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TrevisoMarathon: io c'ero
Inserito da Franz.Rossi il 30/03/2009 alle 12:55 nella sezione strada
Missione compiuta, la mia sesta maratona di Treviso è archiviata.
Ho corso tutte le edizioni della gara che taglia il Veneto in due, ed ogni anno ho avuto stimoli nuovi per correrla.
Questo era l'anno del Road Runners Club.
Eravamo in molti ad esserci iscritti, tra essi anche ex soci, ex corridori, amici che non vedevo da parecchio.
I numeri che l'ottimo Marco pubblica sono precisi eppure non danno per intero la bellezza del weekend che abbiamo passato.
21 i Road all'arrivo e per ognuno di essi una piccola storia.
Possiamo seguire la classifica o cercare di approfondire meglio le storie...
Alla partenza siamo arrivati alla spicciolata, chi con il treno chi con l'auto, ma intorno alle 8.30 del mattino eravamo tutti sotto l'acqua, avvolti nei sacchi dell'immondizia per preservare un po' di calore corporeo, aspettando lo sparo alle 9.45.
Poi, finalmente, si parte e le storie personali si dividono.
Matteo Pirola, spinto dagli incitamenti di Salvo che da lontano lo spinge ad aggredire il muro delle tre ore, rompe gli indugi e si unisce alle lepri delle 3:00 complice anche l'aiuto di Gianluigi Zuccardi Merli per tutti i DRS semplicemente Deuoll che ha conosciuto la sera prima in pizzeria.
Matteo ha dormito poco, lui dice perché Antonio russava, ma probabilmente la tensione è tanta.
Ma ha il coraggio di credere nel suo sogno e non mollare. Una gara perfetta, regolare, che lo porta - primo dei Road - a chiudere in 2:59:23 (real time).
Alla fine, mentre in stanza aspettavamo gli altri, ogni tanto si stropicciava gli occhi quasi a temere di svegliarsi da un sogno lungo 42.195 metri.
La storia di Stefano Baciocchi, invece, è una storia di famiglia.
Stefano non è venuto a Treviso da solo, ma accompagnato da un clan fantastico.
Lui era estremamente ben preparato, puntava a migliorare il suo personale e al muro delle 3 ore.
E' partito bene, si è liberato nei primi chilometri della calca e ha proseguito accompagnato fino al decimo chilometro da Luca Maestroni (suo cognato) che era reduce da quasi due mesi di stop a causa di un infortnio.
Non ho parlato con Stefano e quindi non so esattamente cosa sia successo, ma i tempi dei suoi passaggi dopo la mezza raccontano una storia di freddo e fatica, di passaggio al chilometro che si innalzano e della volontà di portare comuque a casa un ottimo tempo.
In effetti il 3:11:22 finale lo pone al secondo posto dei Road ed è un tempo di tutto rispetto.
Nel frattempo, Luca aveva rallentato per aspettare la moglie Anna Archetti che procedeva con i pacer delle 3:45.
Li ho incrociati intorno al quindicesimo chilometro, e non so quali fossero i programmi di Anna.
So che correva leggera e serena, con Luca a fianco.
Li ho salutati e ho proseguito con il mio passo, ma dopo neppure un chilometro ho scorto sulla sinistra della strada un volto che ormai ho bene impresso.
La mamma di Anna, dietro ad un passeggino con Martina che, protetta dalla pioggia, attendeva il passaggio dei genitori maratoneti. E' una delle immagini che ricordo con più piacere della giornata di ieri.
Anche con loro non sono riuscito a scambiare più di due parole, e anche per loro la storia è raccontata dai freddi numeri.
Anna si è fermata alla mezza, non so se lo avesse in programma fin dall'inizio o se ha deciso in corsa.
Luca non è passato neppure alla mezza, fermato sicuramente da un atteggiamento prudente dato il recente infortunio.
Ma sono certo che li rivedremo presto calcare le strade.
Daniel Facchinelli ha fatto una gara di rincorsa.
