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Cartoline estive: tra Livigno, la Valtellina e l'Engadina

Inserito da ste_scal il 24/08/2011 alle 19:34 nella sezione vita al club

Livigno è per molti il paradiso della neve, con le innumerevoli piste che scendono dai 3000m del Carosello direttamente fino agli ingressi degli hotel, per altri la mecca degli acquisti, grazie alla zona franca che ti permette di fare il pieno di benzina con 35€.
I podisti la ricordano quale sede degli stage estivi di Pizzolato, i ciclisti per le svariate escursioni che si possono effettuare, sia in bici da strada sia in mountain bike.
Quest’anno, tornato ai 1800m di quota dell’altopiano per una breve vacanza estiva, ho avuto il piacere di correre a piedi e in bici in mezzo a scenari mai visti prima. Ecco quindi alcune rapide cartoline, qualora qualcuno voglia approfittare delle stesse occasioni nelle prossime settimane o farsi un promemoria per i prossimi anni.

Uno dei miei pallini da ciclista era da tempo il Giro dello Stelvio, che mai ero riuscito a completare ma che mi intrigava parecchio. Quest’anno ce l’ho fatta, grazie al compagno d’avventura Giuseppe Mauri. Con lui siamo partiti di buon mattino da Bormio, abbiamo percorso i 18 km di salita che portano ai 2500m di quota dell’Umbrail Pass e da lì, passata la dogana svizzera, siamo scesi a S.ta Maria in Mustertal, cantone dei Grigioni. Il paesaggio svizzero è incantevole, molto più verde e molto meno edificato del corrispettivo valtellinese dall’altra parte della montagna. La strada è in pianura o leggera discesa fino ad arrivare al valico di Tubre, da cui si rientra in Italia. A quel punto i km percorsi sono circa una cinquantina ma si è arrivati in Alto Adige, per la precisione in Val Venosta. Si scende veloci verso Glorenza e Prato, punto da cui parte la salita del versante duro dello Stelvio, definito in vari modi... “quello di Coppi”, “quello dei 25 km”, “quello dei 48 tornanti”.
Tutto vero, sono 25 km di salita, conditi da 48 tornanti su cui si è scritta la storia del Giro d’Italia. Non per niente lo Stelvio è la Cima Coppi per antonomasia. Salirci da Prato è sempre emozionante, arrivarci al culmine del giro completo una vera soddisfazione. D’obbligo a quel punto la sosta al bar per rifocillarci a suon di crostata e via veloci sulla discesa verso Bormio, dove il saggio Giuseppe aveva preparato in frigo una coppia di birrette. Ottime dopo 100 km di pedalata e 3600m complessivi di dislivello.

Non contenti di questa prima impresa, ce ne siamo concessa una seconda qualche girono dopo: il Giro delle Dogane, chiamato così per il continuo susseguirsi di punti di frontiera tra Italia e Svizzera.
Base di partenza sempre casa Mauri a Bormio. Ma, se l’altra volta la partenza era subito in salita, stavolta si viaggia in discesa, un percorso lungo e veloce che – in 40 km di strada – ci porta dai 1220m di quota di Bormio ai 450m di Tirano. Quando vediamo la stazione del treno rosso del Bernina capiamo che la pacchia è finita, inizia la salita. A Tirano infatti si prende la strada che segue il treno rosso e sale verso Pontresina e St. Moritz.
Si lascia la cittadina valtellinese e si incontra subito la dogana svizzera, la strada si inerpica immediatamente sotto i pedali. La giornata è calda, il sole scotta ma noi continuiamo imperterriti, sappiamo che l’ascesa sarà molto lunga. Dopo 12 km si giunge a Poschiavo e al celebre lago, si è ritornati all’altitudine di Bormio. Ma mancano ancora mille metri di dislivello per il nostro gran premio della montagna! Quelli vengono affrontati nei successivi 18 km che ci portano a tre km dalla vetta del Passo Bernina, quando si gira a destra in direzione Livigno.
Si rientra in Italia ma la salita non molla: dalla dogana sono ancora 4 km per raggiungere i 2315m di quota del Passo della Forcola, il punto più alto del giro. Su questo tratto si trovano anche le pendenze più dure, con l’asfalto che si inerpica fino a sfiorare il 13%. In cima alla Forcola, sosta d’obbligo al rifugio per riprendere le forze e poi via in discesa verso Livigno. Nemmeno il tempo di ammirare la tipiche abitazioni livignasche tutte in legno che si risale verso il passo d’Eira, prologo alla salita verso il passo di Foscagno: da Livigno sono 13 km di ascesa, intervallati dalla discesa a Trepalle, che ci portano ai 2291m di quota dell’ultimo GPM e dell'ultima dogana, quella commerciale di uscita dalla zona franca. Altro rapido pit-stop al rifugio e via verso gli ultimi 20 km. Fortunatamente tutti in discesa che ci riportano a Bormio, alle birre di fine giornata e a completare i 120 km complessivi del percorso. Dislivello complessivo 3500m.

