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La Virtute di Sarnico, la Gloria del Bianco, la Speranza di Monaco
Inserito da ironvasco il 01/09/2009 alle 22:38 nella sezione triathlon
“Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”.
Così Dante cita Ulisse nel canto XXVI dell’Inferno, intento a spronare i suoi a varcare le colonne d’Ercole oltre i limiti mai esplorati dall’uomo … Ed è un peccato che sia Ulisse che Dante non possano più passare a Sarnico. Perché ci sono momenti in cui le virtute vanno intese come gomiti alti, grande cuore e capacità di soffrire.. Le uniche armi per raggiungere la propria “gloria” personale.
Domenica 30 Agosto 2009 ha preso il via la quarta edizione del Triathlon Olimpico no-draft di Sarnico. Gara che avevo già corso l’anno scorso e che mi era rimasta dentro… Tanto da averla consigliata a tutti, al limite di diventare insopportabile.
Una pioggia battente ci accoglie per farci compagnia fino a pochi minuti dalla chiusura della zona cambio. Il percorso bike, già impegnativo e abbastanza tecnico di suo, presenterà a consuntivo anche l’incognita di un fondo sdrucciolevole. Il campo di nuoto viene funestato da una corrente molto, ma molto forte.. Il che non è una buona notizia, dal momento che lo split sarà per oltre metà della sua lunghezza contro-corrente.
Prima della partenza, mi ritaglio un momento per stare lì sulla sponda del lago, chiuso nella fida muta, in mezzo al marasma dei concorrenti. I Roads sono più indietro a chiacchierare, io voglio gustarmi questo ritorno alle gare dopo la parentesi Nizza-Alessandria.
L’IronMan ha segnato il mio corpo il quale mi ha lanciato segnali quasi sussurrati, ma continui, di evidente stress… Per questo motivo ho dovuto prendermi un periodo di riposo forzato, anche dagli allenamenti almeno alla frequenza ed intensità che sento mie. Stare lì, in quel momento, chiudere gli occhi a sentire le mille voci, l’odore del neoprene, della plastica delle cuffie e della vaselina.. Mi fa sentire a casa. Come un novello Tenente Dan, in quel momento faccio pace con me stesso, mi sento di nuovo “ritrovato”. Più vado avanti più sento mia la strada della fatica, della scoperta, dell’abbattimento dei limiti.. ma purtroppo questa via non si concilia con il tran-tran quotidiano di sopravvivenza, mediocrità , qualunquismo; questo, devo ammetterlo, mi porta un senso di frustrazione.
Ho letto recentemente un’intervista di Schwarzer sul suo rapporto con la fatica, sul suo approccio alla vita… E mi sono specchiato nelle sue parole (solo in quelle, ovviamente.. Non mi passa per l’anticamera testa di paragonarmi ad un campione Olimpico!!). Il tono dell’intervistatore a trattarlo quasi come un “alieno” non tanto per i suoi risultati (quelli inaccessibili ai più) ma per il suo approccio mi ha innervosito. Diamine che brutta prigione è quella dell’ignoranza, della dabbenaggine, dell’inerzia mentale. Che brutta malattia il vorrei-ma-non-posso. Quanto è stupido auto-vincolarsi all’impossibilità dei propri obbiettivi in nome di.. niente. Che bello trovarsi ora, piedi a mollo nel lago, pronto alla partenza.
Lascio alla solerte Segreteria l’analisi dei tempi della gara, ma vorrei spendere due parole per raccontare qualche sensazione sparsa.
Nella frazione nuoto, oltre alla già citata corrente ed alla solita bagarre... la sopresona: alghe selvagge. Già l’anno scorso avevamo provato la sgradevole sensazione di questi arbusti marini a grattarci il petto… Ma quest’anno ci siamo finiti proprio in mezzo, è incredibile vedere che crescita abbiano avuto (o quanto si sia abbassato il livello del lago, non saprei dire) nell’arco di un solo anno! Una specie di foresta subacquea da attraversare in cui infilare le mani in fase di presa e, a volte, pure la testa. E a rincarare la dose, trovare queste piante tanto più fitte tanto più ci si allontana dal centro della corrente avversa, condannando i concorrenti a passarci in mezzo.
