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Il mio Elbaman
Inserito da MaxMauro il 02/10/2009 alle 17:09 nella sezione triathlon
La scelta dell'Elbaman era stata fatta d'istinto dopo l'infortunio subito in una granfondo a Reggio Emilia il 10 maggio scorso. Avevo ripreso ad allenarmi a fine giugno, i medici mi avevano detto di stare fermo per almeno 3 mesi a causa delle due distrazioni muscolari nella gamba sx.
L'ecografia alla gamba l'avevo chiesta personalmente perchè continuavano a farmi i raggi inutilmente visto che nelle lastre gli strappi non si evidenziano.
Quindi li ascoltavo ma sapevo che avrei fatto di testa mia e gradatamente ho ricominciato ad allenarmi 30 giorni prima del loro benestare.
Dopo aver visto gli eroici colleghi del Road a Nizza, l'aver annullato l'Ironman di Zurigo mi bruciava ancora di più, a fine settembre c'era l'Elbaman e forse avrei potuto farcela, proviamoci mi sono detto.
Non mi ero accorto della difficoltà del percorso in bici rispetto a Zurigo.
Riprendo gli allenamenti, verso metà luglio faccio la prima uscita con la mia società ciclistica, l'Argentia, per vedere le mie reali condizioni, mi massacrano, il gruppo con cui nel mese di aprile stavo in testa nemmeno riesco a vederlo, faccio una fatica boia a stare con gli ultimi, rischio di non farcela e di tornare a casa in solitario e per giunta senza conoscere le strade.
Decido così di uscire da solo fino a quando non avro una condizione dignitosa e comincio il mio pellegrinaggio 2 volte a settimana verso il Colle Brianza.
Ci sono le vacanze e ne approfitto per aumentare i miei km settimanali in bici, ogni 2 giorni da Pachino vado a fare colazione a Siracusa in bici, 120 km a/r con la temperatura sempre sopra i 35 gradi, l'ideale per me che odio il freddo.
Comunque si arriva a settembre che nemmeno me ne accorgo, non ho parametri però, non ho fatto gare e non so a che punto sono della condizione, mi sento bene ma ho il timore che magari come nell'ultima uscita con l'Argentia prendo un'altra mazzata...ormai è tardi per i tentennamenti e così decido di partecipare al campionato italiano di triathlon del Lido delle Nazioni per provare tutto, la condizione e anche rimemorizzare tutti i passaggi visto che l'ultima gara di triathlon risaliva a quella di Orta del 2008.
I due giorni con il Road al Lido mi rinfrancano, non sono messo male, anche se mi sembra di soffrire un pò troppo la corsa, riesco ad evitare l'unico incidente della gara, che coinvolge il nostro Capitano Bucci, andando a velocità sull'erba e cercando di non cadere giù sul canale, se mi fossi fatto male anche li, nella prossima gara avrei messo nelle borracce l'acqua santa.
Fortunatamente ne esco illeso e anche Alessandro dopo mezza giornata in ospedale, la sera è sorridente e allegro.
Si arriva alla settimana dell'Elba, un amico pluriIronman che seguo nel blog da anni è già a Marina di Campo da giovedì, leggo nel suo blog, delle difficoltà del percorso in bici e della sua ammissione che questa volta potrebbe non farcela a chiudere la gara, questo mi preoccupa un poco, lui ha fatto Lanzarote, Zurigo, Couer D'alene, Francoforte, etc etc... e se si preoccupa lui, forse dovrei farlo anch'io.
Arrivo venerdi a Marina di Campo alle 14:45, inaspettatamente ai traghetti mi hanno concesso di attraversare 2 ore prima e provo allora a partecipare al giro in bici per provare il percorso con il Gila (il vincitore dell'elbaman 2008) che inizia alle 15:00.
Mi cambio in macchina e lascio moglie e figlio raggiungere l'albergo da soli.
Il Gila esordisce dicendo saltiamo S. Ilario perchè altrimenti diventa troppo dura soprattutto per chi fa l'Ironman domenica, e facciamo il percorso verso Marciana, il contakm non mi funziona più, non so quanti km stiamo facendo e a quanto stiamo andando, dopo qualche ora in una salita mi salta la catena e perdo qualche secondo per rimetterla a posto, non li trovo più, salgo da solo per qualche km ma non ci sono, (saprò dopo che mi avevano aspettato in cima per 10 minuti); decido allora di tornare a casa dalla stessa strada e alla fine raddoppierò così i km.
