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Al via il Trofeo Monga.....e due!
Inserito da Lucky il 01/12/2008 alle 21:37 nella sezione cross & trail
Lo scorso anno era stata la mia prima VERA campestre, quest’anno grande replica!
Penso che il fascino del Trofeo Monga, soprattutto la prova di Bereguardo non abbia eguali; per questo domenica mattina nonostante le abbondanti nevicate e l’incessante pioggia durata tutta notte ero lì sul percorso ancora pieno di neve e di insidie.
Vista la prima gara e sentito i “reduci” tra i quali il nostro grande Pietro Ferrari ero un po’ indeciso sulla partenza, non volevo farmi male e il percorso presentava oltre alle insidie di ghiaccio e neve due rettilinei letteralmente “a mollo” nell’acqua gelata. Motivo? Si era rotta una chiusa che solitamente allaga il campo in primavera, immaginate voi la situazione…..
Il percorso era talmente al limite (secondo me l’ha superato) che l’organizzazione ha deciso di far correre un solo giro a tutte le categorie, quindi circa 3,5 km e vi assicuro che al termine della gara ho benedetto questa decisione, ma vi assicuro che è stato divertentissimo, un vero spasso!
Mi sono trovato con Daniele Ferreri alle 8.00 nei pressi di Opera per andare insieme dato che un comunicato dell’organizzazione diceva che il parcheggio non era agibile per le nevicate.
Mi sembrava giusto fare CarSharing, così giusto che alla barriera autostradale abbiamo soccorso quattro donzelle dell’Athletic Team Pioltello con la macchina in panne per un guasto portandole a destinazione.
All’arrivo al campo ci si è presentata una situazione fantastica! Sembrava di essere in montagna.
Il campo gara pieno zeppo di neve. Troviamo subito un po’ di amici tra i quali Pietro Ferrari e Giovanni Paolo (non il Papa, ma Calegari) conosciuto l’anno scorso proprio qui a Bereguardo.
Poi vedo Alberto, Renato e Nicola della Michetta e tanti altri.
Ci iscriviamo e facciamo subito la coda al bagno chiaccherando con la gente (un solo bagno per 400 atleti!!).
Le categorie F/H partono e faccio il tifo per Pietro.
Vedo arrivare gente distrutta, zoppicante, due signore addirittura non riescono nemmeno a camminare e vengono portate via in braccio.
Sta arrivando il mio momento, su consiglio di molti metto i chiodi da 9 mm e comincio un lungo riscaldamento.
È ora, parto piano e dopo 300 mt becco Daniele e lo passo, il fondo è pesantissimo, mi sembra di andare fortissimo quando invece sono abbondantemente sopra i 5,00 al km, sembra di essere incollati al terreno reso pesantissimo da neve e pioggia.
Passo il primo ponte e comincia il delirio, un vero e proprio percorso di guerra o di sopravvivenza, se preferite.
Ad andar bene affondavi fino ai polpacci altrimenti rischiavi di infilare tutta la gamba!!
Il pericolo erano i buchi nascosti dall’acqua e temevo un po’ per le caviglie.
Mi veniva in mente il primo film di Fantozzi, quello dove giocava la partita di calcio aziendale organizzata da Filini con la nuvola dell’impiegato sopra la testa.
Usciamo dalla “piscina gelata” e non mi sento più le dita dei piedi, letteralmente congelate.
Sembra di correre sul marmo, ma almeno ora la tenuta di strada è buona.
Cominciano le salite e le discese ed è uno spasso perché le chiodate tengono bene anche in curva! Un ottimo grip!
Cerco di accelerare, ma ho un fiatone allucinate!
All’ultima salita (molto ripida) un ultimo salto nella piscina gelata, ma ormai l’arrivo è vicino e non sento più nulla nemmeno la mia fascite cronica al piede destro! (in fondo un ottima crioterapia!). Vedo il traguardo e non penso alla volata (penso più che tutto a portare a casa la pelle), ma un podista della Michetta accelera alla grande e io non posso assolutamente tirarmi indietro.
Spingo, spingo, ma lui è un osso duro e non cede.
Sento Nicola gridare qualcosa, non mollo e prendo altri tre podisti.
Sul traguardo ci stringiamo la mano e Nicola viene a farmi i complimenti.
Vedo davanti a me Marco Valvassori, ma ormai sono arrivato e dovrò accontentarmi della sua schiena.
Arrivano anche Giovanni e Daniele tutti sorridenti, facciamo qualche foto ricordo ed è già ora di tornarsene a casa per togliere cm e cm di fango dalla pelle.
I piedi piano piano riprendono sensibilità, non mi sono fatto male ed è stato meglio dell’ottovolante!
Un’ottima preparazione per il Brianzolo, dispiace solo che c’erano pochissimi Road, a parte quelli nominati altri due che però non conoscevo.
In tutto 7 o 8, un po’ pochino per il nostro Club e per un trofeo blasonato come il Monga.
Luciano Alvazzi

Le due foto esterne prese da onemarathonforcapasso, all'interno Daniele io e Giovanni
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Complimenti
Gianpiero Leggieri
Con simpatia Lord Blacks
... 1 gennaio 1999 - Monga Zeloforamagno ... 7km di corsa in puro letame liquido profondo 40cm ... qualche vecchio del Road forse se lo ricorda ancora !!
A distanza di quasi 10 anni le mie scarpe da trail gridano ancora vendetta !!!
Massimo
Peccato .... penso che mim sarei cmq divertito moltissimo e non mi resta che fare i complimenti agli "eroi" che l'hanno corsa ....
Sarà per la prossima
Ciao
Bruno Il Tortello Meneghetti
Che peccato non esserci stato ma non mi ero ancora ripreso al 100% dalla maratona...
Ci si vede sicuramente al Brianzolo!
Lorenzo
N
Mario