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Spirito di squadra cercasi
Inserito da pignatz il 19/03/2007 alle 23:29 nella sezione cross & trail
"Il Road punta al podio con una squadra numerosa ed agguerrita, ed organizza la trasferta in pullman".
Questa la premessa, scritta nero su bianco nel programma delle gare.
Di cosa si sta parlando?
Dei campionati nazionali di corsa campestre in calendario a Torino domenica scorsa 18 marzo.
Il presidente aveva in mente uno schema di gara ben preciso: squadra femminile al primo posto (male che vada al secondo), squadra maschile poco più sotto.
In fondo, al Road siamo in tanti.
Se la qualità a volte lascia un po' a desiderare, sulla quantità non ci batte nessuno.
Ma il buon Isolano si ingannava.
E quando i suoi appelli hanno cominciato a cadere nel vuoto, è stato preso dal nervosismo.
Insomma, sembrava proprio che a Torino non ci volesse andare nessuno.
Poi, a forza di e-mail e telefonate, una specie di squadra la si è messa insieme.
Non proprio il pullman straripante che il presidente sognava, ma un torpedone con tanti posti vuoti.
E tra i presenti, nessuno con la "patente" da crossista.
E la squadra delle donne, che tanti allori avrebbe dovuto mietere?
Poche e raffazzonate, diciamocelo: qualche maratoneta, due pistaiole e addirittura una ultra-maratoneta.
Nessuna presente, insomma, delle libellule piè veloci che tanto lustro danno al nostro club.
Unica eccezione: la sempre disponibile e sorridente Donatella Vinci, che ci ha salvato per il rotto della cuffia.
E' per buona parte a lei (oltre che alla stoica Lucia Firinu, tornata a correre dopo mesi di acciacchi) che si deve infatti il sesto posto conquistato come squadra femminile.
E i signori uomini? A loro è toccato un dignitoso decimo posto.
Insomma, alla fine l'onore è salvo. Tre coppe le abbiamo portate a casa, e il vicepresidente Valli (già in stato di grazia per le recenti vicende sentimentali) è riuscito persino a staccare di un paio di minuti abbondanti il suo eterno antagonista Antonio Brillo.
Paola

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Oggi il Road conta oltre 600 soci.
Però basta guardare la partecipazione alle varie competizioni per rendersi conto delle preferenze podistiche della maggior parte dei soci: gare su Pista e Campestri sono certamente agli ultimi posti.
E neppure alcune nostre manifestazioni di maggior richiamo (Cross di Natale al Boscoincittà, Cross Sociale, Trofeo Massari, Tuttinpista) riescono a raggranellare più di 50-60 adesioni alla volta.
Ed anche sulle varie manifestazioni su strada, fatto salvo che per la Stramilano e la Milanomarathon, c’è generalmente una diaspora totale.
Ma anche questo è il bello della corsa perchè in questo modo è sempre possibile sentire i racconti degli altri e farsi venire delle idee per un week-end, per una vacanza se non proprio per una competizione.
E per questo credo sia importante avere un sito ... proprio per scambiare idee e raccontare le proprie esperienze.
In definitiva credo che la maggior parte dei podisti corra per distendere i nervi, per tenersi in una discreta forma fisica e, a parte pochi agonisti “assatanati” (qualche anno fa lo ero anche io ma avevo più tempo a disposizione e meno acciacchi), la maggior parte - anche se almeno una volta questa fregola credo abbia colto tutti noi -
non cerca la competizione a tutti i costi.
A maggior ragione se si tratta di una corsa breve, su un terreno ostico e a qualche ora di macchina da Milano.
Eppure lo spirito di squadra credo che esista o almeno esisteva … anni fa, quando ancora organizzavamo il nostro meeting nazionale su pista, erano decine i soci che partecipavano all’organizzazione pur senza gareggiare.
Vedremo a giugno se questo spirito c’è ancora.
Ciao.
Massimo
In secondo luogo, non meno importante, dobbiamo anche ricordarci di gratificare il lavoro e il tempo che viene
dedicato all'organizzazione, (dimenticavo il denaro) queste
persone tenete presente che dopo tanto sbattimento potrebbero anche demotivarsi.
Buone corse. Elio
(ho firmato come comune socio, non come segretario)
Apparteniamo ad un Club libero da legami con sponsor e la cui attività, libera da vincoli imposti, è svolta con il solo apporto dell'opera di soci volontari. Degli oltre 600 soci, almeno 500 utilizzano il Club esclusivamente come "sportello di segreteria" per le incombenze di tesseramento Fidal, tessere del campo, iscrizioni alle varie gare. Un Club vive anche della partecipazione alla vita sociale da parte di tutti i soci. Non voglio dire che tutta la nostra attività deve essere influenzata da quella del Club, ma visto che siamo in centinaia a correre la Stramilano o la Milano Marathon (con la segreteria impegnata a tempo pieno a ritirare e controllare iscrizioni), cosa ci costa dedicare qualcuna delle nostre domeniche ad onorare la maglia Road nelle occasioni che danno lustro al Club?
