X-TERRA ITALY – Dalla Sardegna con Amore.

Avevo deciso di accompagnare Luisella in Sardegna e di assistere come spettatore, in quanto, dopo la botta alla spalla, ero ancora un po’ dolorante e non mi sembrava il caso di buttarmi in una gara così impegnativa. Una volta lì però, mentre assistevo ai preparativi per la gara, che ci sarebbe stata il giorno dopo, sono stato andato in crisi di astinenza: non potevo starmene a guardare e basta.

“Non è che mi troveresti un buco per domani, magari qualcuno non si presenta?” ho chiesto all’Organizzatore. “Ce ne sono 100 in lista di attesa e molti sono già in Sardegna” è stata la risposta. Nonostante le mie probabilità di partecipazione fossero quasi nulle, alle ore 17 di sabato, orario di chiusura del Ritiro Pacco Gara ero lì davanti per vedere se si liberava qualche posto. C’erano ancora alcuni zainetti non ritirati. Alcuni ritardatari sono arrivati e verso le 18 i pacchi gara erano ormai quasi tutti consegnati. “Questi hanno telefonato che verranno più tardi, oramai per te non ci sono più possibilità” mi ha detto la ragazza che gestiva la consegna. Le lascio il mio numero di cellulare per ogni evenienza e me ne torno al Campeggio sconsolato.

Alle 20 suona il telefono “Abbiamo un posto per lei, se viene qua…” Inforco la bici e sotto la pioggia scrosciante raggiungo la segreteria alla velocità della luce. “Caspita, già qua?” e mi consegnano il pacco gara del sig.Felci, che ha rinunciato (non sa che cosa si è perso).

La gara è fantastica: un mare che è una tavola, temperatura accettabile, muta facoltativa, chiaramente opto per quella senza maniche (le avevo portate tutte e due, non si sa mai, magari avrebbero potuto servire). Il clima è ottimo, ha smesso di piovere e c’è il sole.

Al via 500 atleti, tutti in un’unica frazione. I primi 1500 metri a nuoto passano in un lampo, nonostante il male alla spalla, che, col passare del tempo, si fa sentire sempre più. Mi tengo da un lato, lontano dalla Tonnara e mi prendo qualche schiaffo, solo quando mi butto dentro per passare le boe (enormi e ben visibili, con tanto di sommozzatore sul fondo del mare cristallino, a controllare).

Il percorso in bici è bellissimo e durissimo, estremamente tecnico, realizzato in un parco naturale, che è stato chiuso per l’occasione: lunghe salitone su pietraie con la bici in spalla (che diventa sempre più dolorante), discesone mozzafiato fra le rocce, con la ruota anteriore che ogni tanto si pianta negli avvallamenti pieni di sabbia portata dal vento… un sacco di gente per terra o fermi con la bici rotta, copertoni squarciati, dischi freno spezzati contro le rocce, gambe e braccia sanguinanti… la spalla fa sempre più male, ma per terra questa volta non ci finisco!!!

L’ultima frazione (la corsa è pure sulla sabbia e fra le rocce, con tanto di ponticelli tibetani e arrivo sulla spiaggia) è la peggiore: ormai non ce la faccio più, il sole picchia inesorabile, mentre gli atleti arrancano nella sabbia come esploratori perduti nel deserto: peggio che correre nella neve fresca dei Winter Triathlon: almeno là non si muore dal caldo. Passo sotto lo striscione del traguardo esausto e felice.

Dovevo fare lo spettatore, in ciabatte e bermuda, e invece ho vissuto la gara da protagonista, alla faccia dei miei malanni, con tanto di Body-Road, nuovo di pacca. A giudicare dal consistente numero di atleti che si susseguono sulla linea del traguardo, per oltre un’ora e mezza, dopo il mio arrivo, deduco che non sono neanche andato male.

Un “FORZAAA LUISSSSSS”, mentre lei, con le gambe sbucciate e sanguinanti, in seguito a un volo in bici, brucia sullo sprint una rivale (lo sprint sulla spiaggia, nella sabbia molle, serve, nell’intento degli organizzatori, a dare il colpo di grazia agli atleti) e l’abbraccio di fine gara. Le classifiche provvisorie vengono appese man mano che gli atleti arrivano: sono terzo, dietro a un francese e a un cecoslovacco. Luisella è prima, la sua rivale francese deve ancora terminare il primo dei due giri di corsa (arriverà quasi un’ora dopo la Luis).

Alla sera grande festa: una cena da sballo nel miglior albergo della Cala Ginepro (compresa nel pacco gara) e premiazioni. A questo punto, la sorpresa: la gara non valeva solo come Campionato Italiano assoluto, come pensavamo, ma anche come Campionato Italiano Age-Group. E quindi doppia premiazione , doppio podio e Titolo Italiano per entrambi.

E pensare che volevo appendere la bici al chiodo…

Gian

P.S. Purtroppo ci sono molte probabilità che questa sia l’ultima edizione dell’X-Terra Sardegna, in quanto un considerevole numero di problematiche è sorto fra l’Organizzazione e le Istituzioni. Un vero peccato… ci eravamo proprio innamorati di questa bellissima gara.