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La mia miglior-peggior Milano Pavia

Inserito da zecif il 17/11/2010 alle 16:54 nella sezione storie

Scrivo di rado sul sito RRCM. Solo qualche volta dei brevi commenti, spesso sarcastici, altre volte per onorare chi tra i compagni di avventure merita il giusto plauso.
Domenica mattina, mentre vivevo un momento difficile della mia recente vita sportiva (vita sportiva? Ma sì, chiamiamola così se mi permettete…), ho deciso che il passo di scrivere un mio post non era più rinviabile.
E’ facile autocelebrarsi quando l’impresa sportiva viene centrata (un PB, una gara dura conclusa, una vittoria nei confronti del rivale storico): l’adrenalina scorre ancora esplosiva nelle vene ed è capace di trascinare fuori una retorica altrettanto potente e coinvolgente. No, non fa per me.
Sono uomo dai sentimenti cupi in realtà; mi esalto nelle difficoltà, non nelle situazioni entusiasmanti.
E allora ecco la mia storia.
Inizia in realtà qualche mese fa, da fine luglio per la precisione, dal Milano City Triathlon, quando mi sono reso conto che il fisico reclamava un po’ di riposo. Indi, agosto in totale relax: no bike (ma questo è ormai un mio classico :-) ), no running, solo qualche nuotata in scioltezza.
A settembre di nuovo cattivo sul pezzo. Oddio, “cattivo” per quello che il termine significa per il sottoscritto: 2-3 allenamenti running settimanali, 1 sera in piscina, 1 uscita bike ogni tanto. Lo so è poco, ma è quello che mi ha consentito di raggiungere i risultati sportivi sin qui raggiunti (qualcuno dice al di sotto delle mie potenzialità, ma mi va bene così). Ma da allora la forma non è parsa più tornare ai livelli di un tempo: difficoltà a tenere in allenamento ritmi ormai più che abituali, stanchezza frequente, sensazioni di gambe sempre pesanti, frequenza cardiaca spesso al di sopra dell’usuale. Tutto questo interrotto solo di rado da qualche uscita incoraggiante. Un obiettivo a medio termine: 90 min. sulla mezza maratona. Ma le gare test svolte in questi mesi mi dicono che sarà certamente difficile e irta di ostacoli la strada per raggiungerlo.
Intanto si avvicina la data della mia gara preferita da sempre: la Milano-Pavia. Mi piace perché ho sempre avuto le sensazioni migliori da quei 32-33 km di rettilineo quasi ininterrotto.
Correre agile, senza pensieri, leggero, cullato dal ritmo delle acque del Naviglio che ti scorrono di fianco, in perfetta sintonia con quello dei tuoi passi. Senza le preoccupazioni delle curve, dei cambi di ritmo, di salite più o meno fastidiose. In una parola, la gara perfetta (per i miei gusti ovvio).
Beh, questo anno sapevo che sarebbe stato diverso. Il grosso dei compagni del gruppo della Montagnetta aveva ipotizzato un ritmo di 4’40”/km al martedì pre-gara. Ma il giovedì io avevo manifestato un più prudente 4’50/km. E su questo passo avevo reclutato il buon Diego Guida (detto il Metronomo) e Andrea Acquaman D’Angelo (in preparazione per la Maratona di Firenze).
Domenica mattina ci ritroviamo sotto i portici di Piazza XXIV Maggio con gli altri del RRCM. Ritiriamo i pettorali e diamo inizio ai classici rituali del pre-gara: l’applicazione del numero sulla maglietta, la sequenza senza fine degli sfottò reciproci, la processione ai bagni chimici. L’orario di partenza si avvicina e quindi ci portiamo in zona gonfiabile, giusto in tempo per salutare il passaggio dei maratoneti: riusciamo a scorgere Stefano Ultimokilometro De Gasperi e MarathonDaniel Facchinelli alla 10Xesima (ho perso il conto!!) 42km della sua vita.
