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La perseveranza vince
Inserito da walter46 il 04/05/2009 alle 14:15 nella sezione storie
Questa volta il nostro socio Ennio Buongiovanni (70 anni, con due protesi alle ginocchia) è riuscito nel suo intento.
Ha coronato il suo sogno camminando da Milano a Voltri, per un totale di ben 188 km.
Ennio è riuscito nella sua piccolo grande sogno, dopo due tentativi andati a vuoto.
Nell'aprile del 2007 si era arreso a Rivanazzano per problemi ai piedi. Ci aveva riprovato nell'ottobre dello stesso anno, ma giĂ a Pavia per lo stesso inconveniente si era fermato.
E' partito per la sua "impresa" mercoledì 29 aprile e ieri (3 maggio) ha visto finalmente il mare:
I tappa Milano (Lambiate) Pavia, con deviazione alla Certosa km. 45
II tappa Pavia - Rivanazzano km 35
III tappa Rivanazzano - Novi Ligure km 38
IV tappa Novi Ligure - Ovada (Gnocchetto) km. 38
V tappa Gnocchetto - Voltri (scalata del Turchino) km 32
Ennio ha camminato sempre sotto il sole, non ha mai avuto una goccia di pioggia, con uno zaino piuttosto pesante.
Complimenti
Walter Brambilla
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Avevo parzialmente seguito tramite i racconti di un amico il tuo secondo tentativo.
Rimettersi in strada per la terza volta è stato grande
Franz
Rudy
bastava un cenno e ti avrei accompagnato.
Isolano
WilRoad!
Antonio
I miei complimenti e un inchino.
Forse tutti noi amatori sportivi, ogni tanto, abbiamo immaginato di andare dalla nostra città ad un luogo caro, con un mezzo alternativo e prendendosi tutto il tempo che questo luogo caro ci ha regalato. Ma pochi di noi lo fanno veramente, e ancora meno ci provano finchè non riescono...
Perchè non ci scrivi cosa ti ha spinto a farlo, come ci sei riuscito, e quello che pensavi?
Sarebbe un bel premio alla tua perseveranza...
Un caro saluto,
e complimenti,
Matteo Pirola
Apprezzo molto la tenacia di Ennio!!! Immenso!
Due anni fa, nel 2007 nel mese di aprile, è stato un disastro. Alla terza tappa ha dovuto ricorrere al pronto soccorso di Novi Ligure dove il medico che lo ha visitato gli ha testualmente detto che due piedi cosi’ conciati in vita sua non li aveva mai visti, chiedendosi anche come avesse potuto camminare in quelle condizioni. Si domandava anche lui i motivi, forse un voto, un pellegrinaggio, si sarebbe sorpreso maggiormente se avesse saputo che il nostro Ennio camminava con una protesi al ginocchio.
Ho saputo ora, prima non lo sapevo che dopo essersi ristabilito, nello stesso anno, nel mese di ottobre ha ritentato ma giĂ alla prima tappa a Pavia, ha rinunciato per il solito ricorrente problema ai piedi.
Nel frattempo Ennio è ritornato ben due volte in ospedale dove non solo gli hanno sostituito la protesi che aveva, ma ne hanno messa una anche al secondo ginocchio, con degenza in ospedale, riabilitazione motoria e tutto quanto segue. Conoscendolo bene è veramente un duro, un cocciuto per non dire altro, piano piano ha rimuginato il progetto senza dire nulla a nessuno, sarebbe stato sconsigliato da tutti e zitto zitto mercoledì 29 aprile 2009 (due anni dopo la prima esperienza) è partito a piedi da Lambrate verso il mare. Siccome il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, attraversando parco Ravizza è stato intercettato da un amico comune che lo ha salutato ricevendo in cambio l’ordine di non dire niente a nessuno, (a me).
Su questa impresa non avrei scommesso un centesimo. Evidentemente dopo un’amicizia di oltre 40 anni non lo conoscevo bene. In ogni caso devo fargli dei grandi complimenti per la sua ostinazione e tanta comprensione per l’immensa pazienza di sua moglie Ida. Gianni Alvazzi