L'avventura delle Porte di Pietra è iniziata alcuni mesi fa, quando quasi per gioco abbiamo creato un gruppo di amici che voleva provare le emozioni del trail, in una parola il gruppo OffRoad.
La gara organizzata da Gli Orsi si svolge in Val Borbera, al confine tra Piemonte e Liguria, e prevede due percorsi.
Uno chiamato Le Porte di Pietra è lungo 70km e conta un dislivello positivo di 4000 metri.
L'altro che corre parzialmente sugli stessi sentieri, è detto Le Finestre di Pietra, è lungo 35,2km e conta un dislivello positivo di 1900 metri.
La giornata si presentava coperta e dopo la pioggia della notte temevano di trovare un bel po' di fango, ma Giove Pluvio ci è stato favorevole e quando siamo partiti, noi delle PdP, alle 8.00 non pioveva.
Dopo il giro di lancio di circa 5 km che si svolge senza dislivelli impegnativi, il drappello si trova ad affrontare la vera prima difficoltà, una salita lunga ed erta che, anche con qualche passaggio un po' esposto, ti porta in quota.
Frequento il mondo del Trail da un po' e con una certa continuità, così erano tantissime le persone che conoscevo.
Tra una chiacchiera e l'altra, scherzando con i molti volontari del Soccorso Alpino che presidiano il percorso (bravi, grande lavoro), giungiamo in cresta dove ci attende ancora un lungo passaggio per arrivare alla Croce.
Le Porte di Pietra sono il giro delle Croci. Come sapete la maggior parte dei nostri monti ha in vetta una croce, e di vette di monti se ne passano parecchie (se ricordo bene sono sei), nel lungo giro intorno alla Val Borbera.
Con Daniela, mia compagna di corsa fissa con la quale condividerò tutta la stagione trail, abbiamo impostato un passo prudente che ci porti alla fine nelle 15 ore di tempo massimo.
Si suda parecchio per l'umidità e al primo ristoro bevo quasi un litro d'acqua.
Va detto che sia le PdP che le FdP sono in semiauto sufficenza, significa che ai ristori trovi solo acqua e il resto (il cibo in primis) lo devi portare con te.
Procediamo con il nostro passo e arriviamo, dopo un po' di saliscendi, a Costa Salata dove ci aspetta il secondo ristoro.
Da qui ci sarà un tratto di 19km senza acqua, quindi facciamo bene il carico dei camel bag e ripartiamo per la salita al Monte Buio.
Nel bosco troviamo la deviazione delle Finestre di Pietra, pensiamo agli altri che partiranno alle 14 e tiriamo dritti verso la chiesetta di San Fermo.
La giornata è coperta, in vetta o sui crinali il vento spinge le nuvole a scollinare.
L'effetto sulle magliette bagnate è gelido, ma si tratta di pochi tratti esposti.
Dal Monte Buio c'è una lunga discesa e una traversata che ci porta ad attaccare la salita verso il monte Antola.
In cima c'è un tripudio di rondini e finalmente il cielo azzurro. Peccato non potersi fermare a prendere il sole!
Scendiamo di corsa, sfruttando i tratti in discesa, e dopo alcuni chilometri raggiungiamo l'asfalto e il ristoro del 40esimo.
Si dice che quando sei arrivato lì, la gara è fatta.
Ma abbiamo ancora davanti quasi 2000 metri di dislivello e 30 km.
Meglio non pensarci e ripartire.
Si sale all'ennesima vetta e subito si ridiscende nel bosco, dopo 9 km c'è l'ultimo cancello orario: 49km entro le 19.30 (quindi 11 ore e 30 dopo la partenza).
So che sembra incredibile, ma le distanze sono diverse in montagna.
Arriviamo al cancello in largo anticipo, adesso ci mancano solo due vette da salire e poi siamo a Cantalupo per la festa.
Mentre saliamo al Monte Ebro inizio a pensare all'ultimo tratto della gara.
Nel bosco il buio cala prima, quindi so che dobbiamo cercare di passare il rifugio degli Orsi prima delle 20.30.
Acceleriamo un po', per quanto possano le nostre gambe stanche, giungiamo in cima all'Ebro (1700 metri, il punto più alto del percorso) e subito iniziamo a correre in discesa, mettendo a dura prova le ginocchia.
Ecco il bosco e il rifugio degli Orsi. Poi ancora bosco e si procede verso l'ultima rampa che ci porterà al monte Giarolo.
La salita tira abbastanza ma sappiamo non essere tanto lunga. Su quelle rampe si lanciano con le mountain bikes, ma a quest'ora non c'è nessuno.
Il sentiero è stretto, il sottobosco è fitto e forma una specie di corridoio verso il crinale.
Quando ci affacciamo sulla valle ci si presenta uno spettacolo che da solo vale tutta l'uscita: le nuvole bianche coprono il fondovalle, ma noi siamo più alti e il sole che sta calando accende di una luce speciale tutto intorno a noi.
Rinfrancati dalla vista continuiamo a salire per le pendenze più dolci.
Vediamo la statua del Redentore che dalla vetta osserva il mondo sottostante.
Sotto sono parcheggiate le jeep dei volontari che ci attendono.
Arriviamo alla statua e iniziamo la discesa proprio in tempo per vedere il sole che diventa rosso e si tuffa tra le nuvole.
Con il sorriso sulle labbra iniziamo a scendere.
Scendiamo sfruttando l'ultima luce, quando ormai non si vede più nulla sentiamo voci di persone e all'improvviso troviamo l'ultimo ristoro (a sette chilometri dall'arrivo).
Ad attenderci Cubettoz, uno degli Orsi che abbiamo conosciuto negli altri trail. Oggi non corre e fa servizio.
