Sono stato in dubbio se aggiungere parole alla bellissima storia raccontata da Davide per immagini nella nostra Fototeca (cfr. OFF ROAD in Valdaosta).
Poi non ho saputo resistere e ho messo giù alcuni pensieri che vi propongo a commento di questa splendida due giorni valdostana.
La premessa: con il gruppo off Road (quelli della corsa in montagna, per intendersi) stiamo seguendo degli appuntamenti regolari per avvicinarci alla stagione dei trail e, sul lungo periodo, alle gare clou UltraTrail del Monte Bianco e Toubkal Trail in Marocco.
Così sabato mattina ci siamo trovati al XXV aprile e siamo partiti alla volta di Vetan, un paese posto a quota 1800 mt, un po' dopo Aosta.
Il viaggio, intervallato da varie soste nelle aree di servizio per aspettarci reciprocamente, si è concluso dopo circa tre ore con l'arrivo all'hotel.
Eravamo in 13, un numero che una volta in più ha confermato la sua nomea di porta fortuna.
Preso possesso delle stanze, ci siamo seduti a tavola e abbiamo abbondantemente ripristinato le scorte.
Subito dopo ci siamo riuniti in una saletta per una lunga chiacchierata sui materiali tecnici.
Alle 19 uno spuntino e poi a prepararci per l'uscita serale.
Lo scopo "podistico" di questo nostro week end era quello di sperimentare la corsa in montagna di notte (con le lampade frontali) e il giorno dopo provare ad imparare a gestire gli stimoli della fame.
Ore 20.30, dunque, ci apprestiamo a partire: ciaspole ai piedi, lampada sulla fronte e giacca a vento per contrastare un venticello che si preannuncia insidioso.
Appena lasciato l'albergo, imbocchiamo una salita che rapidamente ci fa guadagnare quota.
La notte è stellata, il cielo limpido, la luna è quasi piena: condizioni ideali (anche a lampade spente) per passeggiare su un prato innevato.
A farci compagnia un piccolo cane meticcio che ci ha scortato fino al rientro.
Procediamo in fila indiana. Via via che si acquisisce dimestichezza con le ciaspole, il passo si fa spedito.
Il Trab è davanti e tira il gruppo che lentamente si sfila.
Davide, in coda, ha il compito di controllare che tutto prosegua per il verso giusto.
Dopo i primi due salti di pendenza, la salita attacca cattiva. I polpacci si lamentano, il fiato manca, il sudore scende copioso.
Ma la notte è magica, ci fermiamo per attenderci ogni 20-30 minuti, ricompattiamo il gruppo e ripartiamo.
Saliamo per circa 600 metri, fino a guardare le lucine rese minuscole dalla distanza. Sono i fanali di Vetan, con le tre luci in fila dell'albergo che ci aspetta.
Il vento ci aveva accompagnato fino a lì, infilandosi nelle giacche e rinfrescandoci.
La neve ghiacciata rotolava sul pendio provocando un suono sottile come se qualche creaturina misteriosa ci corresse a fianco.
Facciamo il punto della situazione: salire o scendere?
Optiamo per scendere, così dopo circa due ore e mezza ci ritroviamo all'accogliente rifugio, giusto in tempo per una fila di bicchierini di genepy.
Storie di sangue e orrore, tutte ambientate in Valle e commentate da Giovanni & c.
Anche la preoccupazione per il giorno dopo sembra andarsene, così che quando andiamo a dormire mezzanotte è passata da un bel po'.
Domenica il programma prevede di partire alle 8.00 a digiuno (avete capito bene A DIGIUNO) in modo da imparare ad affrontare le crisi metaboliche.
L'umore è altissimo, le battute fioccano e finalmente siamo di nuovo in marcia.
Il cielo è coperto, ma subito le nuvole lasciano il posto al sole che ci abbronzerà.
Si sale rapidamente. La fatica è mitigata dalla bellezza degli scenari.
Quando poi, finalmente, giungiamo in cresta, ci troviamo davanti Sua Maestà il Monte Bianco...
Non ci sono parole, sono necessarie le immagini per dare una pallida idea della bellezza dell'esperienza.
Poi, dopo un tratto in cresta, giungiamo alla croce che indica la vetta a 2800 mt.
Incrociamo e salutiamo molti scialpinisti che in salita avevamo superato ma che in discesa con movimenti eleganti, una specie di danza, scivolano verso valle.
Anche per noi è tempo di scendere, all'hotel troviamo Johnny (il simpatico proprietario) che ci offre un aperitivo.
Pranzo frugale (beh non esattamente frugale) e di nuovo al sole a discutere con Pietro di crisi di fame e di esperienze personali.
In conclusione una bellissima trasferta.
Bei posti e compagnia eccezionale.
Abbiamo iniziato a mettere giù il calendario per i prossimi eventi:
- 25 aprile: FeneraTrail
- 16/17 maggio: Porte di pietra
E poi ci saranno delle uscite non legate a gare.
Mi raccomando passate a vedere le foto in Fototeca
OFF ROAD in Valdaosta
Alla prossima
Franz
Grazie Franz