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StraMilano: una triste visione dall'interno
Inserito da tri-vasco il 06/04/2009 alle 15:46 nella sezione strada
Approfitto pure io per dire due cose sulla StraMilano, alla mia prima partecipazione. Sarà che ero in giornata di grazia, nonostante la mia scelleratezza mi avesse portato a caricare parecchio nelle mie tre discipline tra venerdì e sabato, e ho sentito girare le gambe davvero bene...
Due parole sui "runners" che ho incontrato però le voglio dire. Partiamo dai cancelli...Non è possibile che la gente si sopravvaluti a cotal punto, o sia così "stupida" da non conoscersi e nonostante questo presentarsi ad una mezza maratona. Splits alla mano, ho corso i primi 5km ad una media forzata di 4'50'', per poi assestarmi sui 4-4'10''. Sin dalla partenza devo farmi largo tra persone che han sostenuto un passo totalmente incompatibile con il mio, a suon di "permesso", "destra" e gomitate (ebbene sì). Sono il primo a dire che tutti devono partecipare, ma sono il primo a dire che io in corsia con Rosolino non mi ci metto, anche se lui è da solo e le altre corsie sono piene (spero di essermi fatto intendere). Non dico di essere Rosolino – apriti cielo!! – tant’è che sono finito in 4° griglia, e mi è andata benissimo come assegnazione – sulla carta -.
Detto questo ho trovato poco dignitoso "l'assalto" al primo ristoro, al secondo/terzo chilometro se non sbaglio, che mi ha pure costretto a fermarmi... E dato che ero imbottigliato, mi è scappato un "Siamo messi bene, qua son tutti alle cozze!!!". Fatto sta che chilometro dopo chilometro, continuavo a passare gente. Una dopo l'altra. Manco fossi Bekele! Sono ben lungi dall'essere un top runner, anzi.. sono lungi dall'essere Runner. Ma continuiamo.. ho pure trovato chi mi ha sentito arrivare (in quanto si è pure girato) e nonostante questo ha provato a chiudermi la strada (a.e. in Viale Tunisia) per fortuna mia - e per sfortuna del suo deltoide, spero ancora di essermi fatto intendere - senza riuscirci. Capisco che questo è contrario forse allo spirito Road e di principio anche al mio, ma resta inalienabile il diritto di chiunque di fare la propria gara e il divieto morale di chiunque di porsi volontariamente ad ostacolo. E dato che sono un uomo, ma assolutamente non un santo, se mi provochi reagisco. Tradotto in termini "natatori": se mi metto davanti a Phelps e lo blocco, nulla di male se mi vira in testa o mi sale sopra.
Ma parliamo anche di ristori. Ne ho usufruito al 10° e al 15°, per un goccio d'acqua e per versarmene un po' in testa. Della due bottigliette prese, ne ho usate circa la metà entrambe le volte. Che fare della rimanenza? Nel mio anno e passa di esperienza "agonistica", i compagni Road mi ha dato l'abitudine di condividere e solidarizzare con gli altri concorrenti (quando sono tali), tant'è che una volta servitomi mi sono semplicemente girato urlando "Acqua?!?!?" e ho sempre trovato qualcuno che, anzichè prenderne dal tavolo, prendesse da me la mezza bottiglia rimanente, più che sufficiente. Ahimè almeno io non ho visto fare altrettanto, a nessun altro. Inutile dire la quantità di acqua andata sprecata, a scapito - ad esempio – di Noemi e del Compa.
Altro capitolo l'atteggiamento verso il pubblico. Ai –pochi ma buoni e bellissimi- che hanno applaudito il nostro passaggio, ho risposto con un applauso, un sorriso, un cenno. Ho pure dato un cinque ad un tenero bimbetto che in zona Papiniano era lì che si sporgeva timidamente di fianco al padre. Gli altri quasi niente. Porca miseria! Ti stanno incitando, non ti conoscono neanche. Sono quei pochi che portano l'atmosfera che noi tutti vorremmo... Ma che ti costa dargli un segno di gratitudine?!?! Una signora anziana ha osato attraversare la strada, quando oramai eravamo belli scremati e "distribuiti" sul percorso, in una zona dal manto stradale bello largo, e uno zoticone dal passo pesante e il respiro mortuario ha pure avuto il coraggio di urlarle "put***a". Poi abbiamo trovato pure noi strombazzatori e gente che è pure entrata in macchina nel percorso.. Per di più CONTROMANO (in via Foppa)... Ma per fortuna è stata "sconsigliata".
