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Vivicittà di Mestre: non tutte le ciambelle riescono con il buco.

Inserito da cristiano.neri il 29/03/2010 alle 21:52 nella sezione strada

Domenica si è corsa la 27^ Vivicittà della città di Mestre, gara competitiva di 12 chilometri con partenza dal parco San Giuliano, corsa nel centro abitato e ritorno per gli ultimi 5 chilometri nel parco.

Visto che ero dalle parti di Venezia, leggendo il post di Marco ho deciso di prendere parte a questa competizione organizzata dalla UISP Venezia.

La partenza era prevista per le 9.30 ma, essendo arrivato un po' prima, ho potuto "guardarmi in giro" per studiare l'organizzazione della gara. Devo ammettere che non ho viste nessun tipo di lacune: ritiro pettorale, disponibilità nelle risposte agli atleti e... servizi igienici decorosi.

In perfetto orario si è sentito lo sparo della partenza; abbiamo subito attraversato un ponte che collegava il parco alla strada per il centro; poi si è corso in piano, passando in mezzo al mercato domenicale e alla piazza principale della città. Lasciando alle spalle il fulcro di Mestre, siamo ritornati verso il parco passando vicino alla laguna per poi rientrare, facendo ancora il ponte (auf, auf!!!), al San Giuliano. Appena entrati abbiamo trovato ad accoglierci un rapido ristoro e un bravo speaker che chiamava per nome tutti gli atleti che passavano sotto la sua postazione, incitandoli e cercando di alleviarne la fatica.

Per tutta la gara ho pensato che la gara che stavo correndo era organizzata molto bene da tutti i punti di vista se non che, dopo il passaggio del 10° km, mi sono trovato, con tanti altri podisti, ad un bivio. Da qui potevo vedere due strade: una piegava a destra, mentre l'altra proseguiva diritta, e su quest'ultima vedevo i podisti che correvano per un breve tratto, ma poi tornavano sui propri passi, convinti di avere sbagliato strada. Anch'io, come tutti, ho fatto altrettanto per evitare di incappare in tagli, percorrendo circa 200 metri per poi decidere di tornare indietro.

Di nuovo al bivio, questa volta procedo in direzione partenza; l'undicesimo chilometro sul gps mi suona ma del cartello chilometrico - che fino a questo momento combaciava al millimetro con il mio gps - neanche l'ombra. Dopo circa 500 metri lo incontro e capisco che prima, al bivio, ho veramente sbagliato strada.

Arrivo al traguardo con un po' di "giramento di balle"; così chiedo all'organizzatore cosa non ha funzionato e lui mi dice che c'era un cancello chiuso, che è stato aperto per sbaglio durante la competizione. Sicuramente gli fa onore l'ammissione di una leggerezza nel non accorgersi che non c’era una chiusura sicura per tutta la durata della gara. Il disguido è stato superato convocando tutte le società presenti e decidendo all'unanimità di calcolare i tempi ufficiali al passaggio del decimo.

A parte questo intoppo, promuovo a pieni voti questa competizione anche perché... ho potuto "truccare" il mio risultato finale:-)))

Cristiano Neri

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Commenti
  • Lucky 30/03/2010 alle 10:24:18 rispondi
    incredibile che non abbiano controllato il cancello!
    Dai ti va bene da la tua prestazione eh eh figlia comunque del cambio di stagione che ci sta mettendo un po' in ginocchio :-))
  • dragonbrill 30/03/2010 alle 16:36:20 rispondi
    Herr Schwarzen,
    hai trovato il modo di battere Brillo e Valli?
    WilRoad!
  • mt-run 30/03/2010 alle 19:18:41 rispondi
    Incubo e Charlie Brown
    Ammetto che quanto ti è accaduto rappresenta uno dei miei incubi di podista! Ancora adesso, in alcune gare, mi trovo affannosamente a chiedere a destra e a manca quale sia la strada giusta, anche dove è evidente. Mi è capitato anche ai Sentieri di Santa Cristina, dopo l'ultimo ristoro. Per fortuna, dopo aver chiesto ad uno dietro di me e poi insieme al ristoro (perchè molti si sparavano a destra) ho imbroccato la strada giusta. Cosa c'entra Charlie Brown. Beh, c'è una puntata deliziosa del cartone animato che ho visto alcuni decenni fa (sigh) in cui il povero Charlie, dopo averle prese in tutte le gare di una certa manifestazione, arriva finalmente alla gara di corsa. Qui è il più forte, non ci sono dubbi. E infatti stacca di molto Piperita Patty e, mentre procede baldanzoso, la sua mente si perde in trionfali sogni di gloria... e lui non si accorge di avere imboccato la strada sbagliata! Chissà se è stato questo cartone animato a segnarmi per sempre!! Ciao, Mario.
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