Non sarà una campestre di 4-6 km o una 10 km su strada a rovinare il programma di allenamento per gare più lunghe!! Pensate a quante volte è previsto il corto veloce o il medio durante una preparazione di maratona!! Ma oltre queste motivazioni tecniche non vi pare bello poter far parte di un prestigioso sodalizio riconosciuto tale non solo perchè ha oltre trentacinque anni di intensa attività e un numero altissimo di iscritti, ma anche perchè, grazie ai suoi soci, riesce a primeggiare nelle competizioni che contano??
Evviva il Road
Vincenzo Consoli
eccomi qua.
In primis, complimenti a Paola per l'articolo scritto, sia per il dibattito che sei riuscita a sollevare, sia per le parole corrette e puntuali che hai trovato, centrando perfettamente il problema.
Devo essere sincera: un po' mi sento chiamata in causa, non tanto come "libellula piè veloce" , ma quanto come una di "quelle che non c'erano, che hanno dato forfait".
Sono d'accordo con Vincenzo che non è un corto veloce di 4/6km a stravolgere i programmi di allenamento di ciascuno di noi; sono d'accordo con Elio che proprio in queste occasioni bisogna dare il massimo appoggio al nostro club, anche e se non altro solo per "ringraziare" tutti i volontari che danno la vita al club e per l'enorme lavoro che svolgono per tutti i 600 soci. Ma, credetemi, spesso le motivazioni sono molto più semplici di quelle che tutti vogliono cercare. Come nel mio caso. Ma di questo non voglio fare la mia discolpa. NOn ho potuto, punto e basta; non sarei stato in grado, quel giorno, di organizzare una giornata fuori casa, lasciandoi i miei due bimbi piccoli a casa. Voi direte: e tuo marito? Beh, carissimi miei, fa già tanto, forse troppo. NOn sapete come vorrei parteciapare di più alle competizioni, agli eventi, alle serate organizzate dal Road;mi piacerebbe sì collaborare, aiutare i soci volontari (quante volte l'ho detto a Walter valli), ma la vita spesso non lo permette; no la mia perlomeno, in questo periodo, dove comunque la priorità assoluta è per la famiglia. Perchè non c'è solo la corsa, ma il lavoro, la casa, le incombenze e le scadenze giornaliere legate ai figli.Ecco, ci tenevo a darela mia versione dei fatti, senza nulla togliere alle parole di Paola e ai commenti di tutti quanti. Un abbraccio. Twin P.
Non hai bisogno di giustificarti. Ci sono momenti (della giornata e della vita), in cui davvero non si riesce a esserci. Nessuna di noi è Wonder Woman, e c'è una lista di priorità ben precisa.
E' l'andazzo in generale che mi lascia peprlessa. Perchè succede la stessa cosa quando si organizza una cena o quando c'è la riunione del giovedì. Le donne latitano sempre. Anche quelle che non hanno figli. Anche quelle che "staccano" con il lavoro alle cinque del pomeriggio. E allora questo mi costringe a tristi riflessioni sulla categoria. Succede perchè siamo menefreghiste? Perchè abbiamo mal di pancia? Perchè soffriamo di narcolessia e la sera cadiamo stecchite?
Non è possibile che il gruppo Inps riesca a mettere insieme 30-40 persone per le serate conviviali, e noi siamo al massimo in sei o sette. Non è possibile che solo una donna si sia dichiarata disponibile a farsi eleggere consigliere. E' un retaggio dei tempi delle caverne? Uomini in giro con la clava in spalla e donne accanto al fuoco? Non me lo spiego, e non mi rassegno.
Oltrettutto, questo andazzo generalizzato nuoce anche a quelle che i problemi ce li hanno davvero. A quelle che davvero non possono essere presenti quando c'è un appuntamento importante. Perchè si finisce per fare di ogni erba un fascio. Insomma: siamo donne o gramigna???
Un abbraccio (nonostante tutto) a tutte!
Paola
Le soce ROAD sono circa 75 e se solo partecipassero in 4 per categoria VINCEREMMO e VINCERE E' BELLO per se stesse e per il ROAD. E' UN APPELLO!
W IL ROAD CLAUDIA
io farei parte del gruppo "vorrei ma non posso".
Da un bel pezzo e ancora per almeno due mesi (sgrunt!)non posso e non potro' correre ... volendo pero' potrei partecipare come ragazza pon-pon (poveri voi)
Un abbraccio a tutti
Edda
Certo partecipare ad un campionato italiano per la società dovrebbe stimolarne la presenza, ma capisco tutti i problemi inerenti (famiglia, allenamento diverso, organizzazione). Io a Torino c'ero, è vero anche che quando ho visto che nella squadra uomini mancavano presenze importanti mi sono venuti a mancare un pò gli stimoli, perchè avremmo potuto sicuramente ottenere una posizione in classifica più dignitosa, ma è giusto anche così, l' iscrizione al road non comporta gare da svolgere obbligatoriamente, quindi nient'altro da dire.
W IL ROAD
Diabolik