veni vidi WC... e il cagotto pre gara.

Palermo, villa Raisi.
Nel capoluogo Siciliano si è tenuto l'annuale campionato di CROSS della federazione FSSI alla quale sono iscritto.
Si tratta di difendere il tricolore che da due anni mi sono tatuato idealmente sul petto.
E' vero, non c'è una grossa bagarre ad affollare le prime posizioni, ma si tratta comunque di una sfida con me stesso e con coloro che cercheranno di mettermi il bastone tra i piedi.
Difficile immaginare per chi arriva dalla Brianza un cross propriamente detto in questa città, dove una delle piaghe peggiori di questa terra è... il traffico.

Destino vuole che anche questa domenica mattina a Palermo, così come lo scorso anno a Pozza di Ghiotto, piova.
La temperatura è sufficientemente mite.
Tuttavia, chi corre in città lo fa indossando un abbigliamento rigorosamente invernale. La cosa mi fa sorridere.
Mi trovo dunque costretto a rivedere la possibilità di indossare le chiodate che ho portato dietro. "Si sa mai", mi ero detto.

Faccio la ricognizione del tracciato. Piatto, decisamente veloce e molto sconnesso: la ciotolaia che si sviscera lungo il parco sarà presente per gran parte dell'anello da ripetere per 10 volte per un totale di 7.7km.
Le chiodate mi sembrano fuori luogo; ha piovuto sì, ma giusto per darne la sensazione.
Ho la tensione giusta per affrontare al meglio questa gara.
La stessa che devo scaricare prima di ogni sparo e si da il caso che vi sia un loculo attrezzato per l'occasione.

Si parte. I primi 300m sono piuttosto convulsi.
Sono 4 i corridori che vedo affiancarmi.
Gioco di forza, chiudo le traiettorie e cerco la linea più veloce.
Sono in testa, percepisco qualche ombra, ma mi impongo di non voltare lo sguardo indietro.
La mia corsa è faticosa e instabile, avrei voluto avere sensazioni migliori. Correndo, valuto la tattica.
Allungherò solo nell'ultimo giro. Così avviene.
Taglio il traguardo e attendo il secondo che arriva dopo quasi due minuti e mezzo.

Titolo riconfermato dunque così come l'immancabile tensione da scaricare del pregara.

Marco Frattini