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Elbaman 2009
Inserito da marinipa il 05/10/2009 alle 11:46 nella sezione triathlon
Dopo la scorsa stagione di fortunata scoperta della multi disciplina (è andata bene – non potevo immaginarlo, ma ho scoperto un altro nuovo divertimento), quest’anno per me è stato incentrato su gare di lunga distanza. Come dico sempre agli amici, non mi sono per fortuna fatto mancare nulla, prima Nizza, poi a fine luglio anche l’Alpe D’Huez con la sua mitica salita.
E quindi, la gara clou di fine stagione non poteva che essere il vero appuntamento italiano sulla lunga distanza, l’Elbaman. Dopo le mie solite riflessioni (sarò ancora in forma dopo lo stop estivo ? Avrò ancora voglia di massacrarmi per bene ? Non stò forse esagerando ?), ho verificato la data ultima di iscrizione e mi sono detto: se la voglia non passa, meglio iscriversi che poi rimuginare su quanto potevo fare e non ho fatto … Puntualissimo, alle ore 16 del 31 di agosto ultimo giorno utile ho compilato il form online, effettuato il submit e mi sono iscritto alla gara. Immediatamente Elbaman Manager dottor Scotti ha inviato una cordiale conferma … ho occupato uno degli ultimi slot disponibili.
Dopo qualche giorno ho cominciato a pensare all’organizzazione della trasferta. Di muovere la famiglia, manco parlarne: moglie impegnata nelle attività lavorative, figli a scuola … troppo complesso, poi quest’anno hanno già dato abbastanza.
Gli altri Tri Road risultano già organizzati, chi con famiglia, chi con amici. Allora ho pensato bene di vedere sul forum di FCZ se c’era qualcuno intorno a Milano in cerca di un compagno di avventura. La ricerca è durata pochissimo, forse cinque minuti: ormai ho imparato, tra sportivi l’intesa è immediata e la comunicazione diretta e senza interferenze.
Ho il grandissimo piacere di viaggiare con Amedeo Bonfanti, noto a tutti nel nostro ambiente per la sua squisita semplicità e schiettezza, persona con cui è veramente difficile non fare amicizia, con una esperienza unica e ultradecennale sulle lunghe distanze. Non dice mai il numero delle gare a cui ha partecipato nel corso della sua lunga attività di triatleta, ma a chi domanda informazioni ha sempre qualche consiglio da dare e dimostra di conoscere perfettamente i percorsi in giro per il mondo. In effetti, indagando sulla rete, si scopre che ha completato oltre 55 IM e 70 maratone, qualche ultra maratona, sky race, 100 km, 50 km e chi più ne ha più ne metta!
La logistica tutta organizzata da Ame è perfetta, sia nelle location dove dormiremo e mangeremo che negli orari dei traghetti. Il residence a cui ci appoggiamo ci consente di rotolare giù dal letto direttamente in zona cambio, mentre le ottime cene sono servite in un hotel a poca distanza dal centro di Marina di Campo con vista direttamente sul mare.
Dopo l’arrivo sull’isola recuperiamo il pacco gara e prepariamo i pettorali e il materiale per la gara, ma la maggior parte del tempo passa salutando e, per me, conoscendo altri partecipanti alla gara visto che Amedeo è di casa qui dalla primissima edizione.
Evito accuratamente di perlustrare il percorso bike, mi sforzo per non toccare le scarpette per correre e la bici. Evito di perlustrare il percorso bike, cosa che faccio sempre di solito per sentirmi più sicuro. Trascorriamo il sabato facendo i turisti nella parte orientale dell’isola, fuori dal percorso bike, saltiamo anche il briefing (Amedeo dice: non preoccuparti, basta che segui quello davanti a te e non sbagli, c’è sempre qualcuno davanti …).
Sabato ceniamo in hotel e spazzoliamo tutto quanto è possibile, Amedeo noto goloso ripete il giro al buffet dei dolci parecchie volte riempiendo completamente i piatti più grossi a disposizione. La notte il mio intestino gorgoglia macinando tutto quanto ingoiato nel banchetto serale, la mia preoccupazione per la mattina è se avrà finito !
