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Briosco, tra novità e ricordi
Inserito da ste_scal il 22/01/2019 alle 17:14 nella sezione cross & trail
Lo scorso sabato è andata in scena la seconda tappa del Campionato Brianzolo di cross, in quel di Briosco.
Per anni (per non dire, decenni…) si è corso sui campi in località Fornaci, sulla collina di Capriano, frazione di Briosco. Quest’anno è stato l’esordio di un nuovo tracciato, appena fuori la cittadina brianzola.
E’ questo nuovo, un tracciato molto tecnico con un fondo decisamente ‘campestre’, tormentato dalle talpe, mai in piano e spesso in contropendenza. Insomma: un percorso che, almeno dal punto di vista dello sforzo fisico, non ha fatto certo rimpiangere il vecchio tracciato.
Non posso negare che l’evidente sforzo degli organizzatori di offrire ai concorrenti lo stesso livello di lacrime e sangue degli anni precedenti ha decisamente raggiunto l’obbiettivo.
Eppure qualcosa non mi quadrava. Nonostante tutto, finita la gara, mentre pedalavo verso casa, continuavo a pensare che Capriano mi sembrava comunque meglio, anche se non riuscivo a capirne il motivo. Ci ho pensato su un po’ e alla fine credo che ci siano sostanzialmente due ragioni.
La prima è che siamo anziani e brontoloni e le novità non ci piacciono mai troppo, soprattutto se riguardano qualcosa a cui eravamo particolarmente affezionati e che avevamo decantato per anni nei nostri sproloqui sull’epopea del ‘Brianzolo’.
La seconda, forse più oggettiva, riguarda il diverso scenario, il mutato panorama. A Briosco lo scorso sabato eravamo a correre in uno spazio tutto sommato angusto, un campo stretto tra la provinciale e i muri di cinta delle villette della periferia del paese. Uno spazio appena sufficiente a contenere il tracciato. A Capriano, invece, si correva in campo aperto, una fattoria e praticamente niente altro, e il tracciato di gara quasi si perdeva dentro i campi. Insomma, il luogo dove si correva era una specie di angolo di un mondo rurale che non esiste più. O quasi più, dato che il cambio del campo gara pare sia stato determinato dal fatto che i campi su cui si correva, quest’anno sono stati arati e seminati!
Ma lasciamo da parte i ricordi e passiamo alla cronaca del pomeriggio di gare.
Prima importantissima notizia: il ritorno dei Cremellas, il cui nuovissimo gazebo è stato prontamente colonizzato dai soliti abusivi (cioè noi). Su questo fatto dell’esercizio abusivo di gazebo altrui, però, forse ci siamo fatti prendere un po’ troppo la mano, tant’è che una ragazza dei Cremella, alla vista del nuovo gazebo in cui l’unico rappresentante della loro squadra era il presidente Fausto, si è guardata in giro, ci ha squadrati tutti e poi, un po’ stupita ha esclamato: “Ah (virgola) ma questo è il nostro gazebo?!?”.
Urge un rinfresco riparatore da organizzarsi alla prossima tappa!
Seconda notizia, la pattuglia Road vede due defezioni importanti: il Mister, impegnato in una delle sue gare così lunghe che nemmeno riesco neanche a pensarci, e l’Avvocato, che millantava impegni di lavoro improcrastinabili. Si registra di contro il debutto di Mario ‘Storm’ Tempesti, il quale – con lo spirito stoico che stupisce solo chi non lo conosce – ha corso nonostante una serie di acciacchi che avrebbero fermato chiunque (ma non lui). Per il resto tutti presenti, a cominciare dal GP, accompagnato come sempre dal Maurizio, per poi passare al Piermario e al Marco che concorrono sempre per le prime posizioni delle rispettive categorie, noblesse oblige citare le ladies Bianca e Lorella, e chiudere infine, per la categoria top runners, con il buon Cristiano Marchese. Il GP è sempre lui: stavolta sfoggia un look ‘total black’, in segno di lutto per il proditorio (dice lui) cambiamento di location e di tracciato.
