse non è esattamente così che il creato si presentava all’inizio dei tempi.
La sensazione che ho avuto è stata quella di ripassare per gli stessi punti e che si trattasse di un territorio fortemente condizionato dalla mano dell’uomo.

Ora direte: con 14 Km cosa pretendevi? E avete ragione.
Però ho un disperato bisogno di punti TURCO e non mi vengono in mente grandi argomentazioni.
La gara non è di quelle che inducono frasone epiche tipo “mi sembrava di non arrivare mai in cima”; “tutta la fatica si è dissolta quando ho scorto l’ambia vallata erbosa oltre il crinale”.
E per prendermi l’extra-punteggio devo riuscire a scrivere almeno una paginetta una di Word.

C’è una cosa che voglio dire sui trail, sempre basata sui pochissimi casi esaminati.
Ma perché non c’è il deposito borse?
Come sempre, con la mia tracolla appesa, chiedo un po’ a chiunque: sai dove si lasciano le borse?
E mi rispondono con l’espressione smarrita… Perché tutti, tranne alcuni che l'appoggiano a qualche angolo della palestra, la riportano in macchina.
Faccio dunque anch’io così, con il risultato che passo la gara a tastare la tasca in cui metto le chiavi della macchina, perché sono terrorizzato di perderle.
Capisco lo spirito spartano, ma prevedere un deposito borse non lederebbe per nulla questo voto di semplicità.

Comunque, una bella corsa nel pantano è quello che ci vuole per scaricare la tensione.
Sono contento di averlo fatto e lo posso di sicuro consigliare.
(Spero che perdoniate l’ironia di fondo ma posso assicurare che è essenzialmente rivolta verso me stesso).

Mario Trovato
PUNTI TURCO: 89


Il fatto è che il senso delle partecipazioni ai trail è quello della più completa autonomia.
Un trailer conta solamente su se stesso.
In allenamento e in gara, ci si abitua ad essere autosufficienti.

Il deposito borse? Quel poco che non mi porto dietro lo lascerò in auto...
La segnalazione del percorso? Mi sono studiato il roadbook, so più o meno dove devo passare e so di certo dove devo arrivare...
Piove? Nevica? Fa freddo? Ho con me quello che serve...
I ristori? Troverò acqua sul sentiero, oppure berrò quella calda del camel back....

Il bello è che poi nella maggior parte dei casi ci si aiuta.
Gli organizzatori predispongono al meglio le gare, e dove non arrivano loro intervengono i concorrenti.

Grazie Mario per l'opportunità che mi hai dato di fare questo commento extra lungo, attendo gli spunti anche degli altri e invito tutti a guardare la Classifica TURCO 2012 ormai i giochi sembrano fatti...

buone corse
Franz

P.S. i punti di Mario sono di più, vanno aggiunti 40 punti di presenza soci ROAD :-)