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Xterra: solo un Olimpico?
Inserito da marcog il 11/06/2009 alle 18:50 nella sezione triathlon
Una volta il capitano mi ha detto, non mitizziamo l’Xterra in fondo è solo un Olimpico..... e forse il Capitano ha ragione però........
Correre 4 dei 10 km sulla sabbia per me è stato durissimo, ma veramente durissimo vagavo per la spiaggia in cerca di qualcosa più consistente sotto i piedi perché non avevo più forza nelle gambe dopo la MTB.
Già la MTB: è anche meno di un olimpico e che cavolo mi sto preparando per un IM dove è il problema…… salite dove non basta mettere la 22 davanti e 32 dietro (si avete letto bene) dove la sabbia ti fa sprofondare la bici fino a metà della ruota, sassi talmente grossi che devi caricarti la bici in spalla e single track così stretti da dover aspettare il tuo turno per passare…..
Detta cosi sembra un calvario, ma nella realtà è stato un gioco bellissimo; duro, duro da morire, ma bellissimo immersi in paesaggi mozzafiato, in mezzo a persone splendide che condividono una passione con una organizzazione impeccabile non solo durante la gara ma anche prima e dopo, uno spettacolo passare tre giorni in mezzo a tanti atleti che vengono da tutta l’Europa sono già stato ad un Mondiale ma non era la stessa cosa, Rimini è una location perfetta, ma troppo grande e dispersiva qui si viveva insieme, avevamo per tre giorni lo stesso albergo la stessa zona dove mangiare a pranzo e cena e con noi atleti anche le nostre famiglie, una volta prima di una gara meravigliosamente organizzata l’IM di Monaco ho detto Montecarlo si divide in due chi ha il braccialetto arancio e chi no; beh a Cala Ginepro TUTTI avevamo il braccialetto arancione (anche mia figlia Cecilia (4 anni) che ancora non vuole toglierselo).
BELLISSIMO
Scusate la lunga introduzione, ma segnatevi in calendario la settimana del ponte del 2 giugno del 2010 perché vi consiglio una settimana di vacanza in Sardegna.
Veniamo alla cronaca di gara.
Siamo solo in due io e Roberto Fandango Russo, ci siete mancati tutti in modo particolare una voce che incita da fuori fino a sgolarsi sempre per tutti, basta che abbiano un body arancio blu.
Dopo una notte in nave e un veloce trasferimento in macchina da Olbia ad Orosei ci ritroviamo subito immersi nella atmosfera di gara tanti atleti, chi corricchia chi nuota e chi prova il percorso di bici.
Roberto ed io prepariamo le bici e andiamo a provare il percorso, partiamo con calma dopo pochi metri ci fa subito capire con cosa avremo a che fare; ad un certo punto la strada scompare in un buco enorme di sabbia profonda, traduzione devi fare un salto circa un metro e atterrare su un deposito di sabbia portato da vento pedalando più forte che puoi per riuscire a galleggiare, durante il percorso di prova non ci sono riuscito, cado miseramente, il giorno dopo in gara per fortuna si ….. pochi metri dopo un altro salto, ma molto più alto (per chi c’era tipo attacco della 2000) con atterraggio su un ponte di assi di legno non molto stabile che termina con la stessa pendenza e altezza del salto di ingresso, ma in salita, il resto lo racconto in gara…… unico commento in più che faccio ora è che ero terrorizzato da caldo per tutto il percorso non sono stato in grado di togliere le mani dal manubrio…… come faccio a bere?
Ceniamo tutti insieme anche se eravamo quasi 1.000 tra atleti tecnici giudici e accompagnatori e serata danzante, nel senso che i bimbi hanno ballato noi a cercare di carpire i segreti dei campioni presenti.
La mattina della gara ci svegliamo non troppo presto, la partenza è alle 10.00, prepariamo le cose che ci servono inforco la bici e faccio i 4 km che mi separano dalla zona cambio, quel pigrone di Roberto è venuto in AUTO.
Metto la bici in una zona cambio bella pulita e spaziosa, mentre girano voci sul fatto che sarà proibita la muta…..nella realtà lo sarà solo per gli elite (l’unica che non batteva i denti era la Finnica ovviamente) che per questo partiranno 50 metri avanti a noi
Chiamano per la spunta, e per il riscaldamento, nuoto un po’, devo ammettere mi sento bene…….inizia una pioggerellina leggera che ci accompagnerà tutta la gara e ne sono contento perché compatta un po’ il percorso di bici e toglie il caldo asfissiante del giorno prima.
Sirena si parte e uso parole non mie, ma di Michela (la fidanzata di Roberto):” impressionante vedervi partire” nuoto abbastanza bene riesco a trovare il mio spazio, mi concentro per usare molto poco le gambe, ne avrò bisogno dopo, fatico un po’ nel bordo parallelo alla spiaggia anche se non so bene perché, ma continuo a spingere finisce il primo giro e vedo di fianco a me una cuffia bianca (le avevano solo gli elite) parto gasato per il secondo giro e provo a spingere di più arriva l’ultimo lato e inizio a sentire le braccia pesanti, la muta aiuta ma stanca tanto il deltoide, ma non gli do retta e continuo a spingere esco dall’acqua in 25 esatti (pesare che ad Andora avevo fatto 21 ed era un sprint????????) Roberto è subito dopo di me infatti mentre io esco dalla zona cambio lui entra.