Ci sono pure il Gianni e il Lucio, che, come da tradizione, compare improvvisamente prima della gara e con altrettanta rapidità scompare alla fine.
Al momento della partenza si torna nel solco della tradizione degli ultimi anni: in sostanza lo sparo dello start mi sorprende mentre sto chiacchierando con il Fausto e suo cognato Bruno. I primi metri non sono facili perché, oltre alla salita e al fondo sconnesso, c’è il problema del tracciato stretto e tortuoso e dei tanti concorrenti, quindi la mia consueta rincorsa al Maurizio è particolarmente complicata.
Ad un certo punto, vedo il Maurizio più avanti e mi impegno per cercare di raggiungerlo. Ma faccio fatica, oggi va proprio veloce. Lo prendo dopo quasi un chilometro e molta fatica… e scopro che non è lui! Mi vien da ridere e mi guardo in giro per capire dove sia finito, ma non lo vedo proprio.
Fa niente: il compito successivo è quella di dare il cinque al GP (e non sulla mano, come ormai da tradizione). Missione compiuta nella seconda parte del primo giro. Dopodiché è tutto un susseguirsi di saliscendi cercando di non mettere i piedi in qualche buco e arrivare in fondo interi.
L’ultimo mezzo giro lo corro affiancato a un tipo tormentato da un rantolo fastidioso. Gli sto dietro per un po’, poi provo a staccarlo, non tanto per spirito agonistico, quanto per non sentire ‘sto rantolo di sofferenza che, a dir la verità, mi mette un po’ d’ansia. Niente, il tipo non mi molla; provo a spingere un pochino sull’ultima salita, ma l’unico effetto che ottengo è un acutizzarsi del rantolo e della sua frequenza. Decido di onorare il merito e, considerando che l’arrivo è in discesa e che io non amo correre in discesa, mi faccio da parte, rallento un filo e lascio che ‘rantolo’ voli verso il traguardo.
Come sempre, è dopo l’arrivo che comincia la parte divertente del Brianzolo. Sarà l’effetto che ti sei tolto un peso (la gara, intendo) ma ci si sente leggeri ed è bellissimo chiacchierare senza fretta nei pressi del ristoro. Tra l’altro, lì al ristoro c’erano pure ‘Le Campagnole’, in assoluto i miei biscotti preferiti! Per dirla giusta, il numero di biscotti in assoluto preferiti è molto alto (dai Togo ai Digestive, passando per i mini strudel), ma oggi questi c’erano e quindi viva Le Campagnole!
Si conclude nei migliori dei modi (a thé e biscotti, dico) anche la seconda tappa del Brianzolo. Un’altra giornata di freddo, fatica e maledizioni, passata a lottare con gente che rantola, suda, e si spinge su un prato pieno di buchi e senza neanche un metro in piano.
Cosa si può desiderare di meglio?
Vi lascio con il riassunto dei risultati di giornata e vi do appuntamento al primo sabato di febbraio ad Oggiono, ché questa settimana il Brianzolo si prende un weekend di pausa e ci si riposa.
33° Campionato Brianzolo di corsa campestre |
2^ tappa - Briosco, 19 gennaio 2019 |
Classifica | Nome e Cognome | Categoria | Pos. Cat. | Tempo |
55 | Bianca Milani | SF45 | 9 | 16.04 |
57 | Lorella Fumagalli | SF60 | 3 | 16.15 |
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70 | Giuseppe Mauri | SM55 | 28 | 28.26 |
73 | Marco Valvassori | SM60 | 9 | 28.33 |
85 | Gianpaolo Calegari | SM60 | 12 | 29.12 |
134 | Piermario Sasso | SM70 | 2 | 31.58 |
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17 | Cristiano Marchese | SM45 | 4 | 22.37 |
134 | Mario Tempesti | SM45 | 50 | 32.01 |
Giuseppe 'GiMa' Mauri
La sintesi perfetta del cross di Briosco: GiMa in prima fila, Marco subito dietro e GP sullo sfondo, di nero vestito
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