Segue a stretto giro lo start della mezza-maratona e 5 min. dopo è il nostro turno. Il nostro terzetto parte compatto cercando di impostare da subito il ritmo che abbiamo concordato: durante il primo km siamo quindi concentrati a non forzare da subito e questo ci permette di cogliere un atleta dichiararsi “contento se 'riuscirebbe' a chiudere sotto le 3 ore”. Io mi auguro allora: “Speriamo che se la 'cava' !” :-).
I primi 3 km filano sotto i 5’/km, ma all’inizio del 4° Diego giustamente accelera per portarsi alla velocità programmata. Io e Acquaman rimaniamo indietro sotto mia indicazione, perché il fisico conferma l’invio dei messaggi poco confortanti degli ultimi mesi: le gambe non sembrano toniche come nelle altre edizioni della mia gara preferita. Mi sento pesante, i quadricipiti sono gonfi e legnosi già adesso. Penso a concentrarmi su un passo che spinga maggiormente sui polpacci. I km ad ogni modo si susseguono – anche se non segnati correttamente e il cronometro lo conferma - , ma non sono come di solito su questo percorso gioiosi. Fino al 10° km il ritmo resta sotto i 5’, ma dal 12° mi diventa chiaro che oggi anche mantenere la classica velocità dei 12km/h rimarrà una pia illusione… I quadricipiti iniziano a farmi male sul serio. Sento dentro di me le stesse sensazioni che si provano al muro del 30° di una maratona corsa e/o preparata male. Al ristoro del 15° me lo dico proprio: “Mi sa proprio che oggi sia il giorno del mio primo ritiro…”. Provo a tenere almeno un dignitoso 5’10”, ma mentre si avvicina il traguardo della mezza maratona, sento le forze atletiche(!?!) venir sempre meno. “Ok, quando arriva il gonfiabile dei 21,097 km mi fermo e prendo la navetta per Pavia” penso tra me e me, tacendolo ad Andrea che nel frattempo sento scalpitare insofferente per il ritmo che gli sto imponendo mio malgrado. Ma ecco che accade l’episodio che fa svoltare la mia giornata, ma lo capirò solo più tardi. Ed è proprio una svolta fisica, quella del percorso della 33K che piega a destra per risalire verso il Naviglio che nel frattempo avevamo abbandonato, mentre l’arrivo della 21k si trova a destra. Che fare adesso? Non posso far altro che trascinarmi faticosamente fino a Pavia, anche perché siamo nel nulla di quella che sembra un ex-zona industriale (inciso: che brutto il percorso di quest’anno!! Tornare all’antico, please!). La mia gara tra il 22° e il 25° tocca il punto più basso. I demoni dei cattivi pensieri mi affollano la mente. Mi chiedo perché? Perché faccio fatica a correre ad un ritmo che normalmente è quasi da riscaldamento? Forse mi manca qualche lavoro più lungo da troppi mesi? Forse non mi bastano più 3 allenamenti/settimana? Forse è iniziata anzitempo la lenta china calante delle potenzialità fisiche? Forse ho toccato il mio massimo qualche tempo fa e ora devo solo tirare a campare? Forse questo, forse quello?? Solo una certezza: quanto è dura portare avanti le gambe!! :-(