Puntava, come fa sempre, a migliorare il suo personale. Era in gran forma ed era venuto a Treviso con Alessia e una coppia di amici (e soci Road) che spesso condividono le trasferte Massimo Zaletto e la moglie; io avevo passato con loro un bellissimo weekend in occasione della maratona di Barcellona.
Daniel è la regolarità fatta uomo è partito sotto i 4'35" e ha continuato fino alla fine con lo stesso passo, raggiungendo e superando parecchi altri Road, tanto che il tempo finale di 3:13:53 lo pone al terzo posto.
Subito dopo di lui sono arrivati Gianluca Castagnino e Giovanni Predolini, il primo al termine di una bella prova regolare, il secondo che era partito veloce ma che aveva poi dovuto gestire la gara nella seconda metà.
E Massimo Zaletto? A Barcellona aveva fatto una gara tranquilla, a Milano aveva fatto un ottimo tempo, a Treviso è partito per arrivare davanti alle lepri delle 3:45, ma nella seconda metà ha ceduto qualche secondo al chilometro ed è arrivato appena dopo le lepri.
Un'altra bella storia è quella del nostro GP Calegari, che zitto zitto inanella prestazioni record.
GianPaolo è la mia spina nel fianco, mi tormenta che devo scrivere sempre e di tutto (adesso per Treviso non potrai dirmi nulla), ma è anche una delle colonne della squadra del cross e, se riuscisse ad organizzare gli altri impegni familiari, potrebbe essere uno dei top della squadra off-road.
Comunque, dopo una stagione delle campestri corsa con continuità di risultati, dopo un'uscita a Santa Cristina dove avevamo finito insieme la gara, dopo una mezza in cui aveva staccato al primo tentativo il tempo per il pettorale di NewYork, ha scelto Treviso per fare un personale nella regina delle distanze.
Imbottigliato all'inizio, non si è lasciato condizionare e ha messo giù una sequenza di chilometri sempre appena sotto i 5' che lo hanno fatto giungere a Treviso in 3:28:41, ben davanti al gruppone dei Road, seguendo solo Bob Grossi, settimo ed ultimo Road prima delle 3 ore e 30.
Di Walter Valli bisogna dire che impressionano i miglioramenti stagionali: l'avevamo lasciato a Venezia dove era di poco sceso sotto le 3:40 e lo ritroviamo a Treviso, meno di sei mesi dopo, in cui chiude in 3:30:57. Peccato gli sia mancato nel finale lo stimolo giusto per scendere sotto le 3 ore e 30.
Magari sarebbe bastata una maggior costanza di PierMario Sasso che con grande tenacia conquista il suo personale, fermando le lancette a 3:35:49 dopo aver passato la mezza in proiezione 3:30.
Complimenti PierMario!
E veniamo a me.
Ho fatto una gara a sensazione: sono partito rincorrendo le lepri delle 3:45 ma sempre senza strappare.
Intorno al 15esimo ho raggiunto i palloncini bianchi dei pacer e con essi ho raggiunto Marco Mori, compagno di squadra off-road che con la moglie Cristina Tasselli sta preparando la stagione trail e ha scelto Treviso per una bella maratona di inizio 2009.
Marco ed io avevavmo più o meno lo stesso programma stare con le lepri e poi progredire nel finale.
Ma io pativo un po' di più le chiacchiere e il ritmato incedere del gruppone (le lepri delle 3:45 e quelle delle 4:00 raccolgono intorno a se i gruppi più numerosi).
Così decido di stare una ventina di metri più avanti, fino a quando - passato il 30esimo - Marco mi raggiunge e proseguiamo ancora insieme.
Al 35esimo lui è più fresco e lo esorto ad andare via, e così fa mentre io mi attacco ad una coppia di maratoneti con un bel passo.
Sapete meglio di me come funziona: si punta al prossimo chilometro, poi al prossimo spugnaggio, insomma si divide la distanza in micro distanze da correre a passo costante.