E così arriva la domenica e la gara. Ci presentiamo in zona cambio di primo mattino, al buio. Mi sono organizzato per nuotare con il costume e la muta, anche se l’acqua è ancora ben calda. Pedalerò con l’abbigliamento Road da bike, immaginando che almeno il primo giro sarà piuttosto fresco e in ombra. Per la maratona ho due opzioni pronte, tri body Road oppure canotta Road e pantaloncino, da decidere sul momento.
Il nuoto è costituito da due giri di 1900 metri nella splendida baia di Marina di Campo. L’acqua è calda e la sabbia non raggela i piedi, l’estate non è ancora finita qui. La frazione passa in modo molto piacevole, la nuotata in quelle acque è una delle migliori che ho fatto fino ad ora, mare tranquillo e senza onde. Esco dopo i due giri e corro in ZC, mi cambio e inizio il percorso bike che è costituito da un giro di 60 km da ripetersi tre volte, con passaggio per ZC ogni volta.
Appena fuori dal paese ci si ritrova soli a pedalare in uno scenario spettacolare, la costa occidentale dell’isola con i suoi saliscendi e le sue calette. Naturalmente il percorso è una mazzata, un continuo saliscendi che comprende anche un bastone, un tratto di strada da percorrere in salita fino al paesino di Sant’Ilario per poi ritornare sulla strada costiera. E ancora, il fresco che prevedevo di trovare di primo mattina non c’è, anzi la temperatura sale continuamente.
Il primo giro passa piacevole e indolore, il secondo sento le gambe frullare ancora allegramente ma all’inizio del terzo la fatica si fa sentire e l’ultima salita verso Marciana è ben più dura delle precedenti, complice anche la temperatura alta. Fortunatamente due parole con un altro partecipante durante la salita mi allontanano la fatica e mi fanno superare la crisi. Soffro particolarmente gli ultimi 20 chilometri che mi riportano a ZC e mi rendo conto che il percorso è veramente impegnativo. Alla fine il Garmin sentenzia: 136’ per il primo giro, 139’ per il secondo e 149’ per il terzo, con un dislivello di circa 2700 metri.
Passo un T2 lunghissimo, in parte per un pit stop dovuto alle abbondanti bevute nella frazione ciclistica e poi per cambiarmi completamente e indossare il body. La maratona si svolge lungo la baia, poi verso l’aeroporto su un percorso deserto e senza grandi riferimenti, giro da ripetersi 5 volte. Lato Marina di Campo, una breve ma fastidiosa salita movimenta il tracciato, poi per fortuna anche una doccia casalinga e un ristoro extra (per i più coraggiosi) a base di Aleatico. Solo con i miei pensieri e armato di pazienza, macino chilometro su chilometro. Incontro Amedeo, che insegue la vincitrice Maria Sella. Vedo poi Matteo Annovazzi, primo nella classifica maschile, arrivare al termine della maratona con una faccia stravolta e stralunata inseguito da una banda di fan con cartello “tutti pazzi per Annovazzi”.
Si capisce subito che la durezza del percorso è stata ulteriormente inasprita dal caldo che complica la gestione delle energie. Vedo parecchi partecipanti camminare e altri che si ritirano, con problemi di nausea e vomito. Fortunatamente non mi succede nulla e il tempo passa, giro dopo giro, avvicinandomi alla gioia dell’arrivo.
Taglio il traguardo con il sorriso sulle labbra e meno rotto del solito poco dopo le venti, ormai al buio. Dopo un veloce rifornimento all’abbondante ristoro e un ringraziamento all’organizzatore Marco Scotti per una gara bellissima e perfetta in ogni dettaglio, chiamo Amedeo che ormai docciato e cenato mi dice di sbrigarmi se voglio trovare ancora qualcosa da mettere sotto i denti in hotel prima che chiudano la cucina. Una doccia veloce e via, altra sbafata incredibile (e per Amdedo … ulteriore giro al buffet dolci per un mega piatto di meringa). Anche questa bellissima avventura è andata.
Paolo

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