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I Campionati Italiani dalle barricate
Inserito da Franz.Rossi il 02/07/2007 alle 10:40 nella sezione pista
Esperienza intensa ed illuminante, questa dei Campionati Italiani Master.
Io non l'ho vissuta sul tartan, ma a bordo pista, tra coloro che hanno aiutato a mettere in piedi una manifestazione che ha visto oltre 2.100 atleti/gara confrontarsi all'Arena e al Giuriati.
Sono ancora troppo caldo dell'esperienza (e forse troppo stanco) per poter dare dei giudizi obbiettivi e spassionati, quindi lascio libere le dita sulla tastiera per far fluire solo le impressioni di questa tre giorni.
Partiamo dalla parte difficile, dai lati negativi.
Tanta fatica, tantissimo lavoro, pochissimo aiuto (non tanto e non solo dai volontari, ma soprattutto dagli organi preposti).
Poi i lati positivi, molti di più - fortunatamente - e molto più importanti in termini di gratificazione personale.
Vorrei innanzitutto dire che si è creato un gruppo di lavoro ristretto ma buono. E non solo quello sperimentato con Isolano, Antonio, Walter (della cui energia e campacità sono ben conscio a fronte dei tanti impegni Road), ma anche con alcune altre persone. Cito Ettore e Galdino dell'Ambrosiana, senza dimenticare Claudio (di SportPadania) e Carlo (del Gruppo Giudici) e Tullio e Vincenzo (della Fidal).
E poi parliamo dei volontari: alcuni erano invitati dalle società (un manipolo di Road ha contribuito in modo determinante alla buona riuscita della manifestazione), alcuni si sono offerti attraverso il sito.
Ragazzi venuti a guardar gareggiare i genitori o gli amici, o persone che avevano semplicemente sentito della manifestazione e avevano deciso di regalare un po' del loro tempo a permettere agli altri di correre.
Rifletteteci, non è cosa da poco.
Passare alcune ore sotto il sole a riportare un peso che gli atleti lanciano, oppure a dare la spugna durante un 10.000 in un pomeriggio assolato.
Unico premio, una maglietta gialla e l'idea di aver fatto qualcosa di buono.
Infine la parte più bella di tutto l'evento: gli atleti.
Veder sfilare le gare di velocità con atleti cui brucia negli occhi il sacro furore dell'agonismo.
Veder creare il club esclusivo dei giganti del lancio del martello, in cui tutti sono amici e si danno consigli.
Veder riscaldare le innumerevoli serie dei 200 maschili e femminili.
Guardare la tensione dei marciatori quando sfilano di fronte ai giudici che su di loro hanno diritto di vita o di morte.
E nelle premiazioni: 15 secondi di notorietà e una maglietta da indossare con orgoglio.
Nessuno riusciva a non sorridere quando saliva il podio, anche se era tardi, anche se era solo.
Il pubblico fatto di amici e avversari che tributava l'applauso a questi campioni veterani, con nomi che a volte riaccendevano vecchi ricordi.
E ancora alcuni sprazzi di luce: il record mondiale di Hubert Indra, atleta altoatesino M50 che nel decathlon raggiungeva un risultato mai ragguinto fino ad oggi.
Fisico impressionante: la quintaessenza del decatleta, asciutto e agile, anche se provato a causa di qualche dolore di troppo al piede.
E Ottavio Missoni, capace in due parole di rimettere nella giusta prospettiva le sue molteplici medaglie d'oro.
Un umiltà che non ti aspetteresti da uno dei più celebri creatori di moda italiani.
Intorno a questo circo una cornice di personaggi famosi: DaMilano che non riesce a stare lontano quando ci sono le gare di marcia; Genny Di Napoli che ha trasformato l'amore per l'atletica in un lavoro; Renè Felton celebre madre di Andrew Howes, qui in veste di eptatleta; e ancora moltissimi volti noti...
Beh, se alla fine devo dare un giudizio non so se lo rifarei, ma sono certo che sia valsa la pena di farlo.
Franz

Agli spugnaggi al Giuriati (foto Davide Gasparineti)
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poco tempo e poche parole:
Grazie Ragazzi per l'enorme,bellissimo impegno.
Siete stati grandi davvero
(oddio .... Franz e' stato IMMENSO!)
W il Road
EddaPupillonaLucchini (perilSegrelio)
Franco
vivere questa bellissima emozione.
Grazie W I Road
Lorella
Ovviamente faccio i complimenti a tutti voi, organizzatori e partecipanti.
A presto