Frazione bici come già detto resa più insidiosa dalla pioggia caduta in mattinata, presenta un primo falsopiano in discesa lungo circa 13 km (la sezione dove vige il criterium no-draft, che al solito qualche cretino ha fatto finta di non vedere) fino all’unica – ma sufficiente - salita del percorso di circa 10 km con pendenze impegnative, ma quantomeno costellata di tornanti a far rifiatare. Nel salire, il lago d’Iseo si apre ai concorrenti regalando un panorama impagabile nonostante il cielo coperto di nubi. Una volta arrivati all’agognato GPM, è tempo di scendere a capofitto per una decina di chilometri (lungo un percorso non agevole ma i cui pericoli a mio parere sono stati eccellentemente segnalati dall’Organizzazione, permettendo una discesa in relativa sicurezza) per poi raccordarsi con i 13km di falsopiano percorsi nella prima fase, ma questa volta in salita e pure controvento, giusto per dare maggior gusto alla cosa… Chilometri totali, almeno al mio rilevamento, quasi 45.
Frazione corsa ricavata in un anello di 5km da percorrersi due volte, a sua volta ricavato in un “bastone” di 2.5km. Decisamente meno suggestivo dal punto di vista paesaggistico, presenta nella sua interezza tre strappi brevi ma decisamente feroci, adatte a produrre acido lattico a litri. Non il massimo da percorrere dopo quasi due ore di gara già alle spalle, ma Sarnico come dicevamo è anche questo: la virtù è non chiacchierare, ma darci dentro. Non a caso è forse l’Olimpico più duro che ci sia in Italia, credo un gradino sopra Recco (altro appuntamento che consiglio a tutti). Non a caso sta diventando un dei momenti più attesi della stagione. Nel dopo-gara il nostro Matteo Padellone Pirola ci dirà (mi permetto di citarlo) che forse ha provato meno sofferenza durante una maratona che nella prova appena conclusa… Questo vuol dire tutto e niente, al mio stato attuale di forma mi farei 2 giri di Sarnico piuttosto che una maratona... ma resta il fatto che il paragone probabilmente ci sta e rende l’idea.
Peccato che cause tecniche abbiano dovuto costringere al ritiro nella frazione bike Stefano Trilion Leone e Andrea Aquaman D’Angelo.. Ma cosa più importante è che loro, ma soprattutto le loro biciclette, non si siano fatti niente di grave!
Come ci aveva profetizzato GianPitto l’anno scorso, in effetti questo tipo di gara dura e spietata mi sta entrando davvero dentro. E’ difficile descrivere la sorta di saudade che personalmente provo… quando la gara si conclude in poco più di un’ora. Non è una questione di fatica, perché negli sprint si fatica, eccome! E’ una questione di sensazioni, è l’approdo ad un’isola-che-non-c’è dove tutto è più calmo, chiaro, bello.
E sull’onda di questa considerazione auguro il personale in-bocca-al-lupo ai 4 dell’ IronMan Monaco 70.3 di settimana prossima, all’appuntamento con quello che credo sia attualmente il loro "sogno" sportivo. Che la forza sia con voi! Sono sicuro che vi toglierete grandi soddisfazioni e chissà che… Qualcuno di voi ingolosito dalla distanza half-ironman non venga a farmi/ci compagnia a Mergozzo, la settimana seguente.
Da ultimo si impone di tributare un inchino ai 3 Off-Road – spero di non aver dimenticato nessuno - che in questo weekend hanno preso parte all’UTMB (Paolo Visigoto Visigalli e Massimiliano Iron5Max Marta) e alla CCC (Franz Rossi). Siete stati fantastici, comunque sia andata. Menzione speciale soprattutto per il Visigoto, autore di una prova spaventosa della quale mi auguro di poter a breve leggere e sentir raccontare in prima persona. E’ stato davvero emozionante seguirvi live: sia venerdì che sabato sera, credetemi, ho avuto difficoltà ad addormentarmi pensando che eravate lì fuori, a fare un qualcosa che - per ora - è oltre quello che la mia testa reputi possibile. E persino durante Sarnico, nella bolgia, nella fatica… Il pensiero è spesso volato a voi.
Grandissimi!
Il Lido si avvicina, diamoci dentro!

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Poi quando ho visto venire fuori dagli zainetti tutti i body Road ho sentito una grande determinazione a "spaccare tutto". La tua concentrazione era evidente il tuo desiderio di scatenarti coinvolgente.
peccato essere volato dopo un paio di curve, frustrante ritrovarmi con una ruota bloccata per la botta...
tutto dimenticato nel farvi il tifo a bordo percorso!