Al ristoro del 25° mi fermo e finisco con calma un gel che avevo aperto qualche km prima. Attendo Andrea che nel frattempo ha fatto una sosta “tecnica”. Bevo con calma 2 bicchieri d’acqua e quando il mio compagno di (s)ventura riparte gli dico di proseguire al ritmo che sente nelle gambe. Un paio di minuti e non vedo neanche più la sua schiena fasciata nella maglia bianca del nostro sodalizio. Da questo momento sono solo a combattere i miei demoni. Lo sconforto per la pochezza della mia forma fisica mi assale senza freni. Mi passano tutti; vedo anche qualche runner conosciuto e che spesso lascio dietro passarmi ad una velocità che sembra doppia rispetto alla mia. Sento le chiacchiere rilassate di tanti, segno della mancanza di fatica. Io sono silenzioso, chiuso in me stesso, nella mia crisi. Guardo il cronometro e stimo che anche stare sotto le 2h 50’ è praticamente impossibile.
Corro scuotendo la testa, sempre più deluso e incredulo.
Ma ecco che scatta qualcosa. Mi dico: “Trai il meglio da quello che ti sta accadendo Marietto, KODDIAZZ!! Allena la testa! Porta a casa la gara! Lavora sulla gestione delle difficoltà”. In un attimo il nuovo proclama è lanciato: BARCOLLO, MA NON MOLLO! Inizio a cercare di rilassare il più possibile il tronco, le spalle, il collo. Curo la respirazione, cercando di renderla più profonda e armoniosa, meno sincopata. Ma soprattutto mi concentro sui piedi: mi impongo di lasciarli il meno possibile sul terreno, cerco di immaginarli più leggeri, quasi avessero delle piccole molle sulla pianta. "Così anche i quadricipiti lavorano meno"- mi incito. A tratti chiudo anche gli occhi per qualche decina di secondi e mi immagino di viaggiare come su un cuscino d’aria, di scivolare come un hovercraft. E… funziona! La cosa miracolosa è che funziona! Inizio a sentirmi meglio. Il cronometro riprende a darmi indicazioni confortanti: torno a correre sotto i 5’/km. Non mi pare vero eppure è così. Adesso sono io che supero tutti al doppio della velocità. Stacco un 29° km a 4’24”, ma mi dico che di certo è misurato male. Ogni tanto si fa strada anche il sogno di riprendere in qualche maniera Acquaman. Ma poco importa: ormai si avvicina il 30° e il ponte che segna l’ingresso in Pavia città. E il punto dove nelle passate edizioni piazzavo la progressione finale. Mi dico: “Ci provo anche stavolta. Ecchissenefrega!!”. Spingo, sempre cercando leggerezza. Non sento più dolore ai quadricipiti. Raccolgo qualche altro runner ormai in riserva sparata. Vedo la rotonda che porta verso il tratto finale in pavè che ricordo essere praticamente tutto in discesa. Si tratta di spingere fino a lì, a quel punto poi la forza di gravità farà il resto. Il respiro si rifà affannoso, ma l’adrenalina di essere ormai alla fine mi dà ancora energia. Ed infine eccoli: l’ultimo kilometro (quello vero, non Stefano Gasperi… ;-) ) e Acquaman. Andrea ha già imboccato il rettilineo finale, è davanti a me qualche centinaio di metri. Ma è a vista, io sono ancora in progressione e soprattutto la discesa non è ancora iniziata. Spingo ancora. La distanza si riduce. Adesso riesco a leggere anche la scritta sul dorso della maglietta. Ci siamo, sto per riprenderti! Ma ecco che la discesa dà anche a lui un po’ di agio… Accelera, il distacco tra noi si congela. Passa il traguardo una manciata di secondi prima di me… Ma non lo vivo come una beffa. Anzi sono io che mi sono fatto beffe delle mie paure oggi. Crono finale 2h 46’, quasi 47’. Un tempo deludente se penso solo all’anno scorso. Ma oggi ho vinto lo stesso, anzi forse di più… KODDIAZZ!! :-)

