Nato per combattere

La storia di Cicca ve l'avevo già raccontata qualche tempo fa: un pugile professionista che si scopre quasi per caso corridore.
E sapete come sono questi giovani professionisti, vorrebbero spaccare il mondo, ma alla fine chi gli può dare bada?
E invece no.

Il nostro Salvatore non solo due settimane fa si è dimostrato all'altezza del suo ruolo di pugile professionista, battendo l'avversario in modo chiaro.
Ma domenica scorsa - come aveva promesso - si è cimentato nella mezza maratona di Brescia, nota per il percorso muscolarmente impegnativo, con salite che non aiutano gli atleti.
E nonostante tutto è arrivato in 1h20, classificandosi 10º assoluto.
E non è tutto...

Cicca, che nonostante le formidabili doti atletiche è ancora alle prime armi da un punto di vista podistico, ha indossato il pettorale sulla schiena invece che sul petto.
Nessun problema, direte voi.
Salvo per il fatto che gli addetti al percorso per ben tre volte lo hanno buttato fuori strada pensando si trattasse di un abusivo che cercava di correre con la testa della corsa, e poi richiamarlo quando vedevano il pettorale.
Preziosi secondi persi e una quasi-squalifica all'arrivo dove - di nuovo - era stato preso per un mitomane.

Quando gli ho chiesto della gara mi ha raccontato in breve la sua tattica.
"ho una frequenza massimale di 173 bpm, i primi 15km li ho fatti a 170, poi mi sono rilassato e ho fatto altri 5km a 165, per poi chiudere fino all'arrivo a tutta (172bpm)."
"Gli avversari mi guardavano un po' in cagnesco, forse volevano intimidirmi (va detto che questo semisconosciuto che si permette di stare nel gruppo di testa doveva mettere parecchia pressione psicologica ai primi ndr), ma cosa vuoi io ho affrontato più di 100 combattimenti e qualche sguardo torvo non può certo intimorirmi".

Simpatia ed energia.
Due parole per descrivere questo atleta imprestato al Road dal pugilato, dove certamente ha imparato la volontà di combattere.
Come ho già detto: sentiremo ancora parlare di lui!

Franz