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Sogno olimpico, quasi incubo
Inserito da capt.ale il 10/05/2010 alle 14:27 nella sezione triathlon
Ed eccomi all’ennesimo esordio su una nuova distanza per cui mi è gradita consuetudine ammorbarvi con un resoconto.
Come da tradizione per il mio sogno olimpico scelgo una prova un po’ “tosta”, Albavilla Como triathlon olimpico MTB (per il mio esordio sprint avevo scelto Tenno).
I compagni onirici sono gli immancabili (per le prove fangose) Giancarlo e Luisella, Max iron , e un ottimo Luca D’Ammora.
Arrivo preparazione normale mi accorgo di aver perso in autostrada un pezzo di bicicletta, niente di grave (che non si ripari con 5€) ma io che sono un maniaco nella cura del mezzo già un po’ mi innervosisco.
Come ogni gara da quest’anno ne ho fatte già una decina tempo incerto che in aggiunta a lago+maggio+pioggia da una settimana, certo non aiuta. Entriamo in acqua, tutto sommato non è freddissima.
“Fin qui tutto bene”, (come in genere dice chi inizia a cadere da un palazzo prima di sfracellarsi a terra).
Passati i primi 300 mt in cui ogni volta penso seriamente di ritirarmi la bracciata si fa fluida lunga giusta frequenza qualche mazzata qui e li a soprattutto ad un tri-pirla troppo veemente che necessariamente dopo 1000 mt di nuoto ed un lago a disposizione tenta ripetutamente di passarmi fra il fondo schiena e i reni, dopo diverse traversate lo spirito che mi anima è molto simile a quello del rugby mazzate si ma in amicizia sportive e con rispetto.
“Fin qui tutto bene” esco fra i primi trenta a giudicare dai pettorali e via su in bici.
Mi ritrovo senza cibo perso nell’indossare la maglia, da quel momento in poi ho un vago ricordo ma più o meno nell’ordine è successo:
Con il gruppo facciamo un giro turistico in tangenziale di Montorfano torniamo due volte indietro per cercare la strada persa. Oggettivamente (monito per l’organizzazione) quella deviazione dalla strada principale segnalata unicamente con un segno rosso su una pietra bassa (poteva essere benissimo il mio sangue, come molte pietre a seguire)è un po’ una cagata, un omino ci sarebbe stato bene , anche perché siamo stati in venti a sbagliare e a giudicare dai pettorali non dovevano proprio essere novellini…
“Meno bene”, ormai ogni velleità di classifica è andata cerco almeno di non figurare male, inizio a tirare la bici al limite il che comporta un numero sconsiderato di cadute più di un sogno inizia a diventare incubo, ma diciamo che cerco di confondere gli inseguitori colorando di rosso tante pietre, alla prima salita riprendo un ottimo iron max e il Giancarlo, arriviamo “attriati” (appaiati in tre) alla fine della salita.
In discesa è un'altra storia si vede il mestiere ed il mezzo, mi passano come se fossi fermo, ma il peggio deve ancora venire la salita c.d. della “Solitaria” 6 km (il nome è un programma) con pendenza scandalosa, radici, fango sopra, fango sotto, fango dentro, pietre, orchi che ti sputano in faccia, fauni che ti infilano le dita negli occhi di tutto.
Ma dopo 200 mt di salita rivedo Max e Giancarlo, mi da animo, gli anni in meno, una buona gamba, un rapporto alto che è mancato dopo l’ennesima botta misto alla mia idiozia mi fanno andare a palla in salita. Finalmente la salita finisce sono veramente cotto, manubrio stortato (non ho la lucidità di scendere dalla bici e raddrizzarlo), l’ultima parte è in piano si, ma una single track di 10 cm di larghezza con crepaccio sotto , il che non va bene con manubrio storto, crepaccio in cui ovviamente non posso non cadere con una mano tengo la bici con l’altra mi aggrappo ad una radice sotto 200 mt di costone,rimango in questa comoda posizione una ventina di secondi poi un tipo mosso a pietà mi tira su, mi rendo conto di avere appena rischiato un paio di ossa fra quelle principali.
