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Risultati dell'Arrancabirra
Inserito da Franz.Rossi il 05/10/2008 alle 10:52 nella sezione cross & trail
Che si sarebbe trattato di un evento particolare lo sapevamo fin dall'inizio.
Quanto divertente lo avremmo scoperto solo strada facendo, come nelle migliori tradizioni delle storie...
Davide ed io partiamo all'alba da Milano per raggiungere Courmayeur.
Le previsioni danno cielo coperto e freddo.
Gli organizzatori hanno avvisato che potremmo trovare della neve sul percorso.
Arriviamo a Courma in poco meno di due ore, parcheggiamo subito in un'aera riservata agli insegnanti dopo aver ricevuto specifico permesso dai vigili urbani che presidiano le strade d'accesso.
Davide mi guarda e dice:
- Guarda, sembra che nevichi.
Io rifaccio mentalmente l'inventario di cosa ho dietro per mollare le maniche corte e mettere nel camel bag la giacca a vento.
Andiamo al ritiro pettorali, Davide (nuovo socio Road ma amico di sempre in mille e mille corse) non è riuscito ad iscriversi on line e spera in un cambio pettorale dell'ultimo minuto.
Christian Hauser si è dovuto fermare a Milano, forse possiamo farci dare il suo pettorale.
Ma all'organizzazione sono irremovibili, nonostante Davide abbia con se il certificato.
Tornati alla macchina ci cambiamo, indossiamo le scarpette da trail e torniamo alla partenza dove abbiamo appuntamento anche con Feda e Max.
Incrociamo la Ros e alcuni altri amici della Montagnetta SkyRunners ad uno di loro, lungo il percorso, la palma per migliore battuta della giornata, quando superati dalla jeep dell'organizzazione che portava il cameraman e inondati di monossido di carbonio, ha esclamato "respirate a pieni polmoni, che noi milanesi siamo avvantaggiati da quest'aria".
In partenza gente di tutti i tipi: la gara è seria e semiseria (come recita il regolamento) con classifiche separate per chi "corre" e per chi "corre e beve".
La gente è vista in molte fogge diverse: ci sono gli skyracers, ci sono i passeggiatori con pedule e pantaloni di velluto e poi ci sono decine di maschere diverse, dal gorilla (Permette un Crodino) agli adulti vestiti con il grembiulino da ripetenti delle elementari. Tra tutti spicca un bauscia in giacca e cravatta, con banconote da 500 euro che escono da tutte le tasche, e una ventiquattr'ore con dentro i bastoncini.
Si parte. La neve scende abbastanza fitta e rende incredibile l'esperienza.
Dopo un breve passaggio per il centro prendiamo una strada asfaltata che presto si trasforma in strada bianca ed infine in sentiero.
Feda e Max sono avanti, io e Davide ci attardiamo.
Davide sta rientrando dopo un anno di scarsa attività e sa di non avere nelle gambe l'intera distanza a ritmi sostenuti. Quindi prudentemente si gestisce.
Io corro avanti, sapendo che al ristoro ci ritroveremo.
E in effetti al primo ristoro mi fermo per la prima lattina di birra.
Ogni lattina sono 10 minuti di bonus sul tempo finale, ma sono anche 33 cc di alcol gassato da ingurgitare e digerire tra un ristoro e l'altro.
Ad ogni buon conto riparto di buon passo, riguadagno Davide che non si era fermato e riparto deciso in salita.
Sudo molto per la birra e per l'umidità.
Si sale sempre nel bosco, e vengo raggiunto da due ragazzi in pedule che però mi lasciano rapidamente indietro.
Si sprecano i commenti e le battute, il clima è quello allegro di una gita e non quello teso di una gara.
Il rifugio Bertone appare all'improvviso un po' più in alto.
Altro ristoro, altra birra, questa volta provo a mangiare anche un biscotto per evitare di farla andare subito in testa... ma è un tentativo a vuoto.
Aspetto che Davide mi raggiunga e ripartiamo insieme.
Di nuovo in salita lo stacco, si scollina su una lunga cresta con dei panorami mozzafiato che le nuvole basse non riescono a nascondere del tutto.
Tolgo dal camel bag i bastonicini che mi aiuteranno sul sentiero misto di fango e neve.
Continuo a salire e a superare gente fino alla Tete del la Tronche dove c'è solo il controllo passaggio, siamo saliti a 2584 mt (come dimostrato anche dal vento freddo) e abbiamo raggiunto la quota massima. Da adesso in poi è soprattutto discesa.
Fortunatamente non c'era birra da bere.
La discesa è parecchio fangosa e richiede occhio attento, riflessi e muscoli reattivi.
