INFORMATIVA BREVE

La informiamo che, per migliorare la sua esperienza di navigazione su questo sito web, utilizziamo diversi tipi di cookie, tra cui:
Cookie di tipo funzionale alla navigazione (functionality cookie); Cookie di tipo pubblicitario (advertising cookie); Cookie di tipo statistico (performance cookie); che consentono di accedere a dati personali raccolti durante la navigazione.
Nella pagina della Informativa Estesa sono presenti le istruzioni per negare il consenso all'installazione di qualunque cookie. Cliccando su "ACCETTA" o continuando la navigazione, saranno attivati tutti i cookie specificati nell'Informativa Estesa ai sensi degli artt. 13 e 14 Reg.to UE 2016/679.

ACCETTA X

La triplice e la squadra

Inserito da Franz.Rossi il 10/09/2007 alle 08:28 nella sezione triathlon

Ed eccomi fresco fresco al debutto nel triathlon, anzi al re-debutto considerato che il body lo avevo indossato anche 20 anni fa e avevo provato a cimentarmi nelle multidiscipline quando vivevo nel profondo nord-est e passavo le mie giornate studiando e allenandomi...
Ma questa è un'altra storia.

Peschiera del Garda, campionati italiani individuali age-group (il corrispettivo dei master) e campionati sociali di triathlon del Road.
Dei risultati parla il capitano nell'altra notizia, io volevo fare alcune considerazioni e una breve cronaca.

Il ritrovo era stato fissato alle 8.15 sotto casa di Alessandro e, fin dal primo momento, avevo visto che le cose giravano in modo diverso.
Grande festa, grandi sorrisi e abbracci dopo l'estate tra i vari membri della squadra cui io mi univo per la prima volta. Molti i volti noti e le battute che si sprecavano.
Quando è arrivato anche Antonio Brillo ci siamo abbracciati: saremmo stati in due a trattenere il fiato al momento di indossare il body.
Partenza puntuale dopo aver caricato sulle auto biciclette, mute, borse e mille altre cose.

Il circo è stata la prima immagine che mi è venuta in mente osservando gli atleti che a Peschiera si preparavano alla gara.
Il parcheggio auto era un brulichio di divise sgargianti, scintillio di biciclette, e atleti che si spostavano da una parte all'altra, chi di ritorno dal ritiro pettorale, chi in fase di riscaldamento o revisione finale della bici, chi alla ricerca di un po' di concentrazione.
E anche l'area di transito (dove si effettuano i cambi tra le varie prove), pur controllata dai giudici, era un formichiere in cui tutti sistemavano al meglio la loro attrezzatura.

L'esperienza è un fattore determinante, ed io ho rubato di più con gli occhi in questa giornata che quanto avrei potuto leggere in mille libri.
Fortunatamente ero pronto grazie ai consigli ricevuti dalla squadra nel periodo di preparazione.
Ecco, vorrei spendere due parole sulla nostra squadra.
Il gruppo del Road è veramente una famiglia. Il merito va sicuramente ascritto al Capitan Bucci che tiene coesa la squadra ed è di stimolo a tutti.
Di fatto, però, era tanto che non sentivo così forte il senso di appartenenza ad una squadra.
Indossando tutti la stessa divisa, preparandoci nella stessa zona del parcheggio, cercando nel gruppo gli amici con gli stessi colori (sia in gara che nel dopo gara) si crea un legame forte.
E non è una questione di età (tutte le categorie sono rappresentate) ne' di anzianità sportiva (abbiamo atleti di tutti i livelli, dai mondiali ai debuttanti).
E' puro e semplice spirito di squadra.

La gara. Ma mi sono dilungato fin troppo.
Alle 12.30 parte la prima batteria femminile cui seguiranno le altre in rapida sequenza.
Le acque del lago hanno consigliato alla stragrande maggioranza di indossare la muta, così gli atleti nerovestiti e con la cuffia bianca in testa sembrano tanti pinguini. Lo spettacolo per i passanti è garantito.
Si compie un percorso praticamente triangolare, con arrivo nel porticciolo da cui, dopo una breve corsa su tappeto rosso tra due ali di folla, si giunge alla zona cambi.
Via la muta (per chi la indossa), si inforca la bicicletta e si esce correndo dalla zona cambio.
C'è chi ha le scarpe già agganciate ai pedali e sfreccia fuori di corsa e chi (come me) indossa con calma le calze e le scarpe e poi si avvia camminando verso il percorso in bici.