Tornato a Marina, compro un nuovo contakm, provo a togliere quello vecchio ma è un modello attaccato al manubrio quindi dovrei smontarlo, nel frattempo la ruota anteriore è a terra, vittima del fuoristrada fatto al Lido delle Nazioni, il meccanico mi aveva detto che la ruota era a posto ma il fatto che dovevo gonfiarla dopo 2 giorni mi aveva giustamente messo in allarme, a Piombino avevo provato ad andare da un meccanico per sostituirmi la camera d'aria ma non aveva tempo, mi aveva chiesto della gara, gli dicevo del percorso in bici e appena sente S. Ilario lo vedo sbiancare, mi dice che è durissimo e che una volta l'aveva fatto anche lui in bici...
Tornai in macchina ancora più impressionato dicendo a mia moglie, forse stavolta è proprio troppo, potrei non farcela stavolta. Mi guarda e mi dice stai tranquillo magari quello che per lui è duro per te non lo è....
La sera in pizzeria sono pensieroso e alla richiesta di mia moglie che mi chiedeva cosa avessi rispondo che non mi sto piacendo io stesso per le sensazioni che sto avendo.
Decido di non lasciare nulla ma proprio nulla al caso, quindi l'indomani mattina, prendo la bici alle 6:30 del mattino e mi avvio verso S. Ilario, devo conoscere anche quel pezzo di percorso, è ancora buio, non c'è nessuno, si sta bene, salgo che è una meraviglia e arrivo in cima senza quasi accorgermene, aveva ragione mia moglie, S. Ilario era dura ma per il meccanico, abbastanza pedalabile per un apprendista Ironman.
Faccio colazione in tranquillità e finalmente sfoggio anche qualche sorriso, poi c'è la bella sorpresa del bike doctor, che mi smonta lo sterzo butta via il vecchio contakm e mi sistema la bici alla grande.
Compro anche 2 camere d'aria di scorta e meravigliosamente tutte le preoccupazioni di ieri in meno di 24 ore sono scomparse. Nel pomeriggio prendo la macchina e vado a fare tutto il percorso perchè mi mancava anche il pezzo dopo Marciana, si tratta di 10 km di discesa tecnica, con dissuasori posizionati pericolosamente ai piedi della discesa, curva a gomito e poi dei falsipiani fino all'arrivo.
Niente di particolare e almeno adesso conosco tutto alla perfezione.
L'indomani mattina alle 5:30 sono a far colazione, alle 6:00 controllo la bici, metto la muta e mi avvio verso la spiaggia. Penso di evitare di fare il bagno come riscaldamento ma poi appena vedo che l'acqua è abbastanza calda mi tuffo e faccio un pò di bracciate. Esco, mi avvio dentro la zona di spunta e alle 7:00 in punto partiamo. Subito la tonnara di braccia e gambe che macinano dentro l'acqua, io sto dietro camminando perchè non voglio farmi male, appena si stancheranno spero mi faranno passare.
Faccio il primo giro in 40 minuti in tranquillità, al secondo giro ho più spazio e potrei recuperare ma sbaglio boa, viro alla seconda anzichè alla terza e faccio parecchi metri in più, comunque termino in 1h20 fresco come una rosa. Mi avvio alla zona cambio, vedo la mia borsa ma per la concentrazione delle corde ne prendo un'altra, mi tolgo la muta e comincio a rovistare, quando mi accorgo che la borsa non è la mia, torno indietro a cambiarla, poi ancora ritorno a prendere gli occhialini che avevo lasciato nella borsa sbagliata insomma, faccio un T1 in 12 minuti.
Parto con la bici e mi dirigo verso S. Ilario, mi dico devo stare tranquillo e pensare a fare il primo giro entro le 11:30.
Salgo con calma, guardo il nuovo contakm ed è fantastico, mi da pure la velocità media e la pendenza, sono quasi in cima e vedo il pluriIronman che sta già scendendo, penso che quindi è uscito dal mare prima di me e che sta andando bene, scollino e cerco di sfruttare al max la discesa, poi cominciano i falsipiani, ai piedi del Fetovaia raggiungo l'amico pluriIronman, lo saluto e vado avanti, penso che stia andando troppo lento e che di questo passo rischia di non fare in tempo a concludere il 2° giro per le 15.