E anche questa volta la magia si è compiuta, ho visto il 39esimo km e la maglia del Road di Marco poco davanti a me, e ho capito che sarei potuto arrivare sotto i 3:40 se correvo gli ultimi 3 km sotto i 5.
Così ho aumentato, ho raggiunto Marco e l'ho invitato a stare con me.
Abbiamo raggiunto Oliviero Bernardini che però ha preferito concludere regolarmente la sua bella prova.
Abbiamo raggiunto Antonio Brillo che mette il turbo e vola avanti (eravamo ormai a meno di un km dall'arrivo).
E qui lasciatemi aprire una parentesi filosofica sulla differenza tra agonismo strada e agonismo trail.
Nel primo caso, anche dopo una gara lunga, lo scopo è di arrivare primi al traguardo. Nel trail conta il proprio risultato, e con compagni di squadra ed avversari si arriva al traguardo insieme, aiutandosi.
Sia chiaro che non sto assolutamente criticando l'ottimo Antonio: ha fatto bene a fare la volata, ed è sicuramente più forte di me (mi batte regolarmente in tutte le gare).
Ho solo, una volta in più, compreso di essere più portato al trail che alla strada.
Tornando alla cronaca degli ultimi metri: Marco Mori a caccia del personale aumenta ancora e chiude davanti al terzetto (siamo arrivati in tre in otto secondi).
Marco in 3:40:44 (3:39:57 real time).
Antonio in 3:40:49 (3:40:26 real time).
Io in 3:40:52 (3:39:58 real time).
Non dobbiamo scordarci delle donne presenti in buon numero in questa trasferta e che hanno dimostrato una volta in più di avere un grado di sopportazione dei disagi superiore a quello di noi uomini.
Prima Lady Road ad arrivare a Treviso è stata Cristina Tasselli, giunta in 3:53:26 dopo una bella gara controllata.
A seguirla sotto il muro delle 4 ore anche Bianca Milani, che con 3:58:46 segna il suo nuovo record sulla distanza.
Bella prova anche per Simonetta Bono che migliora anche il PB in 4:08:17 seguita a ruota da una felicissima Sabrina Bruga che debutta in maratona chiudendo la gara in 4:09:03.
A questo punto tre storie diverse ed interessanti nella loro differenza.
Davide Gasparinetti è venuto a Treviso per mettere chilometri nelle gambe. Sapeva (forte delle molte maratone corse) di non avere preparato la gara, ma ha scelto di testare scientificamente il metodo Galloway.
Davide ha corso tutta la gara alternando 5 km di corsa a due minuti e mezzo di passo.
Risultato: 4:09:59 che dimostra, una volta in più, quanto sia importante usare una tattica di gara precisa fin dall'inizio.
Daniele Ferreri si era iscritto a Treviso per correre la sua prima maratona, poi un infortunio lo aveva bloccato e aveva deciso di correre solo 30 km.
Ma al 30esimo, quando con l'idea di ritirarsi si è presentato al pullman che riportava gli atleti alla partenza, ha scoperto che avrebbe dovuto attendere due ore.
Allora si è rimesso a correre ed è arrivato a Treviso in 4:14:33. Complimenti Daniele, ben arrivato tra i maratoneti!
Paolo De Zordo, il Road di Recco.
Sapeva che non poteva fare la maratona, non si allena decentemente da tanto tempo ed è venuto a Treviso soprattutto per stare con gli amici.
Eppure ha chiuso anche lui questa maratona nata nel segno di Noè: 5:19:35, come ha detto lo stesso Paolo "solo 2 minuti e mezzo peggio della Treviso08".
Per chiudere il resoconto della TrevisoMarathon 2009, aggiungo un terzetto molto particolare: Silvia Fiorentini (socia RRCM a lungo, consigliera del Club, anima delle Ladies Road e adesso trasferitasi nelle Marche), Attilio Speciani (socio Road, uomo dai mille impegni che si allena solo quando gli salta qualche appuntamento) e Mauro Zandonà (socio Road per anni).