E' bello fermarsi a scambiare due parole prima di ripartire per l'ultima tappa.
Indossiamo le frontali, da qui non si vede proprio più nulla.
Il bosco di notte ha un suo fascino e nonostante la stanchezza riusciamo a tenere un buon passo.
Iniziamo a fare i calcoli sul tempo che manca, ma in discesa al buio su uno sterrato impegnativo non si può correre.
Aspettiamo l'asfalto dell'ultimo chilometro per metterci finalmente a correre verso il traguardo.
Il nostro premio era vedere l'arrivo e l'orologio con ancora le 14 ore (tempo massimo erano 15 ore), ma abbiamo avuto una bellissima sorpresa: gli amici all'arrivo che ci avevano atteso fino alle 10 e mezza di sera.
Ultimi passi, foto di rito, maglietta di FINISHER (nel trail non ci sono medaglie) e poi i racconti degli altri, le loro emozioni.
Doccia bollente (un altro privilegio di arrivare staccati), e poi a festeggiare in una bolgia animata da un complesso che suonava musica anni 70 e una turba di trailer scatenati che ballavano a petto nudo.
Andarsene è stato un peccato.
Ma una piccola soddisfazione in più me la regalata Angela che con Carla, Sabina e Robi avevano formato la TRaIl-curva anche a Cantalupo, quando mi ha detto che si era convinta e che avrebbe corso al trail del Monte Casto ultimo appuntamento della stagione Off Road.
E adesso veniamo alle cose più prosaiche, tipo le classifiche...
Questi sono i dati scaricati dal sito di WedoSport che gestiva i chip.
Mi manca Roberto Nardini che secondo me è arrivato... ma forse fuori tempo massimo.
pos | pett | atleta | time | pos M/F |
39 | 199 | Paolo Visigalli | 10:27:16 | 34 |
100 | 184 | Cristina Tasselli | 12:21:01 | 8 |
101 | 123 | Marco Mori | 12:21:04 | 93 |
140 | 107 | Massimiliano Marta | 13:25:32 | 127 |
158 | 166 | Franz Rossi | 14:19:15 | 141 |
Mentre nelle Finestre di Pietra:
pos | pett | atleta | time | pos M/F |
90 | 412 | Filippo Stucchi | 5:10:44 | 81 |
107 | 425 | Paolo Valenti | 5:27:05 | 97 |
108 | 378 | Roger Olivieri | 5:27:09 | 98 |
125 | 385 | Marco Perini | 5:44:31 | 114 |
128 | 365 | Cinzia Maverna | 5:50:34 | 12 |
144 | 319 | Daniele Ferreri | 6:06:54 | 129 |
173 | 416 | Francesco Terrone | 6:49:15 | 147 |
174 | 376 | Roberto Nardini | 6:49:40 | 148 |
Questo è tutto per il momento
Franz
alla prossima !
Domenica siamo arrivati intorno alle 13,00, poco prima della partenza della gara BREVE, la chiamano cosi', ma sono ben 35 km in montagna, UNA VERA IMPRESA AI MIEI OCCHI, per non parlare della 70 km... impossibile solo da immaginare...
Io Carla, Roby e Sabina, attendiamo la partenza, poi mangiamo qualcosa e ci dirigiamo verso il prologo, dietro consiglio di Checco, 5 km di corsa in montagna, bellissima esperienza, fino a domenica mi ero limitata a fare trekking ma correre e' tutt'altra cosa, la consiglio a tutti.
Arrivati al pezzo piu' duro e piu' bello in assoluto, incontriamo la guardia civile che ci consiglia di tornare indietro, da li in poi avevano tolto i segnali e per noi sarebbe stato davvero difficile proseguire.
A malincuore torniamo indietro, doccia e merendina con Birra e Panino al salame, in attesa che arrivino i nostri.
Il primo ad arrivare e' Paolo che si e' cimentato nella 70 km, Bravissimo e poi a seguire tutti gli altri....
BRAVISSIMI A TUTTI VOI SIETE STATI DAVVERO MOLTO BRAVI, ad essere li presenti ci si endeva conto davvero di quanto potesse essere dura la gara.
All'arrivo di Franz con Daniela, era ormai buio e l'aria era frescolina, ma nonostante le ore di attesa la gioia era ancora molto viva.
Spero davvero di riprovare quanto prima a correre in montagna la cosa mi ha davvero entusiasmata moltissimo, e Franz accetto consigli per la preparazione in vista della gara di ottobre al trail del Monte Casto, i miei primi 21 km.
Complimenti a tutti i partecipanti, vi guardo con grande ammirazione.
Angy
sono arrivato insieme a Franz Terrone ed oggi l aclasifica è aggiornat aper un errore di chip.
Fammi spendere un minuto per un confronto con i due trail che ho fatto sempre nelle ultimissime posizioni per porgere i miei complimenti alla organizzazione degli orsi sempre gentili professionali ed attenti ai tuoi bisogni anche di ultimo ( ho visto aiutare e motivare un concorrente molto più in difficoltà sia mentale che fisica di me)in ogni punto di assistenza previsto e non mentre la totale assenza di considerazione e di attenzione al Fenera dove dopo il passaggio di Giovanni se ne erano andati tutti lasciandoci ad inventare e meno male che nessuno ha avuto problemi. Inoltre l altimetria del fenera poteva averla fatta mio figlio di 10 anni alle elementari mentre quella degli orsi era precisa al metro. A milano si dice che ognuno deve fare il proprio mestiere io forse non sono proprio pronto per i trail ma anche gli organizzatori dovrebbero ripassare un pò.....a sabato