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Il Gigante e l’Armata Brancaleone
Inserito da Tortellone67 il 29/07/2009 alle 13:20 nella sezione vita al club
Premessa
Domenica 26 era in programma ad Omegna, sul Lago d’Orta, una Traversata in acque libere ed un manipolo di Triathleti, su proposta del duo Tortello-Marietto, ha deciso di sfruttare l’occasione per bissare “l’allenamento combinato” nuoto-bici già felicemente sperimentato qualche settimana prima a Mandello.
Il programma post-traversata prevedeva sostanzialmente due alternative.
La prima consisteva nel giro del Lago per un totale di 36 km circa eventualmente da fare due volte.
La seconda invece, più impegnativa, comprendeva la scalata del Mottarone con discesa verso Stresa e ritorno ad Omegna via Gravellona per un totale di circa 55 km.
Alla proposta aderivano entusiasticamente Matteo Padellone Pirola e Andrea Aquaman D’Angelo, molto più cautamente Attilio Segriglio Sigona ed infine Andrea TriDemonio Vasco che si sarebbe aggiunto post-trail nella vicina Val d’Ossola.
Inizia l’avventura
Ore 12
Il gruppo si rinforza.
Ai 5 iniziali si sono aggiunti Francesco Vitale, venuto già in mattinata per assistere alla traversata, e Giulio PrincipedelForo Graziani appositamente giunto per l’allenamento in bici.
Nessuna notizia del TriDemonio che poi ci avviserà del suo forfait causa impegno tostissimo, ben sopra le più rosee previsioni, nel trail ossolano.
Pronti alla partenza.
Ma prima si deve prendere la Decisione : giro del Lago o Mottarone.
Il gruppo, capitanato da Matteo ed Andrea, preme fortemente per il Mottarone e trova ben presto degli alleati in Mario e Giulio.
Francesco resta saggiamente in disparte e non si espone.
Il più titubante, già da qualche giorno, è Segriglio che causa il poco allenamento in bici è propenso per il giro del Lago.
Il Tortello, conteso tra il fascino dell’impervio Mottarone ed il più tranquillo giro del Lago nonché reduce insieme a Mario dal sopralluogo monegasco per il prossimo mezzo IM che li vedrà impegnati a Settembre, tenta di ammorbidire gli ormai assatanati Matteo ed Andrea che sembrano pronti anche a scalare il Mont Ventoux.
Al grido di “Mottarone!!!! Mottarone!!!!” cede anche Segriglio : il delirio di onnipotenza ha preso il sopravvento.
Ore 12.30
Il gruppo, in realtà una sorta di Armata Brancaleone, parte verso il centro di Omegna per poi costeggiare il lago in direzione sud.
Prima meta Armeno da dove inizia la vera salita del Mottarone.
Al primo cartello "Mottarone" svolta a sinistra.
Le prime rampe sono già impegnative ed iniziano a formarsi i gruppetti, ciascuno con il proprio ritmo.
La strada non spiana ed iniziano i primi dubbi … Sarà la strada giusta? … Ma è così fino in cima?
I dubbi si fanno sempre più inquitanti allorché Giulio, per tranquillità di tutti, affiancato da un indigeno in scooter chiede candidamente : “Per il Mottarone va bene di qua?”
La risposta è sintetica ed inquietante, il suo sguardo è sardonicamente beffardo : “Sì … Sempre dritto … Auguri!!!!”
Ore 12.45
Armeno.
Siamo ai piedi del Gigante.
Svolta a sinistra ed i dubbi diventano fulmineamente certezze.
Da subito la strada si inerpica spietatamente con pendenze ben oltre il 10%.
L’euforia non ha però ancora definitivamente ceduto alla consapevolezza ed i più arditi si lanciano baldanzosamente sulle prime rampe del Mottarone.
Sapendo che queste pendenze ci accompagneranno ben oltre che le prime rampe, imposto il rapporto più agile e salgo alla mia andatura incurante dei compagni che mi superano.
Non spiana mai, il contachilometri scandisce con disperata lentezza ogni singolo metro, le gambe bruciano.
Leggera curva a destra ed ecco le prime vittime del Gigante.
Marietto è fermo a lato strada, poco più avanti Andrea.
Vedo davanti a me Matteo che ci aspetta fermandosi a lato strada che spiana leggermente per un tornante.
Lo raggiungo seguendo di qualche metro Francesco.
Il contachilometri segna solo 1,5 km dall’inizio dell’ascesa … ce ne aspettano altri 10 circa.
Gli altri lentamente ci raggiungono, impietosamente appiedati dalla durezza della salita, e si fermano cercando anche loro un attimo di riposo.
Chiude il drappello un trasfigurato Segriglio.
Ore 13.05
L’iniziale delirio di onnipotenza ha ormai definitivamente pagato il proprio dazio alla ragionevolezza.
Ci guardiamo fugacemente negli occhi e semplicemente comprendiamo che oggi il Gigante ha vinto.
Basta un attimo per ridisegnare il percorso.
Si riparte in discesa verso Armeno per convergere nel più abbordabile giro del Lago.
Ore 13.15
Giungiamo alla spicciolata nel centro di Armeno pronti a proseguire verso Orta S.Giulio.
Breve conta … Ma siamo solo in 6 … Andrea non arriva.