Io scollino Fetovaia e poco dopo anche Marciana, quindi discesa tecnica e dopo una decina di km termino il primo giro verso le 11 con 25 km/h di media, vedo mia moglie che in mezzo alla folla cerca di farsi vedere per chiedermi se avevo bisogno di qualcosa, la saluto cercando di rassicurarla e ricomincio il giro senza fermarmi, questa volta arrivo a S. Ilario e sono io a incontrare il PluriIronman mentre scendo mi pare in crisi ma è uno che sa il fatto suo penso... si fermerà invece al 120 km, la ripetitività del circuito mi aveva sfiancato mi dirà il giorno dopo.
Io continuo a pestare sui pedali, di nuovo km di falsi piani, poi Fetovaia e Marciana, una volta in cima mi sento leggermente affaticato, forse ho esagerato penso, può darsi che il terzo giro mi farà male, cmq vado avanti, discesa e termino il 2° giro, sono le 13:45 ho 75 minuti di vantaggio dal cancello e allora mi fermo da mia moglie e mi faccio dare un panino al prosciutto, i gel e gli integratori vanno bene ma vuoi mettere un bel panino croccante?
Riempio le borracce e riparto col panino in mano, arrivo fin quasi a S. Ilario mangiando non so se per la lentezza della masticazione oppure per la velocità con cui andavo ma probabilmente la prima, comunque scollino S. Ilario e mi avvio a faticare per Fetovaia e Marciana, invece entro in una specie di trance dove non mi accorgo più se sono in discesa o in salita, pedalo e basta arrivando a Marciana abbastanza bene come nei giri precedenti, alla fine mi rendo conto di aver fatto il primo giro in 2h30, il secondo in 2h45 e il terzo in quasi 3h ma va bene così.
Al T2 me la prendo con calma, mi cambio totalmente, torno in bici a prendermi gli occhiali e bere dell'acqua e poi parto cercando di capire le sensazioni, stessa situazione del terzo giro in bici, non mi sento stanco, scelgo la velocità di crociera e penso che riuscirò a mantenerla per tutti i 42 km, sono le 17 e so che ho il tempo limite fino alle 24, quindi a meno di brutti scherzi penso che attraverserò quel traguardo tanto ambito.
Ma non voglio rischiare niente, come disse un grande filosofo di Cusano Milanino "non dire gatto se non l'hai nel sacco", continuo alla stessa velocità mangiando ad ogni ristoro, penso di essere l'unico ad aver finito un Ironman non solo senza dimagrire ma forse ho anche messo su peso...
All'ultimo giro rimangono circa 8 km, sciolgo le redini e vado al massimo delle mie possibilità, supero persone che mi avevano salutato con mezz'ora di vantaggio al precedente giro di boa, che fa questo devono aver pensato... si è svegliato adesso?
Forse sì, correvo fresco, ho salutato tutti i volontari che incontravo ringraziandoli per la meravigliosa organizzazione, giocavo con il pubblico che applaudiva, prendo Matteo e arrivo al traguardo con lui.
Stranamente non sono nemmeno emozionato, lo è mia moglie e mi meraviglio, mi siedo ma mi rialzo subito perchè devo consegnare il chip e ritirare la maglia da finisher, poi vado a prendermi un piatto di pasta e a ritirare la bici, torno in albergo contento ma come se avessi fatto una tapasciata, una sensazione strana, l'indomani mattina alle 6:30 sono in spiaggia a prendermi le ciabatte che avevo nascoste. C'è pochissima gente, non sono stanco, mi sento in paradiso.

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Leggere il tuo racconto mi ha fatto rivivere le emozioni provate un anno fa, che ho ancora ben stampate nella mente. Grazie
Gian
Sei un grandissimo, giù il cappello. Ora è tempo di pianificare qualche pazzia assieme!
Comprendo le emozioni del mattino dopo, anche se io non ho mai tentato un ironman. Ho vissuto però quello di Gian lo scorso anno,nello stesso luogo dove ci ho lasciato il cuore e credo che presto oserò anche io in quel dell'Elba.
Luis
Per me sei un'icona del triathlon, ho cominciato ad appassionarmi a questo sport proprio guardando te e Giorgio a Viverone, da voi posso solo imparare.
@Luis:
So bene che presto ci proverai e sono sicuro taglierai il traguardo finale, ho il sentore che saremo in tanti l'anno prossimo all'elba.
@Andrea:
Caro Tridemonio che ti devo dire a te?? Dal prossimo anno sicuramente faremo qualcosa insieme e allora aggiungeremo emozioni su emozioni. Abbiamo cominciato 2 anni fa in piscina da Ironpivelli facendo 30 vasche in 30 minuti...ma ci vuole tempo e a poco a poco cominceremo a divertirci...questo è solo l'inizio.