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Tuoni, fulmini e saette: 24 ore di Fano

Inserito da paulrunner il 11/10/2011 alle 23:00 nella sezione strada

Sono le undici di sera del sabato, una sgargiante Ghidoluna splende ed illumina un percorso ‘bastardo’ di oltre due chilometri che, per metà ondulati e corsi/percorsi da salite e discese, accompagna i partecipanti al campionato italiano Fidal della 24 ore su strada dalle dieci di sabato mattina.

Poi la notte si fa giorno e un fantastico spettacolo pirotecnico di decine, centinaia di fulmini a volte evidenti a volte mal dissimulati dalle nuvole illumina il cielo: inizia dal mare, poi esplodono le colline tutt’intorno, poi il piccolo rettangolo di cielo sopra Fano si chiude ed ecco i tuoni e le prime gocce, gocce pesanti di acqua antica che da mesi aspettava, paziente, il proprio momento.

E’ questo che amo delle ultramaratone ma anche, pur nelle mie scarse frequentazioni, degli ultratrail: c’è la fatica, c’è la competizione con gli altri per giustificare la lotta con te stesso, c’è, sovrana, la percezione del tempo, la libera espressione degli elementi, l’inutilità del confronto e, ci deve essere, l’umiltà necessaria per comprendere.

Il diluvio è stato grandine e pioggia e vento a raffiche fortissime per oltre un’ora con la totalità dei concorrenti all’interno del tendone militare con le brandine. Poi è rimasto solo il vento gelido ed uno ad uno siamo usciti, bagnati fradici ed asciugati, intirizziti, infreddoliti correndo per creare calore e così è stato.

Perché panta rei, tutto scorre, tutto passa. Passa soprattutto il tempo, quello che all’inizio di una ventiquattrore scorre lentissimo, come quando a scuola era giorno di interrogazioni e la campanella non suonava mai, ma poi passa, con lo stesso metro anche se non con la stessa percezione.

Questo è stato il campionato italiano Fidal della 24 ore su strada: questo e molto altro ma sono troppe le sensazioni, le diverse percezioni che vengono acuite soprattutto durante la notte, che diventano emozioni profonde alla fine della gara (non mi sono mai fatto mancare qualche lacrima): il dettaglio tecnico ha visto circa 70 partecipanti alla partenza della 24 ore (ma si sono svolte anche una 6 ore ed una 12 ore), alcuni ritiri eccellenti e quattro atleti sopra i 200 chilometri nonostante la sosta causa maltempo.

Abbastanza buona la presenza Road con Valerio Fatatis (che ha interrotto a 120 chilometri ma piano piano sta imparando a conoscere anche questa gara in un anno di grandissime soddisfazioni per lui e, grazie a lui, per il Club), Marco ‘garmin’ Dari, sempre regolare ed in crescita (ha fatto il PB migliorando di 10 km) decimo assoluto e quarto di categoria ed infine il sottoscritto, nono assoluto e medaglia di bronzo di categoria, soddisfatto sia perché la categoria Fidal, Master B, va dai 50 ai 65 anni e chi mi ha preceduto ha poco più di cinquant’anni, sia perché nessuno di chi mi ha preceduto aveva fatto quindici giorni prima la 24 ore su pista. Ma bisogna anche dire che questi sono i valori reali. Detto questo detto tutto.

Paolo Valenti

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Commenti
  • marcodari 15/10/2011 alle 19:25:15 rispondi
    grazie Paolo
    Grazie Paolo,
    perchè sei un esempio, di sofferenza e di abnegazione e perchè grazie a te riesco a provare quelle sensazioni che sai descrivere magnificamente.
    Corriamo per vincere la nostra battaglia, non per battere gli altri, corriamo per vincere la nostra sofferenza e capire la sofferenza degli altri.
    Nella lunga notte in cui alcune volte corriamo ed altre invece vaghiamo nel circuito cerchiamo di capire noi stessi.
    In una 24ore corre da mattina alla sera, alla motte, all'alba anche il senso dlla nostra vita.
    Alla fine della 24 esima ora ognuno di noi è un grande vincitore e le lacrime che tutti, io per primo, abbiamo testimoniano la nostra dimensione di esseri umani,
    Grazie Paolo, perchè seguendoti sono riuscito a capire, a sentire, sensazioni mai provate.
    Grazie Paolo, perchè sempre, in ogni gara, in ogni stagione tu corri (come anche io)con la maglia del Road
    Un abbraccio
      
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