E arriviamo al finale. Dall'entrata in zona Arena in poi.. sembrava di essere allo sprint finale delle Olimpiadi. Blocchi multipli, tagli, strette alla sbarra. Da parte di gente che avevo raggiunto.. Ergo andava più lenta di me. Mi è salito l'embolo di sgomitare, poi ho lasciato perdere. Che mi cambia fare 1h31 anziché 1h30? Ieri avevo forse un 1h25 sulle gambe, ma è andata... Amen. La mia gara sarà a Giugno e avrò ben altra cornice e prova attorno a me. Dentro l'Arena poi c'erano i miei ad aspettarmi, mio fratello più indietro stava chiudendo la sua prima corsa. Oramai era tempo di festeggiare. Brutto servirsi “da sé” per le medaglie (e a proposito: siamo sicuri che qualche buontempone non ne abbia prese due o tre, lasciando gli altri senza?!?!), non ho manco provato a ristorarmi, tanto ci sono sempre quelli che prendono tre bottiglioni a testa, cinque pacchi di merendine e un cesto di biscotti ad uso personale, per poi avanzarne la metà (esempio abbastanza calzante: perché siamo l’unico stato in Europa dove da MacDonalds si pagano le salse e i tovaglioli te li danno, non te li prendi tu?). Mi sono limitato a prendere due bottigliette di Gatorade per me, per Sara e per Luca, avendo paura che finissero al loro arrivo.
Questo sfogo vuole portare ad una conclusione. Ogni gara ha le sue pecche, e tanto più è bravo l’organizzatore tanto meno tu le percepirai. Il problema è che nessun organizzatore, quantomeno nelle poche corse podistiche nelle quali mi sono cimentato, ha mai imposto ai partecipanti sì i diritti, ma anche i doveri di condotta, facendoli rispettare. Nella Triplice, un signore chiamato Oscar Pietroboni (tra l’altro accompagnatore della nazionale a Pechino) propone da anni di rendere il triathlon un club esclusivo, nel senso che chiunque sgarri delle regole di condotta disciplinare (a.e. causi una caduta in maniera voluta, assuma atteggiamenti violenti verso gli arbitri, si dopi) venga radiato a vita da tutte le gare nazionali. Idem per gli organizzatori: metti in pericolo gli atleti, tu perdi ad-vitam la possibilità di organizzare qualcosa. E se mai mi capiterà di organizzare qualcosa – l’ideuzza mi sta montando in testa, da un po’ - imporrò nei limiti del possibile regole ferree agli atleti. In un IronMan, ad esempio, se butti una borraccia fuori dalle zone indicate sei OUT. Capisci? OUT. 300 e passa euro si volatilizzano in quell’istante, non frega niente a nessuno chi tu sia. Vogliamo farlo nelle gare podistiche? Proponiamolo con forza, a livello di club. Insulti uno spettatore? Sei OUT. Sprechi quanto trovi ai ristori? Sei OUT. Lato mio, monterebbe quasi la voglia di partecipare a sole tapasciate, d’ora in poi. Almeno lì si respira un altro spirito e puoi fare buoni allenamenti e prestazioni. Non sono “cronometrate” né “certificate”, ma poco importa…(dubito che riuscirò mai a staccare il record italiano). Ma nonostante tutto non sarà così. Tornerò a sgomitare e – forse – ad inorridire. Insomma “aiutati-che-il-ciel-ti-aiuta”, dice un detto. Vediamo di comportarci in maniera più civile e forse tutto il movimento ne trarrà vantaggio.
Assumiamo la forma di un “movimento che collabora”, non del “movimento che se può la fa franca”.
Per una Stramilano che passa, io guardo con rinnovata voglia la mia Specialissima e muoio dalla voglia di ritrovarmi come sabato (quasi) solo e sperduto nelle colline del Pavese, a sentire il vento dei 40 km/h accarezzarmi la pelle. Aspetto che il tempo sia più clemente per tuffarmi in qualche lago, abbandonando il carnaio delle nostre piscine, dove trovi gente con i braccioli e la paperella laddove è indicato: “Corsia a velocità media o sostenuta” . Lucido le scarpette per andare a ripetutizzarmi - e a godermi la “Milano Skyline” con vista San Siro - a piedi in Montagnetta, verso l’alto, dove c’è meno gente… Il cambiamento, se dovrà esserci, dovrà partire da dentro. Imponendo strutture e/o servizi di stampo professionistico da parte degli organizzatori e garantendo comportamenti “professionali” da parte di chi vuole prendere parte a queste manifestazioni, pena squalifica immediata, diffida FIDAL o ente di turno, interdizione alle gare...