Marietto Marseglia

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Commenti
  • artiglio 18/11/2010 alle 08:47:32 rispondi
    KKODDIAZZ
    Se questo è un uomo....
  • kinkie 18/11/2010 alle 09:17:58 rispondi
    E grande Marietto!
    Cosi` si fa! Mai mollare!
  • DONNY 18/11/2010 alle 09:55:06 rispondi
    Complimenti
    Leggendo il tuo reportage mi è venuta in mente la mia prima Stramilano. Era la mia seconda mezza maratona e all'epoca avevo poca esperienza sulla gestione delle 21 km. La mia prima mezza si era svolta a Portofino ed era andata abbastanza bene. Avevo sofferto gli ultimi km ma al traguardo ci ero arrivata a testa alta, felice per esserci riuscita.
    E invece quella Stramilano l'ho pagata perchè partita ad un ritmo per me insostenibile ho corso i primi 5 km esaurendo le mie energie. Al 10° km ho iniziato a fare i conti con la stanchezza delle gambe, al 15° alternavo tratti al passo alla mia barcollante corsa (se così si poteva ancora definire!), al 17° presa dallo sconforto più totale mi sono autoinsultata per la mia stupidità e ho pianto calde lacrime! Al 19° l'ultimo barlume di forze e la consapevolezza che tanto al traguardo ci dovevo arrivare con i miei piedi, il mio orgoglio ha avuto la meglio e ho ripreso a correre. Ho tagliato il traguardo delusa per il pessimo tempo che avevo fatto ma l'esperienza che ho vissuto mi ha insegnato tanto, tanto, tanto.
    Da allora ho imparato a gestire le distanze in base alle mie forze..... e ho imparato a non mollare MAI!!!
  • roberto arti 18/11/2010 alle 10:05:19 rispondi
    Grande Marsello
    abbiamo aspettato tanto un tuo post ma ne è valsa la pena!
  • diego65 18/11/2010 alle 10:26:47 rispondi
    dai campione sociale Maratona 2009 !
    proprio un post scritto bene sincero e lucido ....."come si gestisce e si supera una crisi in corsa " ...speriamo di non averne mai bisogno ma nel caso il tuo articolo tornera' utile ....forza Mario !
    Diego
  • Gian 18/11/2010 alle 10:27:50 rispondi
    KODDIAZZ
    Se ti va male come atleta, puoi sempre fare lo scrittore.
    In gamba !!! (polpacci permettendo).
    Gian
  • fabrizio.bernardi 18/11/2010 alle 11:09:14 rispondi
    Hai ritrovato la giusta cattiveria
    la forma tornerà di conseguenza:
    ti vogliamo sempre cattivo!
  • innovatel 18/11/2010 alle 12:37:23 rispondi
    E bravo ....
    ... PER NON AVERE MOLLATO! Conosco benissimo la crisi in gara e la tentazione di dire basta ... quando tutto pesa ... ci sono appena passato ... quindi i complimenti valgono doppio :)
  • IM-ale 18/11/2010 alle 12:38:25 rispondi
    secondo me.....
    ....era solo sonno arretrato dopodichè ti sei svegliato!
  • lobrina 18/11/2010 alle 13:48:20 rispondi
    Alè Mario
    Hai descritto alla grande tutte le sensazioni che ci troviamo abitualmente a fronteggiare....senza mollare!
    Grande Mario!

    Lorenzo
  • Tortellone67 18/11/2010 alle 14:35:41 rispondi
    Mariè ...
    Veramente la tua fase discentemente è iniziata con la bastosta al Brianzolo ... ricordi?? ... ihihihihihih
    Cmq il Capitano ha solo in parte colto il segno : è vero che è sonno arretrato ... ma perchè non hai dormito???
    Cxxxla meno e corri di più ...
    E sappi che se non vai tu sotto l'1h30 in mezza prima o poi ci arrivo io !!!!! (già prenotato Stefano PP Scala per Vittuone a Febbraio) ...
    Daiergas!!!!!
    Il Tortello
  • Lucky 18/11/2010 alle 15:14:58 rispondi
    3 cose + UNA
    1. con tutte le donne che hai ti credo che il tuo fisico chieda riposo :-))

    2. da settimana scorsa ho ricominciato le salite sui 300 a messdì, ti aspetto!

    3. Dal 28° sembra che "corri sulle acque", gran progressione e volata bellissima! Anche se persa grande entisiasmo nel leggertela!

    P.S. Solo i grandi danno il meglio di loro nelle difficoltà!! Il tempo in questi casi non conta proprio nulla, il finale tutto!


