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Sentieri Santa Cristina....al Polo !
Inserito da enrico.grimaldi il 06/02/2012 alle 13:03 nella sezione cross & trail
Confesso che scrivere della bella giornata sportiva di ieri
dopo aver appreso in serata la brutta notizia dei gravi problemi di salute del nostro Mauro Cenci,mi è un pò difficile.
Sono comunque certo,e le parole accalorate di Mauro me lo confermano,che anche tramite i nostri piccoli resoconti sportivi, tutti coloro che come lui stanno vivendo giorni di grande tensione,possono per qualche minuto trovare un attimo di distrazione e sentirsi sempre vicini al nostro bel sodalizio sportivo.
E veniamo alla Sentieri Santa Cristina.
Arrivo alle 7.30.
-16 -17
Fa proprio "freschino",come avvertivano le organizzatrici sul sito. Le mani,nonostante i guanti,mi fanno male.
Bevo un caffè(...e questo non è una novità!) e comincio a scaldarmi correndo.Ho comunque sempre freddo.Non vedo l'ora di partire.-Ma quando si parte,porcaccia miseria- fa un freddo boia !-
Ok,via! Qualche centinaio di metri sull'asfalto coi chiodini
applicati all'ultimo momento,non sono una piacevole sensazione sotto i piedi! Qualcuno mi osserva perplesso.
Poi arriva finalmente il tratto innevato.Ahh,che bell'andare,il ghiaccio non esiste,vado che è una bellezza.
Mi osservano con invidia,ma come fà quello a correre cosi
sicuro ! Ehh,segreto !
Tutto questo per i primi Km....poi,coi primi passaggi stretti su neve,talmente stretti che per alternare il destro e il sinistro,devi procedere come ...si direi come fanno le indossatrici alle sfilate, avete capito..
Non parliamo poi dell'appoggio.Ogni passo,un'incognita,il rischio di una distorsione sempre in agguato.
Inutile dire poi che in queste condizioni,la presenza dei chiodi non solo è inutile ma dannosa,aumentando lo spessore della neve sotto la suola e quindi il peso.Fantozzi.
Non vi descrivo l'ambiente circostante,bellissimo,che altri,prima di me ,hanno già ben raccontato.Veramente suggestivo.
Procedo sempre più affaticato fino a quando arrivo,cioè arriviamo nel tratto in cui dobbiamo superare un paio di...
chiamiamoli tratti in...forte discesa.In realtà uso un eufemismo ,perchè in verità si tratta di ..uno scivolo lungo circa una trentina di metri,ovviamente ghiacciato.
Vedo scenette tragicomiche,ragazze,-oddio,io qui non scendo assolutamente,ho paura,non ci penso nemmeno -
Scendo,i chiodi un pò mi aiutano,sembro farcela ma,quasi sul finale,alè,volo,sbatto la faccia sulla neve,tutto bene,niente male.
Procedo esausto cercando di stare in piedi.
Mi accompagna la scopa,Giorgio,simpaticissimo.
Mi propone di bere il suo intruglio-bomba.
Che bomba,ragazzi!Arrivo,arrivo.
Al traguardo il regalo più bello(non so se l'abbiano ricevuto tutti).Un bacio doppio dell'organizzatrice,Barbara.
Ciao a tutti.
Enrico Griamaldi

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