C'erano anche loro a Treviso, un po' per scommessa, un po' per celia.
Silvia non aveva neppure portato le scarpe da corsa, è venuta solo per la compagnia, mentre Attilio le scarpe forse le aveva portate ma già la sera precedente aveva preannunciato che non avrebbe corso.
Ebbene si sono fatti la maratona tifando il nostro passaggio, nonostante l'acqua scendesse copiosa, nonostante il freddo invitasse ad entrare in un caffè piuttosto che a stare a battere le mani dietro ad una transenna.
Però loro c'erano. E Zando ha corso anche per loro e ha finito la maratona, nonostante si trattasse di un secondo debutto dopo anni di inattività, sotto le quattro ore.
Anche queste persone hanno reso un po' più indimenticabile la grande trasferta Road a Treviso.
Per concludere un ringraziamento speciale ad Antonio Brillo e Walter Valli che hanno organizzato al meglio la trasferta.
Un grazie particolare a Matteo, Daniele e Antonio compagni di stanza e di serata.
A rivederci a Treviso il 28 marzo 2010.
Franz

La Road Armata Brancaleone aspetta il treno (foto Bianca Milani)
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Scherzi a parte complimente a te (e non solo per la Mara ... la tua abilità letteraria è ormai nota) e a tutti i Road.
Quest'anno avrei dovuto farla anch'io, ma poi ho optato (per varia ragioni) per Piacenza e visto il risultato è andata bene così; ma mi prenoto fin d'ora per l'anno prossimo per 2 ragioni.
La prima è provare finalmente questa tanto "decantata" Maratona (ne sento sempre parlare molto bene da tutti).
La seconda è che cadrà esattamente il giorno del mio compleanno : sperando di spuntare il mio PB sarà doppia festa!!!!!
W il Road
Bruno Il Tortello
Forza Road
ignazio
che dire maratona bagnata maratona fortunata.
Non avrei mai creduto di portare a termine la mia prima maratona con quelle condizioni atmosferiche
Bellissima compagnia a partire dai miei compagni di viaggio G.Paolo,Matteo e Daniele.
Grazie a tutti. W il road !
Se Bruno la fa l'anno prossimo anch'io non posso esimermi! Quindi farò la mezza a Piacenza e la maratona a Treviso :-)
Io ho corso solo metà di una mezza sotto l'acqua, e non è stata affatto una bella esperienza: posso solo immaginare correre una maratona!
Bravissimi tutti, dal primo all'ultimo!
Marco
Pioggia o no non potrai più tirarti indietro ....
sei un registratore di emozioni e dati, che come filo e ferro ti servono a tessere racconti meravigliosi.
Grazie e ogni tanto lo rileggerò, per stropicciarmi di nuovo gli occhi, senza temere di svegliarmi da un sogno realizzato lungo qualche migliaio di metri lungo qualche migliaio di secondi : )
bellissima trasferta, un po' sofferta ma con tanta offerta.
felice, abbraccio i nuovi amici che dopo questa avventura possono tutti dire:
io c'ero, e la cerata pure : )
complimentissimi a Bianca per il suo PB che sbreccia il muro delle 4h
complimentissimi a Simonetta per il suo PB e la sua bella risata
complimentissimi ai nuovi finisher Sabrina e Daniele
cari saluti
agli altri compagni di macchina, di stanza, e di distanza Gianpaolo, Antonio, Walter, Gianluca, Roberto, Oliviero.
a presto,
ciao a tutti e w, m
ma soprattutto complimenti per la maratona.
Si puntavo al muro delle 3 ore e dopo le 3:02 di milano ci credevo ma qella maledetta febbre a 38 di mercoledi e giovedi mi ha tagliato le gambe ora vediamo di rifarci tra un mesetto
grandi e fortissimi road
chi vuole, può leggere il mio racconto, un po' comico, su:
http://danone75rrcm.blogspot.com