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Elba 2010: Iron Relay Road Runners Club Milano

Inserito da fravit il 01/10/2010 alle 16:11 nella sezione triathlon

La sera della vigilia della maratona di Firenze 2009 mentre stavamo cenando da Za Zà, con paccheri al cinghiale mi viene chiesto se avrei voluto fare 180 km in bici, io senza pensarci troppo e non sapendo nulla del percorso rispondo immediatamente di sì. Quindi quella sera nasceva la staffetta road per IronMan dell’isola d’Elba con Attilio swimmer, io biker, Salvo runners.

Il post maratona procede tranquillo con qualche corsa e poco o quasi nulla di bici, a gennaio azzero i contachilometri delle bici, corsa e mtb, si parte...

Nel periodo invernale con il freddo faccio pochi km e solo con la mtb vado anche a due gare di cross per iniziare a fare km, durante il freddo inizio ad avere i primi dolori al ginocchio e dietro la coscia che mi fermano per un po’.

A marzo la prima gran fondo dell’anno è dura... non avevo tanti km nelle gambe e arrivare alla fine di 120 km è stata dura, li sono stato scortato da Stefano Scala e tuttavia per poco non veniamo premiati con due selle che vengono regalate agli ultimi due. Noi giungiamo poco prima dopo aver fatto un piccolo sprint... proprio per non arrivare ultimi...

Grazie alle prime gare di duathlon e ai sabato in bici con Giorgio riesco a mettermi in moto molto bene continuando ad accumulare un po’ di km. Continuo a fare km in altre granfondo, nella Pantani mi fermo colpito dal mortirolo, dopo aver fatto il gavia. Il mortirolo mi ha dato il colpo di grazia non riuscendo proprio a salire e li sono costretto a ritirarmi. Il ritiro mi è stato utile (anche se non voglio più farlo...) per capire i miei errori e cercare di non commetterne più.

Ma il clou della preparazione è in Calabria ad agosto, tra impegni vari riesco ad fare un bel po’ di km, sempre e ovviamente da solo. Uscivo a tutte le ore della giornata ed ho sempre incontrato un sacco di ciclisti, sempre nella direzione opposta... ok si sa che l’iron man si fa da solo ma un po’ di scia ogni tanto non avrebbe fatto male, cmq torno dalla Calabria molto carico e con la voglia di andare all’Elba ma l’attesa era molto lunga.

Settembre, passa in fretta tra la seconda gara di triathlon e l’ultima granfondo. Finalmente arriva venerdì 24 settembre e con Attilio, Salvo, Rita e Roberta partiamo alla conquista dell’isola. Attilio tra venerdì sera e sabato ci fa fare un carico extra di pasta...

La mattina del sabato c’è chi va a correre chi fa il turista ed io fino all’ultimo indeciso su cosa fare prendo la bici per vedere se è tutto apposto. Controlla di qua e controlla di la arrivo sul percorso della gara e inizio a farmi la prima salita, la salita di Sant’Ilario. La faccio quasi tutta ad un ritmo blandissimo e poi torno indietro un po’ più tranquillo per aver visto un pezzo del percorso.

Nel pomeriggio faccio un bel bagno a mare... e poi con i miei compagni di viaggio iniziamo il giro dell’isola. Il percorso era come l’immaginavo pieno di curve, salite non troppo difficili e viste mozzafiato con il mare a fianco per gran parte del giro, non potevo chiedere di meglio, tutta l’estatte ho fatto percorsi simili.

Domenica mattina ore 5.00 Attilio è il primo a svegliarsi, visto che la sua frazione parte alle 7.40, io mi preparo un po’ di pasta che gentilmente offro ma che nessuno vuole. Arriviamo pochi minuti prima della partenza dell’ironman.

Vedere la partenza dell’elbaman è stata una cosa surreale, il sole stava ancora sorgendo da dietro le colline dell’isola, qualche nuvola in cielo e la musica giusta che ti dava la carica, i primi metri vengono fatti di corsa a causa del fondale basso. Partire con quell’atmosfera per una gara del genere non ha uguali, dà l’idea della grande impresa.

7.40 il nostro nuotatore parte, nel primo giro perde un po’ rispetto Noemi, che fa parte dell’altra staffetta road, a questo punto vado in zona cambio pronto ad aspettare Attilio. Mentre sono in zona cambio con il casco già allacciato, vedo passare i primi 70.30 inizialmente le donne (partite 8.10) e pian piano anche gli uomini (partiti 8.30) road e non solo.

Il casco mi è stato prestato dal capitano perché io non ho ancora il casco road. Mi ha dato il casco da crono che aveva già usato nei sui ironman, e quindi avevo in testa un casco impegnativo che tra l’altro è stato molto comodo e leggero. Grazie Cpt Ale.

L’attesa è lunga, la testa frulla, ho rivisto tutti i km fatti, le salite, le discese tutti i posti che ho raggiunto in bici, le paure, l’ansia di non farcela, la paura di rompere qualcosa tutti i pensieri dei tanti km erano tutti li nella mia mente ma appena arriva Attilio tutto magicamente passa e finalmente si fa sul serio.

Quando Attilio arriva esco in mezzo ad una moltitudine di persone del mezzo ma rimango presto da solo perché dopo pochi km ho la deviazione per la salita di San Ilario. Mentre salgo riesco a vedere Francesco (altro staffettista) che stava già scendendo, questo era l’unico punto in cui si poteva vedere perché c’era il giro di boa.

