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La DeeJay10 si corre in discesa
Inserito da Franz.Rossi il 01/10/2007 alle 09:45 nella sezione strada
Orfano degli amici che sono partiti per Vigarano Mainarda a tenere alto il nome del RRCM nei campionati italiani di mezza maratona (complimenti Donatella!), in piena crisi di astinenza da gare, ho optato per fare da lepre ad un'amica nella DeeJay Ten.
Iscrizione dell'ultimo minuto, il sabato pomeriggio, in un Lido di Milano trasformato in area expo.
Linus e la sua macchina organizzativa, da un punto di vista promozione, hanno qualcosa da insegnare a molte altre manifestazioni, in primis la maratona cittadina...
Rapidamente concludo la pratica e me ne esco con il pettorale 3037.
La mattina dopo, mi trovo con gli amici e con Nadia (atleta del Lammari che si è sposata con un milanese: conclusione lei vive a Milano invece che in Versilia e lui corre con il Lammari invece che con il Road).
Dopo un po' di saluti ai tantissimi soci presenti (alla fine saremo quasi 120), iniziamo a scaldarci.
Incrociamo Massimo che ci informa che la partenza è stata invertita: gli agonisti partono alle 9.30.
Direi che questo spostamento dell'orario di partenza ad una manciata di minuti dal via è stato l'unico vero errore dell'organizzazione.
Intanto ci accalchiamo verso il gonfiabile della partenza. Non c'è tensione, almeno nelle retrovie, solo il senso di una grande festa.
Lo sparo dello starter ci coglie impreparati, ma non sarà un problema, visto che occorrerà ancora un paio di minuti per passare finalmente sul tappeto del chip.
Partiamo. Io come sempre inizio ad avanzare zigzagando tra la gente. Non c'erano gabbie e quindi troviamo presto gente con il passo molto più lento di noi.
Direi che i sorpassi sono l'elemento saliente della nostra gara. Continuare a passare gente ti stimola psicologicamente e devi tenere d'occhio il cronometro per non eccedere troppo.
I primi due chilometri passano che quasi non ci si accorge, sfiliamo accanto a Trenno, luogoabituale di allenamenti di tanti di noi, io corro davanti e Nadia mi segue.
Stiamo viaggiando tra i 4'40" e i 4'50". Mi giro ogni tanto per controllare di non perderla nella folla dei podisti, poi imparo a riconoscere il suo passo e il suo respiro, e non occorre neppure girarsi per accorgermi che mi sta incollata dietro.
Passiamo Trenno e il quinto chilometro.
E' tutta in discesa d'ora in poi, dico a Nadia, ma non mi sembra condividere l'impressione.
In via Lampugnano strizzo l'occhio alla piscina durante la quale, con il corso estivo, ho ricacciato indietro lo spettro dell'operazione all'ernia.
E siamo in via Ippodromo, sul lungo rettilineo che ci porterà alla curva finale dove mi aspetto di fare l'allungo finale.
Nadia aveva corso due anni fa la DJ10 in 48 e spicci prima di partorire Susanna, oggi avrebbe voluto stare intorno ai 50'.
Ma stiamo decisamente andando meglio.
Tutti i passaggi erano ampiamente sotto i 5', e c'è ancora margine di miglioramento.
Alla curva finale affianco Nadia e la incito ad aumentare. Lei si concentra, allunga il passo e va.
Ultimo km in 4'27".
Real Time: 47'19".
Obbiettivo raggiunto. Complimenti Nadia!
Davvero bella questa gara: percorso scorrevolissimo, fattore folla determinante come stimolo psicologico, usuale assenza di pubblico, compensata da un percorso ben controllato e completamente chiuso al traffico (e senza lamentele da parte degli automobilisti). Insomma sembra davvero di correre in discesa!
Insomma un bel nove a questa gara, che tra gli altri meriti ha quello di avvicinare molti ragazzi alla corsa.
Chiudo citando un sito: podisti.net dove il nostro socio Carlos Andiazabal ha pubblicato un bel servizio fotografico.
Alla prossima
Franz

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Mi sono mezza azzuffata sul sito di un'altra società di Milano con un podista che l'aveva demolita per un sacco di motivi tra cui il mancato ristoro, il costo di iscrizione, la natura commerciale dell'evento, la fila per il ritiro pettorale, e "last but not least" la da te citata partenza posticipata della competitiva.
Sicuramente avrai avuto modo di leggere che il buon Linus visto l'afflusso di gente al ritiro pettorali ha "scelto" di fare partire la ten dopo la five perché facendo al contrario, all'arrivo le due corse si sarebbero incrociate causando non poca confusione.
Direi che ha fronteggiato un imprevisto in itinere: ci vuole anche una certa prontezza di decisione nel farlo, no?
:)
Dimenticavo, poi (visto che siamo SPORTIVI) con quel podista ho chiarito e mi sono riappacificata!
Tutto è bene quel che finisce bene!
E l'anno prossimo incrementerò le file dei 120! :)