Comunque l’incubo della bici è finito, mollo la bici (spero di non vederla mai più, forse avrei dovuto lasciarla cadere, penso in quel momento), e trovo subito scarpette e quant’altro.
Sono pronto per gli ultimi 10,7 km di corsa: cosa saranno mai? Il rifornimento lo guardo quasi con sdegno pensando che ormai il peggio è passato avrò mica necessità di mangiare?
Al secondo km crisi di fame interruttore spento due km di camminata in salita ma al quarto c’è il rifornimento, due zollette un bicchiere di Sali tre biscotti, sperando che faccia in fretta ad assimilare, nel frattempo il gatto Max seguito a breve distanza dalla volpe Giancarlo inesorabili mi ripassano, in ogni caso devo finire ho solo questo in testa…ma ad un certo punto le gambe come venti minuti prima contro la mia volontà si erano spente adesso ripartono, e come se ripartono 4,10 4,20, incredibile, inizio a crederci ripasso un paio di avversari e in lontananza vedo la sagoma di Giancarlo anche lui probabile crisi di fame tento di portarmelo all’arrivo ma non ne ha abbastanza, se arrivo davanti al Giancarlo considerata la sua esperienza in questo tipo di gare è già un successo (a Tenno il distacco l’avevano misurato con il calendario), vado, ne ho un po’ cerco di non strafare alla fine ad un paio di curve vedo una sagoma in body potrebbe essere Max tiro gli ultimi 100 mt vedo Max che taglia il traguardo,l’incubo e il sogno sono finiti mescolati in un frullatore di emozioni adrenalina e fatica.
Mi guardo le gambe, avrei preso meno botte se fossi entrato in un bar di camionisti urlando: “siete tutti figli di buona donna”. Ma alla fine niente di rotto ne io ne il mezzo che con una buona pulita e un ora di amorevoli cure tornerà più smagliante che mai.
Mi fermo a mangiare tutto quello che offre il ristoro ed il pasta party almeno tre volte.
Morale della prova ho tirato quando mi dovevo riposare, ho riposato quando dovevo tirare. Certe prove sono come una partita a scacchi scopro che il triathlon è molto più tattico e conoscenza dei propri mezzi di quanto si possa immaginare, devi mangiare quando c’è da mangiare bere quando si deve bere pensare quando c'è da pensare ecc. ecc.
Complimenti a tutti chi è arrivato davanti e chi dietro comunque già terminare una prova del genere non è assolutamente da poco ho chiuso in tre ore e mezzo più o meno, in partenza pesavo 72 kl stamane dopo tre quattro pasti 70,5.
Vi invito a provare dotati di un buon navigatore ed una polizza sugli infortuni.

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Quando dici:
"Certe prove sono come una partita a scacchi scopro che il triathlon è molto più tattico e conoscenza dei propri mezzi di quanto si possa immaginare[...]" non sai quanto hai ragione. Non conto più le cotte che ho preso in gara ed allenamento, dalla prima fragorosa di corsa a Briosco, alla prima veramente potente a Bardolino 2008 (se non erro 1h20m per correre un 10k), ad arrivare al recente Andora dove, congelato in acqua e quasi svenuto in T1, esco dalla quasi-ipotermia al km 5 di bici.. e dulcis in fundo non mi alimento nè reintegro durante l'ultima discesa, così che appena iniziata la corsa bevo uno-dicasi-uno dito d'acqua che ovviamente.. Manda in tilt lo stomaco, stappatosi in modalità decisamente "roboante", anzi quasi "reale", dopo il km4.
Insomma tutto questo per dirti che tutto quello che non ti ammazza, incluso entrare in un bar di camionisti commentando i costumi delle rispettive madri, ti rende solo più forte.
Quindi andiamo avanti, verso l'infinito ed oltre!!!
AUW! AUW! AUW!
Tridemonio
Ci vediamo alla prossima.
Gian
Siete stati eroici.......
adesso sto cercando una gara con il nuoto in piscina, la bicicletta in cyclette, e la corsa su tapis roulant tutto in discesa...(piscina compresa), qualcuno conosce?