Grandi tutti e uno speciale grandissima a Sara che si è sparata il suo primo olimpico durissimo ed in condizioni atmosferiche difficili!
W I ROAD!
ste
Ecco cosa mi è successo nel cercare di andare a prendere il trindemoniato! Crampi nella corsa che mi hanno messo ko !
Grande Andrea, una gara perfetta. Ma soprattutto grande Sara che ha esordito nell'olimpico + duro sulla piazza.
Che dire poi dei nostri M-over. Sempre a podio. E gli altri a dare comunque il massimo.
Una cosa è sicura: avevamo tutti nella mente lo stesso pensiero; anche senza dovercelo dire.
Grazie anche per l'in-bocca-al-lupo. Crepi e anche di brutto!!!!
Per la precisione i TriRoads "monegaschiperungiorno" saranno 5 : oltre al sottoscritto ci saranno Marietto, Aquaman, TriBagai e Pietro Masera.
Che gli Dei del Triathlon siano con tutti noi!!!!
AUWWWW
Bruno Il Tortello
e poi un attimo dopo aver tagliato il traguardo ti assicurano che l'Olimpico di Sarnico è il più duro sulla piazza..
Ma perchè non lo dite prima???
Cmq nonostante il freddo e la pioggia, gli occhialini spaccati poco dopo la partenza, e il percorso di bici e di corsa non certo piatti sono contenta di averlo fatto!
Grazie a tutti per il supporto, ma la prossima volta non vi ascolto piĂą!
Tortello sai quanto mi sarebbe piaciuto essere con voi a Monaco, quest'anno non sono riuscita a prepararlo, ma sarò li con voi col pensiero..In bocca al lupo fatevi valere!!!
Concordo con chi li definisce "reali"...Bravo Tridemonio..
Ti ringrazio per l'"in-bocca-al-lupo" e veramente che CREPI ma CREPI di brutto...
AUW!!!!!!
marco tri-bagai Battaini
Peccato per Monaco ... lo potevi fare!!!!!!
Ma l'anno prossimo qualcuno dovrĂ pur affiancare il mitico Artiglio nella sua nuova Tri-avventura (oltre a me naturalmente ...)
Bruno
LA GARA E' ALLA VOSTRA PORTATA E VI DIVERTIRETE TANTISSIMO!
Contento? :)
W gli Iron-Roads!
Anche io non sapevo fosse tra i piĂą duri olimpici in giro, ma pur confermando la fatica, ne confermo anche la bellezza (del circuito e della fatica).
Soprattutto mi accodo agli inchini per i giganti del Bianco e agli incitamenti per Monacò, e per i suoi principi... Brunò, Mariò, Marcò, Andreà , Pietrò... con un pensierino piccolo piccolo che vola alto avanti di un anno...
Forza ragazzi, e quando il pane finirĂ per voi solo brioche!
Ciao, m
(At)traversata di fine estate, sulla distanza dei 3,00 km, e credo che oltre alla corrente rispetto a voi ho incontrato un fastidiosissimo moto ondoso dovuto al passaggio di diverse imbarcazioni, oltre al fatto di avere "artigliato" ad ogni bracciata un certo quantitativo di alghe, anche se probabilmente mi trovavo in un punto più profondo del lago. A sentire voi, il mio Olimpico di Barberino (per me il più ostico fino ad oggi) in confronto sembra una passeggiata. COmunque dico a Tortellone: "CALMA CON I PROCLAMI"! Per il 2009 ho già avuto diversi obiettivi, primo fra tutti la mia prima mezza; per il 2010 per me significa al momento 1 obiettivo, che è la Maratona: poi, non so, vediamo come sto, come mi sento, e come procede la stagione, soprattutto con la bici: ne devo macinare di chilometri, dal mio attuale stato di forma, a sentire voi mi sento la lumachina piccina piccina...
Intanto "godetevi" voi 5 "HalfIronMan Promise" le sensazioni e l'adrenalina del pre-in e post gara di domenica prossima a Monaco: piuttosto, una volta finisher, come devo chiamarvi?
1/2 Iron? 1/2 Men? Uno scrittore siciliano dette una volta delle definizioni di uomini che ben si adattano al vostro stato:
uomini, mezzi uomini, ominicchi, e quaqquaraqua'...
Mi raccomando: da Monaco voi "5" non tornate quaqquaraqqua'...
AS