Inizio a pedalare e subito mi accorgo che siamo tantissimi e che si farà fatica a passare, non so bene come ma esco indenne dal mare di sabbia, ma mi devo fermare al ponte per aspettare il mio turno passo faccio alcuni sorpassi e riprendo il mio ritmo aspettando la voce di Roberto che mi saluta, so che non ho speranze di tenerlo dietro, siamo nel suo regno e poi io non prendevo la MTB da novembre…
Prima salita quella lunga, a metà circa sento Roberto che mi saluta e se ne va ad un ritmo spaventoso (grandissimo Roberto frazione di Bici degna di un Elite), poco dopo scivolo nel senso che la terra sotto la bici cede e cado, risalgo in bici e mi trovo davanti Consalndi (del Piacenza) anche lui con lo stesso problema.
Arrivati alla fine della salita (tutta con la 22 e il 32) inizia la discesa, panico siamo in tanti e io non so scendere…. per fortuna passa senza troppi problemi, ma quanto è pendente penso, poi ricordo che non è quella che pende di più…. altra salita pochi metri e ….bici in spalla ci si arrampica (parola non usata a caso) per circa 400 metri….. altra discesa….. poi un pezzo quasi piatto ma dove guidare è dura ci sono sempre delle vaste di zone di sabbia pronte a sbatterti giù, cosa che ovviamente succede dopo un tornate, e per fortuna che il giorno prima avevo detto a Roberto bisogna ricordarci di essere agili qui se non sulla sabbia non stai in piedi …appunto.
Pochi metri più in la altra sosta in attesa del proprio turno per passare ora la bici si spinge su un sentierino dove alle volta la bici stessa non passa da tanto è stretto, alcuni indispettiti dall’aspettare di avventurano nei rovi, ma dopo pochi metri rinunciano.
Finisce anche questo e arriva il primo ristoro e per me e Roberto c’è la sorpresa avevamo saltato un pezzo di percorso e che pezzo….. sigle track che ti costringe a stare in coda ripidissimo forse il pezzo pedalabile più ripido di tutta la gara….. mannaggia, inzio ad avere dei problemi ad attaccare le scarpe ai pedali, le tacchette sono piene di sabbia bagnata e vi assicuro che non è divertente pedalare su quelle pendenza senza le scarpe boccate, ma va beh…..
Tratto bellissimo velocissimo e godibilissimo in leggera discesa con alcuni strappi in salita, che tremina con una salita tosta ma breve.
Finisce il primo giro e sento mia figlia che mi grida dai papa……….
Il secondo giro è uguale al primo, ma sono più solo il gruppo si è sgranato e quindi procede spedito con meno problemi (forse sono anche andato un po’ più calmo, ma non sono allenato per dei fuori soglia cosi duri).
Zona cambio lascio la bici infilo le calze (non voglio rischiare di rovinarmi i piedi con vesciche pre IM) scarpe il mio cappellino che ormai mi accompagna sempre dal 8 settembre e parto per la corsa.
Bellissima la prima parte giro bene considerando il fondo, al ristoro prendo a l volo acqua Sali e una banana che riesco a mangiare senza problemi faro cosi a tutti e 4 i ristori inserendo anche una coca, ottime notizie in vista di Nizza o digerito tutto senza problemi.
Seconda parte sulla spiaggia come ho detto all’inizio dura veramente dura correre sulla sabbia, ma orami e finita peso e spingo fino alla fine…… arrivo mi danno la bandana da finisher e vedo il sorriso di Cecilia che mi chiede “Papa hai vinto?” e io gli rispondo “no Cecilia, però non ho perso”.
Nota di colore la foto che ho pubblicato è stata fatta dal CEO di XTerra worldwide che era li ad aspettare ce arrivassero tutti gli atleti per fargli i complimenti
I risultati gli ha già pubblicati Bruno e quindi non mi dilungo credo di averlo già fatto a sufficienza.
Aggiungo solo un ringraziamento a Roberto per la compagnia e l’ospitalità nei giorni a seguire e una tiratina di orecchie a Stefano e IronMax per non essersi fatti convincere a venire (Andrea tu ti salvi solo per fatto che non possiedi una MTB..... ancora!)
Marco Galliena

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Non ho la MTB? Mi sta quasi venendo voglia :)
Scherzi a parte bravi a voi dure corsari in terra Sarda e... Se ha fatto impressione la partenza dell'X-Terra, cosa sarà Nizza?!?! (io ho ancora in testa il boato di Monaco ed eravamo mille in meno).
chissà cosa succederà l'anno prossimo, magari si ritorna tutti insieme!