Purtroppo per me, vivo lo sport come un mero atto di libertà , dall’”allenamento” alla gara. E’ vita, non lavoro. E’ scelta, non condanna. Forse dovrei vivere in una grotta. Forse farei meglio a starmene per i fatti miei. Forse la mia strada è davvero tracciata in quei momenti di solitudine dove la fatica monta e trovi molte risposte e motivazioni a 360°. Sta di fatto che in un anno e passa ho visto cose ben peggiori della Stramilano a livello organizzativo (a.e. ad un triathlon un giudice dirmi – a ragione – “hai finito” alla fine di un multilap mettendomi la medaglia al collo ed un altro, cinque minuti dopo, a dirmi “devi fare un altro giro”). Ben migliori a livello di partecipazione “dall’interno”. E mi ha fatto un gran piacere girare tutta la mia città a piedi, per una volta.
Allargando un insegnamento del mio riferimento - il Grigio - che porto sempre con me: “Nello sport c’è spazio per tutti, ma ognuno deve trovare il suo”. Chi partecipa, chi organizza, chi guarda. E’ un gioco di equilibri. Per come sono fatto io, pensiamo prima a noi, poi eventualmente penseremo agli altri.
Andrea Vasco
PS: forse sono inopportuno a domandare in questa sede, ma mi è arrivata la voce che un socio – non ne conosco il nome – ha avuto un malore.. Chi è? Ci sono novità ?

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Le uniche notizie che abbiamo sono che è sotto osservazione all'ospedale Fatebenefratelli.
Maggiori informazioni se e quando i familiari o lui stesso ci autorizzeranno a darne.
Ad ogni modo, in attesa di buone nuove, il Road gli fa gli auguri di prontissima guarigione.
ale
Il ristoro "saccheggiato" al secondo kilometro in realta' era quello del 20°... ora mi spieghino gli organizzatori perche' a gara partita da pochi minuti l'ultimo ristoro era gia' allestito e saccheggiabile a sproposito?!?
Con affetto Giorgio
EVVIVA!
Sarà la mia "giovane" età e l'ormone pazzo - come mi ricorda sempre il nostro amato Tortellone -, ma ci sono semplici regole di comportamento verso le quali non si può dimostrare tolleranza. "Put***a" ad una "vecchietta" non lo si urla, a prescindere. L'acqua.. non si spreca. La sportività , quel senso di appartenenza ad una "fratellanza", non la puoi rinnegare e/o non presuppore quale fondamento base di qualunque disciplina sportiva e sociale.
Se ci bistrattiamo inter-nos.. Chi le ferma piĂą le auto che entrano nel percorso?!?! (devo ammettere che mi ha divertito puntare la macchina che arrivava contromano, come nei Western)
Io sono con gli organizzatori, per l'amor del cielo abbiamo qualcosa di buono a Milano che non sia pallonaro.. Teniamocelo stretto!!!
Ecco la mia gara:
Avendo il pettorale 694 parto dal terzo cancello, guardandomi un po' intorno vedo molti altri runners con numeri di pettorale altissimi!...chi il 3000, chi il 4000...dico io, bho! saranno cavoli loro!...Fatto sta che al colpo di cannone non si riesce minimamente a tenere il proprio ritmo, una serie di accellerazioni e frenate che ti sfiancano oltre ad una marea di corridori molto piĂą lenti che non fanno passare!
Verso il km 2 faccio un buon 700 metri tra marciapiedi ed erba nel tentativo di superare quanti piĂą atleti possibile, l'incoscienza della mia inesperienza per fortuna non sono volato per terra...insomma mi sembrava di fare una gara di cross-campestre!
Finalmente verso il km 6 riesco a tenere il mio passo, ormai l'intasamento dei primi km è alle spalle!
Questa è la mia prima partecipazione alla stramilano agonistica e terza mezza maratona di sempre, devo dire che rispetto a Piacenza l'incitamento del pubblico ai lati del percorso era prossimo allo zero!
Mentre nella cittadina Emiliana un buon 90% ti applaudiva e incitava a gran voce indistintamente, qui a Milano il 70% non lo faceva minimamente! un buon 25% che incitavano erano del nostro club e per questo li ringrazio tantissimo!..mentre il restante 5% erano le mamme con i lori bimbi piccoli...davvero meravigliosi!
Sui ristori non mi pronuncio, nel senso che il sottoscritto sulla distanza della mezza maratona non fa uso ne di acqua, ne di sali e nemmeno di spugne...niente di niente.