  • diego65 18/11/2010 alle 15:26:49 rispondi
    Tortellone67
    Ehi Bruno ....anche se sotto i 90' min ci sono gia' andato una rinfrescatina mi servirebbe ....prenotato il servizio peace "Stefano Scala " per la Mezza di Vittuone ....l'ho gia' utilizzato e mi sono trovato bene .....
    Diego
  • diego65 18/11/2010 alle 16:07:54 rispondi
    .........
    ...scusate ...mi fanno giustamente notare ....si e' inserita una E di troppo ....pace non peace
  • ferroghido 18/11/2010 alle 16:16:10 rispondi
    Troppo Bunga e poco Monga ...
    ... ma dal 28 novembre si cambia rotta!
    Ghido
  • ste_scal 18/11/2010 alle 16:21:57 rispondi
    Marié, hai scatento l'inferno...
    Mo' Bruno e Diego chi li ferma più?!
    A Vittuone il servizio pacer sarà "Tutti a 90' (voi)"
    Fate ancora in tempo a ripensarci... eheheh
    Ste
  • Tortellone67 18/11/2010 alle 19:07:57 rispondi
    @Ghido
    Perdonami ma, tutta la vita, meglio il Bunga del Monga ... altrimenti in questo periodo potrei seriamente rischiare la cecità ... :-))))
    Non sono mica Marseglia ...
  • Tortellone67 18/11/2010 alle 19:09:13 rispondi
    @Diego
    Nessun problema Stefano PP è un usato sicuro!!!!
  • Matteo Pirola 18/11/2010 alle 19:59:06 rispondi
    W Mario!
    Gran scrittore, e tenace corridore.
    e sei proprio un conquistatore : )

    ciao, m
  • cristiano.neri 18/11/2010 alle 21:59:46 rispondi
    In primavera...
    Grande Marietto, l'obiettivo ci aspetta in primavera.
    Cristiano
  • bianca 19/11/2010 alle 08:24:05 rispondi
    Scrivi più spesso Marietto
    Raramente arrivo alla fine di un post così lungo.
    Sei forte. Ciao!!! Bianca
  • roberto.giacopelli 20/11/2010 alle 19:05:22 rispondi
    Ma quanto scrivi...cmq bene davvero!!!
    Leggere il tuo post è stata quasi dura come fare la milano pavia...
    Dai scherzo...!!!Capisco il tuo stato, io è relativamente poco che son del vostro-nostro fantastico gruppo "montagnetta", ma lo spirito che si è creato è davvero profondo e di squadra, quindi se il nostro marietto ha tenuto duro è stata una vittoria per tutti, credo sia solo il periodo di allenamenti meno mirati o principalmente dedicati al triatlon, ma sicuramente nei prox mesi i programmi saranno uguali per tutti...mezze (io e te abbiamo l'obiettivo under 1h30'...)e tante belle ripetute spaccagambe...che ci faranno tanto tanto...bene!!!
    Grande marietto...siamo tutti nella stessa barca...
    roby
  • MIRC.KO 20/11/2010 alle 19:07:07 rispondi
    CARO MARIETTO, NON SO COSA MI HA SPINTO HA LEGGERE UN PEZZO COSI' LUNGO, MA, A MALINCUORE SONO ARRIVATO FINO IN FONDO.
    NON BISOGNA MAI FERMARSI CON LA CORSA E CON LA LETTURA.

    IL TUO MAGNIFICO FINALE E' SIMILE AL CRESCENDO DEL BOLERO DI RAVEL.

    MIRKO...
  • tridemonio 21/11/2010 alle 22:14:38 rispondi
    Mena, mena, mena
    Io credo che ti ricorderai più questa gara di qualsiasi altra esperienza dal crono più lusinghiero.

    La vita è fatta di alti e bassi... e anche se ci sono fior fior di studi che sviscerano nel dettaglio i momenti di top e di down, trovando e suggerendo soluzioni per arrivare ad una "costanza" della performance, a me piace pensare che questa legge di natura si applichi anche allo sport.

    E nello sport così come nella vita, è importante non tanto quanto di gira giusta.. ma quando ti gira sbagliata.

    Quindi grande Marietto! Quel che non ti ammazza ti rende solo più forte, quindi mena, mena, menaaaaaaaaa!




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