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La Marathon des alpes-maritimes Nice-Cannes come l'ho vissuta io.
Inserito da ultimokilometro il 09/11/2009 alle 23:42 nella sezione strada
Mi ero preparato ben 4 mesi per migliorare il personale ed avvicinare il più possibile il muro delle 2h50' ma non ce l'ho fatta.
Pazienza, si vede che non era giornata.
Mi consola il fatto che, visto il percorso e con il senno di poi, non avrei sicuramente fatto il 2h50' che sognavo e che non avevo nelle gambe, ma nemmeno avrei potuto limare il personale.
Nei fatti è andata molto peggio di quello che pensavo perchè poco dopo il km 30 non c'è l'ho più fatta. Non sò bene cosa sia successo ma ad un certo punto ho dovuto desistere e camminare.
Questa maratona ha un percorso scorrevole e pianeggiante fino ai 21 chilometri, una meraviglia per fare il tempo. Infatti sono passato alla mezza in 1h27'.
Un pò più lento rispetto all'ideale ma sempre con una proiezione 2 minuti sotto al personale e carico di energie.
Nessuna forzatura, respiro regolare e tranquillo, non caldo non freddo insomma tutto da piano. Poi però il percorso ha cominciato a farsi più duro con un continuo saliscendi, leggero ma snervante, condito da almeno 3 salite e altrettante discese da spezzare le gambe.
Niente a che vedere con i cavalcavia di Milano. In particolare la rampa del km 27: un rettilineo di 500m col "gran premio della montagna in cima" e il
discesone subito dopo.
Ad Antibes, qualche chilometro prima, si sale sulle mura della citta. E' la salita più ripida del percorso, per fortuna è lunga solo 200m, ed è un tratto spettacolare. Si entra in Antibes attraverso la sua porta nelle mura, si sale sulle mura stesse e si correre con vista sul mare per qualche metro per poi riscendere di nuovo a terra.
Questa maratona ha un percorso davvero eccezionale, ed il pubblico è fenomenale. Durante la corsa, tra l'altro, si sente anche spesso il profumo di salsedine il rumore delle onde che arriva del mare che è li a pochi metri. Un altro pianeta rispetto a Milano e Roma.
Su tutto il percorso c'è sempre qualcuno che si fà sentire, soprattutto sulle salite del Cap d'Antibes c'è un tifo tipo giro d'italia.
Mentre sali su queste salite ti trovi ai lati due reali ali di folla che ti incita leggendo il tuo nome dal pettorale. Bellissimo.
Tutto questo fino al km 31/32 dove il percorso torna ad essere pianeggiante e di fianco al mare.
E' proprio lì sulla pianura tra il trentesimo ed il trentacinquesimo che ho pagato il conto delle salite. Verso il km 31 mi sono sentito stanco ed ho rallenatato un pochino, anche se in in pratica ho mantenuto lo stesso ritmo che tenevo sul saliscendi dove per forza di cose ho dovuto rallentare.
Son passato dai 4'05" /4'10" ai 4'20"/4'25" al km. Poi al 34 continuando a sentire la fatica, nonostante il rallentamento, e ripreso dal gruppetto delle 3 ore ho capito che ormai il tempo non l'avrei più fatto. Ho deciso di provare a camminare per vedere se al ristoro del km 35, bevendo un pò di energetici, mi sarebbero tornate le forze così da chiudere piano piano senza rovinarmi troppo le gambe.
Così ho fatto ma non è servito a un granchè. Dopo il ristoro ho ricominciato a corricchiare, giusto per finire e fermandomi a bere camminando agli spugnaggi e ristori mancanti. Camminare però era praticamente impossibile per via del supporto della gente. Una cosa mai vista in nessuna delle maratone corse prima.
Gli ultimi 2/3 chilometri si corrono tutti dentro a Cannes, con un sacco di gente a incoraggiare i podisti. In particolare sulla "Criosette" (il lungo mare di cannes che è tipo via montenapoleone a Milano) dove c'è l'arrivo. Per 500m, prima dei 200m finali dove è tutto transennato, ti trovi ancora a correre tra due ali di folla in uno spazio non più largo di 5 metri. Un sensazione davvero unica. M'immagino le emozioni che si devono provare, quando sei li all'arrivo che hai dato tutto e che sei in quel particolare stato di trans da fine gara, a sentire tutta quella gente che ti supporta così calorosamente e da così vicino...
