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Trail del Bangher

Inserito da funakoshi67 il 20/08/2007 alle 17:08 nella sezione cross & trail

Trail del Bangher, 19/08/2007
Ieri è stata una gara stupenda, impegnativa, durissima, magistralmente orchestrata dal nostro amico biellese Maurizio Scilla.

I Road al via erano ben 3, su 87 iscritti totali: io, Francesco Del Vecchio e Luciano Burro.
Luogo del raduno è Piedicavallo, splendido paesino sito nella parte più remota della valle Cervo, a 15km da Biella.
Alle 8:30, puntuali, si parte, dopo il solito precisissimo briefing del Mau.

Assieme a noi Road, c′erano anche alcuni altri amici della lista DRS, Francesco M. e Cristiano.
Francesco M. è di un altro pianeta, quindi parte sparato, mentre noi altri quattro rimaniamo nelle retrovie.
Dopo un paio di chilmetri io e Cristiano, che teniamo lo stesso passo, guadagnamo terreno e gli altri due Road rimangono un po′ staccati.

Meteo pessimo, terreno bagnato e scivoloso consigliano prudenza. A metà della prima salita rallento, meglio stare al MIO passo, e lascio andare Cristiano.
Finita la salita (più di 900mt+ praticamente nella nebbia) alla Bocchetta del Croso (1930), inizio allegramente la discesa verso la val Sorba, dove si vede uno spiraglio di sole.
Fatti due tornanti mi ritrovo lungo disteso, troppo viscido il terreno, conviene rallentare. E così si scende pianino fino a quando il terreno diventa più amico, giungendo all′Alpe il Dosso a 1400.

Qui inizia la salita più dura, quei primi chilometri sono massacranti, mi fermo per bere, per spogliarmi, fa caldo.
Arrivo all′agognato ristoro all′Alpe dell′Artorto, a circa 1900. E qui mi fermo per ben quattro minuti, rifocillandomi per bene, con pane e marmellata, gianduia e frutta secca. Bevo anche molto, ho perso molti liquidi. Fino a qui ho perso due o tre posizioni, ma adesso mi sento forte come un leone.
Guardo spesso verso l′alto e finalmente vedo uno di quelli che mi avevano passato. Lo prendo, stiamo un po′ assieme, poi lo distanzio. Riesco a fare anche qualche tratto di corsa (parola grossa) nei pianori. Arrivo a scollinare a 2300, poi scendo verso l′Alpe del Prato.

Qui inizia una nuova salita verso il punto più alto del tracciato, il colle Loo a 2450. C′è un altro concorrente sopra di me, troppo lontano per prenderlo, ma in questa salita mi avvicino molto.
Altro punto di ristoro, mi prendo i miei tempi, mangio e bevo, poi via, alla caccia del prossimo, su un percorso roccioso, molto tecnico, dove ogni tanto devo cercare il percorso. Raggiungo l′altro runner, lo vedo in difficoltà e chiedo se sta bene. Mi dice che le gambe non ne hanno più e che se la prenderà tranquilla. Io balzo di roccia in roccia, mi sento benissimo, ma non riesco a correre veloce, temo di mettere il piede in fallo (un paio di volte mi si torce la caviglia, meglio essere prudenti).
In questo tratto di saliscendi, che dovrebbe essere estremamente panoramico, purtroppo sono immerso nella nebbia e non riesco a godermi le montagne e le valli intorno a me.

Ultima salita, al colle della Mologna, ultimo strappo da 20/km, ed ecco che comincia a piovere, con tuoni che rombano proprio sopra la mia testa.
I ragazzi al colle mi avvertono di affrontare la prima parte della discesa con moltissima cautela, il sentiero è molto viscido, e così faccio.
Non si vede nulla, piove sempre più forte, ho una paura boia di scivolare nel nulla, poi sento dei rumori, mi avvicino e trovo l′ultimo ristoro, una ragazza infreddolita che mi offre un bicchiere di tè caldo, un toccasana.
Metto il coprizaino, io tanto sono fradicio, davanti a me non c′è nessuno, ma comincio ad accelerare, adesso la pioggia battente ha pulito le rocce e sono meno scivolose, si può spingere di più.
Grandinata fitta ma sottile per tre o quattro minuti, tuoni sempre più forti, ormai il sentiero è un torrente, è stupendo sguazzarvici dentro. Tutto il tempo sono combattuto tra la voglia di correre, rimasta nelle gambe tutto questo tempo, e la paura di scivolare.. ma prevale la prima.
Aumento sempre di più, supero il limite di sicurezza e varie volte rischio di volare.. poi lo faccio davvero.
Non mi interessano i graffi, mi rialzo subito e mi catapulto giù.

Ormai quasi nel bosco, insperato, vedo un altro concorrente, bene, recupero un′altra posizione.
Lo raggiungo, mi dice che continua a scivolare, io pure, ma accelero ancora. Eccomi in paese, adesso è tutto gratis, mi permetto di fare gli ultimi 300mt in volata (a 5/km !!).
Grande l′accoglienza, anche per quelli come me arrivati tardi. Fermato il crono a 5:48:28, in 64esima posizione, e sono felicissimo.

Sono riuscito a sperimentare l′attrezzatura per l′UTMB, ho sperimentato come sia correre con la pioggia e il terreno insidioso, ho provato a tenere i diversi passi a seconda del percorso, dosare le energie, vedere quando usare i bastoncini, badare all′alimentazione, fare delle pause... inoltre mi ha gasato il correre tutto infradiciato, così il trail sembra più vero..

Per la cronaca, il Francesco M. era arrivato 27esimo in 4:19:50 (un mostro, considerando che il primo ha chiuso in 3:17 e il quarto in 3:47 !!), Cristiano in 5:19:10 (ma correva in scioltezza) e, dopo che oramai li avevamo dati per dispersi, arrivano anche Frank e Luc affiancati in 8:02:56 (anche loro a sperimentare ritmi e attrezzature per UTMB). Qualcuno è arrivato dopo quasi 11 ore (!!!)

Ottima polenta con erbette dell′orto della sciura, e la solita buona compagnia.

Oggi dolorini alle spalle (i bastoncini, eheh..) e poco o nulla alle gambe.. ormai ci siamo... -4 giorni all′UTMB !!!!
Claudio Ferrari (Funa)

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arrivo sotto la pioggia ostentando la canotta Road
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