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![]() La mia seconda maratona: ValenciaInserito da DONNY il 28/11/2011 alle 20:47 nella sezione strada
Ed eccomi qui seduta sul divano di casa mia a cercare di fare chiarezza tra sogno e realtà per questa esperienza vissuta così intensamente in un intervallo di tempo davvero breve. Venerdi mattina io e Dario voliamo verso Valencia con Alfredo,Peppe, Andy, Lamisangels e Sergio. E' l'alba quando l'aereo da Bergamo decolla, siamo tutti assonnati ed emozionati per l'avventura che andremo a vivere. L'arrivo a Valencia è puntuale, sistemazione in albergo grazie a d Agatino e Travelmarathon e poi a zonzo per le vie di questa città davvero carina e tranquilla. C'è un clima meraviglioso qui: le piante di ibisco fioriscono a fine novembre! Il sole illumina il mondo di colori sgargianti come se fossimo a primavera inoltrata. Nel cuore ho tante aspettative per questa mia seconda maratona ma anche tanta insicurezza. Mi continuo a dire che affronterò questa prova in una città che non conosco e di cui non conosco assolutamente la lingua. Cosa farò se per qualsiasi motivo dovrò fermarmi lungo il percorso? Come potrò farmi capire se avrò bisogno di farmi portare al traguardo? Quanta paura! Per mettere a tacere tutte queste mie incertezze decido di correre con il telefonino così in caso di bisogno potrò chiamare Dario. Domenica mattina raggiungiamo in pullman la partenza/arrivo che si trova nel villaggio della scienza di Valencia. Enormi fontane circondano questi edifici modernissimi sembra di essere in un villaggio turistico con piscina. L'arrivo della maratona è previsto su una passerella di legno costruita sopra l'acqua di questa enorme vasca. La partenza è invece sul ponte che trema sotto i nostri piedi mentre aspettiamo lo sparo del via! Che emozione grande! Siamo veramente in tanti! Ed eccomi qui a correre la mia seconda maratona. Chi l'avrebbe mai detto 4 anni fa? Sono partita un po' veloce trascinata dall'entusiasmo ma verso il terzo kilometro cerco di assestarmi sulla mia velocità di crociera. Al polso il mio Garmin fa il suo dovere e il feedback dei passaggi mi dice che tengo il ritmo leggermente superiore a quello prefissato. I kilometri scorrono sotto i miei piedi facilmente le gambe girano, il fiato c'è e allora proseguo fiduciosa nelle mie capacità. In maratona la gara incomincia al 30esimo kilometro perchè è lì che incomincia la fatica, è lì che le gambe, le articolazioni, la testa e il cuore dicono basta! E' li che incomincia il dolore a tutto ciò che può farti male ed è lì che tu devi incominciare a lottare contro te stesso e il mondo per proseguire. Al 25esimo kilometro sto ancora bene, che bellezza! Ricordo che nella mia prima maratona al 25esimo kilometro sono entrata in crisi. Ora corro a un ritmo ancora superiore a quello prefissato e sto ancora abbastanza bene! Proseguo indomita tra questa gente che appena mi vede italiana sorride e mi incita con un "animo!!" seguito dal mio nome che leggono sul pettorale. Alcuni corridori mi affiancano e mi chiedono da dove vengo. Capisco quello che mi dicono ma non riesco a rispondere perchè lo spagnolo proprio non lo so! Al 30esimo la stanchezza si fa sentire, il dolore sotto le piante dei piedi mi martella il cervello ma io raggiungerò quel traguardo! Ho faticato tanto in allenamento per preparare questo sogno di 42 kilometri e non intendo mollare per alcun motivo! Decido di camminare per un paio di minuti mentre accendo il mio i-pod che magari mi distrae un po' dal dolore ai piedi. Quando si incomincia a soffrire bisogna lavorare di testa e allora visualizzo la finish line che mi aspetta in quello splendido contesto e mi dico "è lì, devo solo correre ancora una decina di kilometri e allora vivrò quegli attimi di estasi" stringo i denti e proseguo ma la mia corsa si è fatta lenta e pesante, i muscoli sono rigidi. Vedo alcune persone che mi avevano superato ferme ai lati della strada in preda ai crampi! Io i crampi ancora non ce li ho e ringrazio il cielo di poter correre ancora anche se un po' goffamente. Al ristoro del 35esimo mi fermo e bevo due bottigliette di acqua riprendo a fatica a correre ma ce la faccio ancora. Guardo il mio Garmin se non mollo arrivo nel tempo prestabilito 5 ore e 10 che ad alcuni farà sorridere ma per me significherebbe migliorare il tempo di ben 15 minuti rispetto alla mia prima maratona. Adesso devo davvero lottare! 38esimo kilometro: supero alcuni che erano davanti a me che oramai non hanno più benzina, si sono fatti fuori tutto! Davanti a me corre una signora con un'andatura barcollante, riesco a raggiungerla e sul suo volto leggo la FATICA vera e la determinazione a non mollare. Corriamo affiancate per qualche centinaio di metri poi la vedo cedere, mi volto e gli dico "dai! Non mollare ormai è finita!". Dico così ma io sono a pezzi! Non ci penso, sento un dolore bestiale ai piedi ma vedo il cartello del 40esimo kilometro e un brivido mi percorre la schiena. Ragazzi è un sogno, corro, corro verso il 41esimo alla vista del cartello un grido di rabbia e proseguo! Entro nel villaggio della scienza e grido "non ci credo" alcuni mi sentono e mi incoraggiano incitandomi. Scoppio a piangere! Ma mi sento una forza inaspettata in queste mie gambe roventi! Le persone che assistono vivono la mia emozione. Dario mi corre incontro mi passa la bandiera marziana, Peppe, Alfredo Andy e Sergio impazziti mi fanno un tifo da stadio. Il cuore scoppia di gioia! Emozione è una parola riduttiva adesso. Volo quegli ultimi 195 metri piangendo. Mi sento un Dio adesso! Ho finito la mia seconda maratona in 5 ore, 9 minuti e 30 secondi. Non è stato un sogno, era realtà! Grazie marziani, grazie di cuore! Grazie ad Agatino e a Travelmarathon per l’organizzazione impeccabile del viaggio!
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Lauretta!
Aspettiamo allora il 3^ racconto ovvero la terza maratona
Brava ancora