Come al solito ho trovato i soliti imbecilli strombazzatori in cerca di vaffa!...Addirittura uno sul lato opposto al nostro a detto questa frase, sue testuali parole: "LASCIATE IN PACE I POVERI AUTOMOBILISTI!...MA CHI VE LO FA FARE, COG...NI!"...Davvero allucinante!
...Ora non ricordo esattamente il km, mi ha fatto enormemente piacere aver corso gli ultimi 5000 con Preziosa, aiutandoci a vicenda...grande!
Arrivati all'arena e congratulatomi con gli altri Road, prendo la medaglietta-ricordo della gara e vado a sedermi sulle tribune...non ci crederete mai!...appoggio la medaglia per terra e mentre riprendo fiato mi viene rubata!...non che mi interessi molto, però cavolo...si vede proprio che siamo a Milano!
Per chiudere, penso proprio che non parteciperò più a questa competizione, andrò in cerca di altre mezze nello stesso periodo dell'anno...sicuramente più "rispettose" e "calienti".
Vogliamo parlare poi del percorso? a me non è proprio piaciuto, troppi i lastroni di pietra-binari-buche per affondare bene i piedi!
Bravi tutti!
Ciao.
Michele.
Purtroppo chi lo è lo resta, e chi non lo è si ficca nelle griglie sbagliate, urla dietro alle vecchiette, spreca l'acqua, allarga i gomiti per non farti passare, taglia dentro al percorso se minimamente possibile, va al ristoro finale con i carrelli dell'iper, ruba le medaglie altrui come se fossero di platino ecc.
Lo sport, e il running in particolare in quanto attivitĂ democratica e di sempre maggiore diffusione, rispecchiano esattamente la societĂ in cui viviamo: per gran parte incivile!
Io ho corso solo i 5 km iniziali della gara accanto a Noemi senza pettorale, ma non mi sento in colpa perché ho usufruito solo di un toi toi. La gara mi sembra meritevole, l'organizzazione nella media, ma gran parte dei partecipanti, per i motivi appena citati, andrebbe fatta correre scalza sui chiodi per 21 km...
mi trovi completamente d'accordo.
Non c'è alcuna differenza tra l'incivile che corre e insulta una signora anziana e l'incivile in macchina che insulta chi corre.
Noi possiamo solo correre senza spintonare per partire in prima fila quando sappiamo che non arriveremo tra i primi 20.
Noi possiamo solo partire in modo civile senza spintonare e far cadere chi ci sta davanti (un mio amico, 1h12, è stato spinto per terra insieme a Preziosa, io sono stato strattonato e mi sono preso un calcio sul ginocchio che ancora mi fa male).
Noi possiamo solo prendere al ristoro quello che ci serve per ristorarci e non fare le scorte per la casa togliendolo a chi arriva dopo.
Noi possiamo solo sorridere a chi viene a vederci o semplicemente si trova lì per caso e trasmettere quanto di bello e positivo c'è nello sport. Magari l'anno dopo correrà anche lui.
Se invece rispondiamo agli insulti o insultiamo gli automobilisti, chi è lì per caso penserà "che incivili questi corridori". Pensiamoci.
Ciao e buone corse,
Lorenzo
Purtroppo quest'anno non ho potuto correre la Stramilano con voi, ma i problemi che hai riscontrato sono gli stessi che ho avuto io lo scorso anno.
Avendo dichiarato un tempo alto, mi sono ritrovato a partire dall'ultima griglia. Ma non importa, il mio tempo di allora mi collocava in quella zona.
Milano non Ă© il piĂş bel posto per correre una mezza o una maratona, ma l'esperienza che ho avuto qui a Liverpool non Ă© stata di molto migliore.
La gente Ă© avida pure qui. Sono rimasto colpito quando ho notato che prendevano a piene mani campioni di carbo-gel o di integratori.. nessun rispetto per gli altri!
Un punto a favore dell'organizzazione inglese in quanto hanno utilizzato bottigliette da 33cl invece che da 50cl. A differenza di Milano perĂł integratore di sali, bottiglia CHIUSA da mezzo litro, solo al 16 km.
Che dire...
BUONE CORSE A TUTTI!!
Daniele
inutile dire che al 18essimo ho mollato causa dolore...
nella lenta camminata verso il traguardo ho notato un'amico a terra,mi sono fermato a soccorrerlo,in via melzi d'eril, poco ho potuto fare,anche perche da li a breve è arrivata l'ambulanza....
In bocca al lupo
Besson