Il mio percorso era lungo 60 km da farsi 3 volte. Il primo giro passa in maniera tranquilla non esagero sapendo che è ancora lunga. Verso la fine del primo giro faccio un errore all’ultima rotonda arrivo forte e vado diritto invece che girare a destra mi faccio ingannare dal segno di passare dei finanzieri, fortunatamente il giorno prima avevamo fatto il giro in macchina e dopo un po’ mi sono reso conto di aver sbagliato e quindi torno indietro, controllando alla fine della gara ho visto che questo errore mi è costato 3 minuti... (scusatemi Attilio e Salvo ). In quel tratto si poteva andare forte perché era leggera discesa. Ripasso dalla zona cambio e inizio il secondo giro, qui vedo Bruno, anzi è lui che vede me perché io proprio non mi rendo conto...

Dopo circa 120 km in solitaria, a parte i piccoli momenti che i primi ironman mi hanno doppiato, vedo in lontananza Francesco, lo supero e lo incito e ci fermiamo insieme al ristoro personale pochi secondi per prendere gli ultimi rifornimenti. Io riparto un poco prima di lui e penso di distanziarlo invece nelle prima discesa mi recupera e iniziamo a fare un po’ di km dove andiamo avanti insieme io lo prendo in salita e lui mi supera in discesa.

Dopo 150 km c’è l’ultima salita di 10 km e poi gli ultimi 20 km di discesa. Il sole non c’è più e ci sono nuvole nere in cielo e in mare c’è perfino una tromba d’aria. Sembrava che da un momento all’altro dovesse venire giù il nubifragio invece siamo stati graziati, il vento è contro e le energie non sono più quelle di prima ma vedere qualche altro ciclista mi galvanizza.

Mi danno la carica giusta tanto da riuscire a raggiungerli. La prima parte della discesa è molto tecnica e quindi non riesco ad andare troppo forte poi però inizio a far girare le gambe. Negli ultimi km trovo due ragazze dell’ironman e sull’ultimo strappetto trovo un ciclista della staffetta che mi si mette a ruota e cerco di staccarlo in salita e poi in pianura me ne vado.

Ormai sono a Marina di Campo mi faccio largo tra le macchine, devo bussare su una scenic bordeaux per entrare in zona cambio scendo dalla bici e do il chip a Salvo che parte per la sua maratona. Dopo un minuto arriva anche Francesco che nell’ultimo giro mi ha tenuto sempre a vista. Quindi può partire Stefano per l’altra staffetta.

Stefano supera Salvo e quindi noi arriviamo dietro l’altra staffetta per poco più di un minuto, peccato se non avessi sbagliato strada Salvo avrebbe avuto più vantaggio. Voglio ringraziare i miei due compagni Attilio e Salvo per avermi dato la possibilità di fare la staffetta, è stata una bellissima esperienza poter assistere ad un iron dall’interno.

Io sono stato molto contento di aver finito la mia prova, alla fine stavo bene. Devo ammettere che poi quando ho visto un po’ di tempi della frazione in bici (a parte le staffette, dove c’erano solo ciclisti) degli ironman, sia uomini che donne, moltissima gente è andata più forte o come me, e considerando che si erano fatti circa 4 km a nuoto prima e dovevano farsi la maratona dopo, mi sembra quasi di non aver fatto nulla.

Questo vuol dire che, anche se quest’anno ho fatto un sacco di km, devo fare ancora tanta strada per andare più forte Probabilmente non scopro nulla di nuovo, ma per fare l’ironman ci vuole un sacco di impegno non solo in una disciplina ma in tutte e 3 e soprattutto costanza.

Complimenti a chi l’ha fatto e soprattutto agli ironroad che l’anno finito. Complimenti a tutti i H.I.M road che sono arrivati alla fine. Grazie anche alle ragazze road che avrebbero voluto fare il mezzo e che loro malgrado hanno fatto il tifo!!!!

Grazie a miei compagni di viaggio che per farmi fare il giro dell’isola hanno rischiato la nausea con tutte quelle curve, e li ringrazio anche per avermi attaccato tardi il raffreddore… tra compagni di staffetta si divide tutto. Ora capisco il loro impegno non al massimo della forma, se fosse arrivato prima non so come sarebbe andata...

Quest’anno ho fatto due gare di triathlon sprint e ora inizio mercoledì il corso road in piscina, e si continua con la bici il sabato... Magari l’anno prossimo posso pensare di fare un olimpico e poi... si vedrà.

Alè road!!!!!

Francesco

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Commenti
  • Giuseppe.Mauri 02/10/2010 alle 22:15:26 rispondi
    magari ci proviamo insieme
    ciao Francesco, complimenti a te e ai tuoi compagni (cacchio, artiglio è fonte di continue sorprese). Anch'io vorrei provare con un olimpico l'anno prossimo. Domani chiudo con il triathlon a squadre al Lido delle Nazioni e poi magari ci sentiamo che così ci mettiamo d'accordo per debuttare insieme.
    E se provassimo con il 70.3?
  • fravit 04/10/2010 alle 11:23:47 rispondi
    triathlon olimpico...
    ciaooo, ecco incominciamo con un triathlon olimpico e poi si vedrĂ ...
    ieri ho fatto la djten, ecco alla fine stavo meglio domenica all'elba che ieri dopo solo 10 km di corsa...
    Mi devo rimettere sotto con la corsa e con il nuoto, ma tuttavia c'è un sacco di tempo per fare tutto...
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