Ci si precipita giù lungo il sentiero fino a raggiungere dei traversi spettacolari e, dopo un'ultima piccola rampa, si arriva al terzo ristoro.
- Non prendi niente?
- Un birra grazie!
E poi di nuovo su un sentiero ondulato e piacevole, con ormai oltre u nlitro di birra nello stomaco e nel sangue.
Il tempo si sta mettendo al bello, c'è il sole e le nuvole cedono spazio al cielo azzurro.
Il Monte Bianco ci osserva maestoso.
Al ristoro successivo arrivo con già la mano in avanti pronto ad afferrare una lattina di birra.
Ma mi salta addosso un Max euforico, lui e Feda sono fermi al ristoro e hanno bevuto la loro birra (la terza contro la mia quarta), ma per Max che alla birra non è propriamente abituato lo sforzo di rimanere lucido è notevole.
Ripartiamo insieme, corriamo veloci in discesa, le gambe volano (o così sembra a noi) e tagliamo spesso e volentieri le curve.
Insomma siamo mezzi ubriachi.
Dopo pochissimo tempo arriviamo ad un altro ristoro.
Max, ormai andato si distende in terra ed entra rotolando sotto la tenda.
E' l'ultimo, quello in cui si posso prendere due lattine invece che una.
Ma mi sembra di chiedere troppo. Io prendo la prima e mentre la bevo chiedo quanto manchi all'arrivo.
La ragazza stupita mi indica l'arrivo a 10 metri di distanza.
Felice, mollo la prima lattina e ne afferro un'altra (la sesta dalla partenza).
Feda e Max non sono da meno e così ci trasciniamo per gli ultimi 10 metri.
Max è in ginocchio e ottiene gli applausi dei volontari.
Tagliato il traguardo, non so come mai, si respira un'aria di grande euforia.
Ci danno l'agognata maglietta, ci liberiamo di camelbags e maglie pesanti e ci stendiamo sul prato, proprio di fronte al Bianco.
Passiamo a ritirare il vassoio con il pranzo, antipasto di affettati e formaggio, polenta e spezzattino, dolci tipici valdostani e, naturalmente, birra da bere.
Nel frattempo arriva anche Davide, distesi al sole ci godiamo gli ultimi scampoli di una manifestazione fantastica.
Per tornare a Courmayeur, chiediamo un passaggio ad un "locale", detto Il Bomba, pazzo sfrenato e simpaticissimo, la ciliegina sulla torta.
E mentre torniamo a Milano (con Davide alla guida, visto che lui di birre ne aveva bevute solo una) penso che il prossimo anno organizzeremo una trasferta con festa di fine anno per la neonata squadra del Trail Runners Club Milano.
Prosit!
Franz
Qui ci sono alcune altre foto Arrancabirra
Le classifiche poco hanno a che fare con questo tipo di manifestazioni... ma ad ogni buon conto ecco i tempi (ricordo che i bonus sono 10 minuti per lattina di birra bevuta).
A titolo di informazione, i partecipanti all'ArrancaBirra semiseria erano 277 per gli uomini e 94 per le donne.
pos | pett | atleta | time | bonus | tempo corretto |
91 | 306 | Franz ROSSI | 3.28.24 | 1.00.00 | 2.28.24 |
104 | 356 | Max MARTA | 3.28.00 | 0.50.00 | 2.38.00 |
10 | 1130 | Federica CATAUDELLA | 3.28.14 | 0.50.00 | 2.38.14 |
12 | 1097 | Rossana DI BERNARDO | 3.41.24 | 1.00.00 | 2.41.24 |
248 | 138 | Tiziano MOTTA | 6.10.51 | 0.50.00 | 5.20.51 |
90 | 1135 | Elena MOTTA | 7.57.19 | 1.00.00 | 6.57.19 |
nd | nd | Davide GASPARINETTI | 3.45.00 | 0.00.00 | 3.45.00 |

Prosit
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E tu dopo più di 1 litro e mezzo di birra, la stanchezza e la fatica del percorso, hai avuto la lucidità di arrivare a casa, stendere l'articolo, scaricare le foto, scaricare anche le classifiche della DJ10, pubblicare il tutto sul sito, ECC ECC ECC???
Franz, sei un mito!
Complimenti a MAX "quattrozampe" e all'ardimentosa FEDA, complimenti a tutta laspedizione ROAD,
proporrei come portabandiera per l'anno prossimo uno dei ns. vice Presidente (indovinate chi e xché?).
Attilio
feda
Franz,sei riuscito a non toccare gli affettati e lo spezzatino?
Robino
Eh eh !!!
Massimo