La componente tecnica è essenziale nel triathlon.
Nella corsa l'impostazione tecnica è importante, ma nella triplice la sua importanza si moltiplica per tre.
Se a questo aggiungiamo che la bicicletta come attrezzo è molto più complessa di un paio di scarpette, allora è facile rendersi conto dell'importanza di una conoscenza approfondita di quello che si fa.
Mentre pedalavo per le colline circostanti ho visto atleti fermi a cambiare il tubolare della ruota o a risolvere dei problemi alla catena.
Ho visto gruppi che sfrecciavano superandomi a velocità impressionanti, tutti ammassati così che tra uno e l'altro non c'erano mai più di 30 centimetri.

Lo sport unisce. E in gara ho potuto apprezzare come gli atleti si aiutassero nelle piccole cose, segnalando gli ostacoli improvvisi a chi seguiva in bici, condividendo una bottiglia d'acqua nella frazione di corsa o semplicemente incitando chi nella fase finale si arrendeva alla fatica.
Gran belle sensazioni.
Nel frattempo, dopo aver lasciato la bicicletta, stavo affrontando la frazione di corsa.
L'avevo attesa con ansia, l'unica frazione in cui mi sentivo pronto, tanto che - sceso dalla bici - avevo la sensazione che la gara fosse finita. Che mancasse solo una formalità.
Ma la prima salita (subito dopo il cambio) metteva a dura prova i quadricipiti.
Tre chilometri di salite e discese impegnative. Su sterrato e con pendenze importanti. E poi il caldo.
Correre era sorprendentemente faticoso e quando ho visto la discesa finale che mi avrebbe portato al traguardo ho tirato un sospiro di sollievo e ho mollato i freni.

La fatica mi ha assalito improvvisa dopo il traguardo. Una morsa che solo parecchia frutta e diversi bicchieri di thè sono riusciti ad allentare.
Mentre mi cambiavo e preparavo l'auto per tornare a Milano mi sentivo bene. Nonostante la preparazione lacunosa ero sopravvissuto.
Ma il giorno dopo ho dovuto fare i conti con tutta una serie di dolori che da tempo non provavo.
Sport nuovo, dolori nuovi...

Per concludere vorrei ringraziare tutta la squadra (con in testa Alessandro e la coppia Claudia Giorgio) per avermi coinvolto in questa nuova avventura.
Quand'è il prossimo triathlon?

Franz

Letto 734 volte
La squadra quasi al completo prima dello start
La squadra quasi al completo prima dello start
Commenti
  • cristiano.neri 10/09/2007 alle 20:56:52 rispondi
    Rana o stile?
    Ma hai nuotato a rana o a stile libero? Perché visto la tua velocità in piscina del primo spero che tu abbia adottato per quello...Complimenti a te e a tutti i presenti. Cristiano
  • gioale 10/09/2007 alle 22:31:47 rispondi
    Quand'è il prossimo triathlon?
    Ti accontento subito: Recco il 7 ottobre! anzi direi che visto la bellissima giornata di sport e di squadra che abbiamo passato a Peschiera e che tu hai cosi ben descritto, perchè non facciamo il bis a Recco il 7 ottobre ? Io ci sarò, aspetto altre adesioni! il grigio.
  • gio 11/09/2007 alle 16:11:46 rispondi
    Quand'è il prossimo triathlon?
    Complimenti Franz,
    benvenuto nel fantastico mondo della triplice

    Quand'è il prossimo triathlon?

    Ragazzi io saro' a Mergozzo domenica prossima,
    chi mi fara' compagnia?

    bravi tutti... ma il GRIGIO ....spettacolo!
      
    GIO' "il macelar" (giovanni corrado)

Prossimi eventi
00/00/00 -




 Questo mese 
 Agosto 
Lu Ma Me Gi Ve Sa Do
1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30 31
Oggi  Aug 17, 2025