Per chi ne avesse abbastanza di bici, di salite e discese, c’è l’appendice podistica.
Domenica 21 agosto un manipolo di Road si è infatti ritrovato a Sils in Engadina per partecipare all’evento podistico dell’estate di St. Moritz e dintorni: la Engadiner Sommerlauf.
Maestro di cerimonia Maurizio Scandelli, che - alla partenza, tra gli oltre 400 iscritti alla prova - ha istruito i debuttanti Road Scala, Valli, Bono e Zampedri sulle difficoltà del percorso. Si parte in leggera salita per arrivare a costeggiare il lago di Silvaplana, da lì è un continuo susseguirsi di insidiosi strappetti e ripide discese: si passa accanto a St. Moritz quindi ci si inerpica nel bosco verso Celerina.
Gli strappi si susseguono uno dopo l’altro in rapida successione, mettendo a dura prova le caviglie e i polpacci dei podisti. A Pontresina si esce dal bosco per affrontare gli ultimi 10 km in pianura ma anche in pieno sole. Contando che si sta correndo attorno a mezzogiorno, occorre idratarsi continuamente per non rischiare di rimanere senza benzina nel finale.
Arrivati alla cittadina di Bever, l'arrivo è dietro l'angolo, strategicamente posizionato su un enorme prato dove ci si può rilassare nel dopo gara e, soprattutto, gustare le birre che l’organizzazione spilla per ogni concorrente che passa la linea del traguardo.
Ventisette km non sarà forse un chilometraggio da “lungo” ma, con i continui saliscendi e strappi del percorso, la Engadiner Sommerlauf è sicuramente un test importante per chi sta preparando una maratona in autunno.

E’ tutto dalla fresca Livigno, buon fine vacanze a chi è ancora via. Buon rientro a chi si sta sciogliendo per l’afa in città.

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I concorrenti della Sommerlauf tra gli splendidi paesaggi dell'Engadina
I concorrenti della Sommerlauf tra gli splendidi paesaggi dell'Engadina
Commenti
  • Giuseppe.Mauri 26/08/2011 alle 12:21:10 rispondi
    grande Ste.
    Grazie per il racconto delle nostre "imprese". Ribadisco quello che ti dicevo (scherzando ma non troppo) durante l'ultima "pausa crostata" del giro delle dogane: è stato come fare due mezzi ironman in quattro giorni!! Se penso poi che tu nel mezzo ci hai pure messo una "corsetta" di 27km su e giù per l'Engadina...
    Appuntamento alla prossima estate per la scalata del Gavia dal versante di Ponte di Legno. La birra fai conto che è già nel frigo!
  • Giuseppe.Mauri 26/08/2011 alle 12:24:24 rispondi
    Post Scriptum
    Giusto per chiudere la vacanza valtellinese "in gloria" mi sono iscritto alla mezza dei laghi di Cancano. Una mezza tutta su sterrato a circa 2.000m slm...
    Mi pare di aver letto che altri amici del RRCM sono iscritti. Mal che vada ci si vede al "pranzo alpino" del dopo gara!!
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