Si teme il peggio ed allora subito mano al cellulare (benedetta invenzione una volta tanto!!!!) e scopriamo che Andrea, ancora poco avvezzo alle lombarde strade, si è perso e sta percorrendo la discesa che lo riporta a Omegna.
Lo aspettiamo ad Armeno per riprendere il giro.
Ore 13.25
Di Andrea ancora nessuna traccia, per tornare ad Armeno lo aspetta un bel pezzettino di salita, ed ecco che Matteo, quatto quatto, abbandona la compagnia e si rifugia in un bar … Che sia l’ora dello “spruzzato”?
Ed invece ecco che ne esce dotato di ghiaccioli ristoratori … La tensione inizia a “sciogliersi” …
Ore 13.35
Finito il ristoro e di nuovo al completo si riparte alla volta del Lago.
Matteo prende in mano la situazione e, dopo aver chiesto indicazioni, ci guida con rinnovata certezza.
Certezza che ben presto si rivela mal riposta allorché ci troviamo a percorrere vicoli impervi con tanto di “sampietrini” e lastricato che ci portano al centro di Orta S.Giulio.
L’allenamento ha ora assunto i connotati di una vera e propria scampagnata domenicale con tanto di foto ricordo in riva al Lago …
Ore 13.55
Ristorati, riposati ed allegri come una scolaresca in gita riprendiamo quello che ormai è difficile definire “allenamento”.
Torniamo sulla provinciale ed ormai certi di aver trovato il giusto abbrivio iniziamo finalmente a fare sul serio.
Ben presto l’andatura molto sostenuta ed i continui, seppur leggeri, saliscendi mettono in difficoltà Segriglio, ci ricompattiamo un paio di volte e poi giunti sull’altra sponda del Lago ci separiamo in gruppetti.
Matteo e Francesco, causa impegni lavorativi di Matteo nel tardo pomeriggio, decidono di tenere alta l’andatura e ci anticipano sulla via del ritorno.
Seguono poco lontano Mario, Andrea e Giulio (che poi nell’ultimo tratto si staccherà dagli altri due).
Chiudono il Tortello e Segriglio.
Ore 15.00
Io e Segriglio raggiungiamo il parcheggio e le sorprese non sono ancora finite.
I capofila Matteo e Francesco, che pensavamo già docciati e sulla strada di casa, risultano dispersi.
Ore 15.20
Gli ultimi timori finalmente si dissolvono vedendo arrivare Matteo e Francesco.
Nella foga del gesto atletico e forse a causa dell’altissima velocità raggiunta, al bivio per Pella centro hanno ben pensato di “tagliare” per tornare prima alla base di partenza.
Peccato che per quella via lungo il Lago ad un certo punto la strada finisca in un vicolo cieco e quindi anziché accorciare hanno non di poco (salite comprese) allungato.
Ore 15.40
L’Armata Brancaleone finalmente compatta si concede un ultimo e fugace bagno ristoratore nel Lago e poi c’è il … “rompete le righe!!!”.
Scherzi a parte è stata una bellissima domenica e ringrazio tutti i “compagni d’arme” per la fantastica giornata.
Gli orari indicati nel racconto potrebbero non essere precisi, così come qualche altro piccolo dettaglio …
Avrei voluto aggiungere anche il classico “ogni riferimento a cose o persone è puramente inventato”, ma invece la sconfitta con il Gigante è vera e totale.
Ma noi non ci arrendiamo e già stiamo tutti pensando ad un rivincita …
E quella volta, statene certi, il Gigante si chiamerà Polifemo e l’Armata Brancaleone si trasformerà nell’esercito di Odisseo!!!!
Bruno Il Tortello Meneghetti
PS
In fototeca trovate le "prove provate" di questa bella giornata

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... e l'idea della trasfigurazione del Segriglio non contribuisce a tornare seri !
Ma la bomba alla Fantozzi ... non ci stava proprio ?
Mitici !!
E questa domenica dove si va ?
Bissiamo non questo ma il prox we?!?!? Dai che il gigante CADRA'!!!
Sembra di assistere alla telecronaca della Coppa Cobram!
Siete mitici!
Noemi
Io vi lasciati così,giovani e forti, convinto che avreste conquistato il Mottarone; ricordo le parole di Matteo: "tranquillo,ci stiamo al massimo in un paio d'ore..."...
Che dire?? Se siete ancora in vena di cicloturismo la prossima volta vedrò di farmi prestare la Graziella della vicina di casa e aggregarmi alla comitiva!!
AUW! Marietto Mars.
bellissimo racconto e complimenti per la prova provata e per voler riprovare l'impresa...
prima o poi nella vita lo sfidero' anche'io il mega mostro...
angy
grande Bruno, bellissima cronaca, tragicomica : )
domenica di fatica e piacere, sudore e sorriso.
bisogna puntare molto in alto (con vista sui 7 laghi), per provare a fare centro... ma mica si può andare a segno al primo colpo, se no sarebbe solo fortuna, probabilmente.
Allenamento, mottarelli, e lo zen e la teoria della pedalata in salita contro pendenza...
io sono pronto, e spero di non finire dal "padellone" alla brace : )
a presto, ciaociao, m
Robino
Promesso; vi accompagneremo noi la rpossima volta
Riki