Ho già deciso che a Nizza ci devo tornare. Non per fare il tempo ma per correrla tutta al meglio delle mie possibilità e godermi la sua parte più dura ad Antibes e l'arrivo di Cannes. Questa maratona mi ha stregato, credo che abbia i numeri per diventare una di quelle maratone che la gente definisce affascinante e da correre anche se non ci fai il tempo.
Credo anche di aver finalmente e definitivamente capito che la maratona è una gara dove il tempo è sicuramente molto importante ma non ne è per niente rappresentativo. Una maratona significa molto di più del tempo ottenuto. Non ha senso paragonare un tempo di Berlino con un tempo di Cannes. La maratona deve essere una corsa con delle asperità perchè i piattoni non hanno fascino. Non ha senso correre la maratona solo per inseguire il proprio personale. Ci vogliono anche le maratone veloci, non c'è dubbio, ma non mi limiterò più a preparare solo quelle. Se continuo così va a finire che mi perdo l'essenza della maratona...
Per finire, è doveroso dire che la Nizza-Cannes è organizzata alla perfezione. Supporto su tutto il percorso e 10.000 partecipanti gestiti senza quasi nessun problema. Il quasi è dovuto alla lunghissima fila al recupero della borsa. Per il resto tutto perfetto: gabbie di partenza separate e controllate, partenza larghissima, ristori abbondanti, prontosoccorso ogni 5 chilometri, treno gratis per tutti i concorrenti con stazioni praticamente ogni 4/5 chilomteri per andare all'arrivo o tornare alla partenza, tendone da 1000 mq. all'arrivo con pasta e ristoro abbondante e massaggi per tutti.
Ciao a tutti,
Stefano.

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E' stato comunque un buon allenamento.
Volendo farmi del male avrei potuto proseguire camminando fino al traguardo (l'ultimo e' arrivato in 6h13'...) ma mi sarei giocata la sessione di "leche vitrines" del pomeriggio e della mattina successiva.
E comunque la cosa che mi ha colpito di piu', in questa occasione come in altre manifestazioni a cui ho partecipato a Nizza, e' il clima coinvolgente e di festa assoluta, alla partenza nessuno che sgomita o che si arrabbia, lungo il percorso un sacco di gente che ti saluta dai balconi delle case, che ti incoraggia...
Non c'e' tempo di annoiarsi, finito un paese ce n'e' subito un altro.
Traffico zittito per tutti i 42km della litoranea (...e ' come se bloccassero l'Aurelia...), solo il suono del mare, dei gabbiani e dei gruppi musicali nei paesi attraversati.
Quest'anno e' andata cosi', l'anno prossimo mi voglio godere la stagione del Tri, ma se mai mi verra' di nuovo in mente di preparare una maratona, sara' sicuramente la Nice-Cannes!
à bientot
Noemi
Trovane una piatta e scorrevole e vedrai che quel personale crollerà alla grande!
Bellissimo, condivido appieno questo tuo approccio.. E' come se avessi letto nella mia mente. Il tuo ricordo di Nizza (come il mio, ma per altri motivi :) ) durerà per sempre.
Un personale non caratterizza un corridore in quanto tale, a meno che non sia parli di un professionista (ma non è neanche detto). La capacità di vivere la gara, il paesaggio, i compagni di ventura invece.. Si.
Il personale è un valore temporaneo, contingente, volatile. Il ricordo è per sempre, l'approccio segna una traccia, guida la testa, spalanca il cuore.
Grandioso!
Aggiungo però che in certi casi il personale è un valore aggiunto ...se arriva bene, meglio e ti fa gioire ancora di più.
Se non arriva c'è troppa ricchezza all'interno della gara per sconfortarti o deprimerti.....
Si riparte ancora più carichi per fare il personale la prossima volta :-)))
Ho come l'impressione che alla prossima maratona Stefano farà il PB :))
Morg@na
@Lucky ... tu ai PB mi sa che ti stai abituando un pò troppo eh? ... ;-)))))
Bruno Il Tortello
e poi al Road, anche senza PB c'è sempre un'allegra brigata sul posto, durante, o al rientro.
Bravo Stefano per lo spirito, che di sicuro è sostanza infiammabile, e la prossima volta esploderà, come un razzo, anche sullo stesso tracciato!
Buone corse!
ciaociao, m