Triathlon a Mergozzo

Questa domenica si è tenuto a Mergozzo, in provincia di Verbania, la tredicesima edizione del triathlon internazionale di Mergozzo.
Si tratta di una gara su distanza doppio olimpico, una delle poche a calendario in Italia e gettonata sia da triatleti italiani che stranieri.

Per me naturalmente rappresentava la gara della stagione; Mergozzo è località frequentata dalla più tenera infanzia con tanti amici e piena di ricordi.
L'anno scorso, da semplice podista, ho corso tutto il possibile in zona e soprattutto sotto il cancello di casa: mezza maratona, corsa in montagna, trail, giro del lago ...

Ma andiamo con ordine.
Settimana scorsa il meteo si annunciava inclemente già da lunedì, e non lasciava presagire niente di buono.
Conoscendo bene la zona e sapendo che le precipitazioni abbondano, ero pronto al peggio.
Gli amici in zona, sentiti sabato prima della partenza da Milano, raccontavano di una nottata passata a mettere catini sotto il tetto per l'acqua abbondante tra venerdì e sabato.

Mi sveglio a Mergozzo domenica mattina, giornata scura e nuvole basse, mi affaccio al terrazzo sul lago con la tazza del caffè in mano e vedo già il gommone pronto a posizionare le boe natatorie davanti a casa.
Da lontano gli faccio segno di andare verso il paese, di avvicinarle al porticciolo, per minimizzare la distanza della frazione natatoria ... niente, non capiscono il mio gesticolare.
Al via ben 8 temerari road, nonostante la debole pioggia che ha fatto cambiare idea a parecchi iscritti (risulteranno 226 arrivati su 300 iscritti).
La preparazione in zona cambio è sotto l'acqua, sono emozionatissimo, mi trovo a Mergozzo e di fianco a me, a due biciclette di distanza, c'è un missile terra acqua: nientemeno che Edith Niederfriniger, una delle top ten woman a livello mondiale sulle gare di lunga distanza.
In zona cambio si percepisce che la gara è su lunga distanza e di tipo no draft, molte bici da crono e parecchi caschi aereodinamici, ruote a profilo alto o lenticolari.
Una atleta di fianco a me ha un casco da crono, dipinto di rosa e con gli orsacchiotti disegnati ... personalizzazione al femminile !

Si parte per la frazione natatoria, le boe sono ben lontane, giro in senso orario, dal paese fino a sotto casa e ritorno.
Immagino già, al giro intorno alla prima boa, di alzare un braccio e salutare i miei vicini di casa !
Partenza prima femminile e poi maschile sotto una pioggerellina continua.
Nuoto niente male, muta ma acqua comunque calda nonostante la serata prima sia stata riscaldata con la legna nella stufa!
Esco tra gli ultimi come mio solito, schizzo in zona cambio attraverso i vicoli in salita del paese e parto in bike con il solo body prendendomi la mia buona dose di rischio.

La frazione in bicicletta prevede due giri sulla statale della Valdossola, fatta di lunghi rettilinei in leggera pendenza, con ingresso in valle Anzasca, un breve strappo in salita fino alla frazione di Fomarco e successiva ripida discesa passando di fianco allo stabilimento Enichem (maledetti i binari e il micro ponticello sul Toce con le sue giunzioni di cemento).
Percorso reso più insidioso dall'acqua che nasconde le buche e i tombini sempre presenti nell'attraversamento dell'abitato di Pieve Vergonte.
La pioggia risulta sempre presente nel tratto vicino a Pieve Vergonte e nella salita, mentre Mergozzo è all'asciutto anche se con vento.

Terminato il percorso in bike, si parte con la corsa, attraverso i vicoli di Mergozzo per proseguire lungo la cosiddetta strada Vecchia (saluto Achille che mi guarda dal cancello di casa), giro di boa al distributore e poi giù sul lungo lago, passando davanti alla Quartina dove incrocio la mia amica Elena, alla spiaggia, fin verso l'Hotel Piccolo Lago, i campeggi e ancora giro di boa poco prima di Fondotoce e ritorno.
Strada larga e chiusa al traffico, a me ben nota, passaggio di fianco alle case degli amici che mi salutano e che mi incitano a correre.
A metà lago, sotto casa, pubblico ... familiare e dei vicini di casa.
Finalmente, al secondo giro, traguardo a Mergozzo, nella piazza sotto l'olmo secolare.
Grande fatica ma sopratutto la soddisfazione di essermi spremuto al massimo fino all'ultimo, senza preoccupazione per le distanze.

Gara ben organizzata, ben presidiata da giudici e con tante moto lungo il percorso ciclistico, nonostante la pioggia, senza nessun problema di scia e succhiaruote (non ho visto nessun gruppone).
Sicuramente non seguirà nessuna discussione o polemica.

Grande partecipazione dei Road Runners, ben otto al traguardo, e ben due podi, uno per la categoria maschile M4 (Pittoni) e e uno per la M3 femminile (Tieghi).
Alla partenza, tutti insieme in zona cambio, e grandi incitamenti sul percorso bike e nella frazione podistica dove ci incrociavamo continuamente.
Grandi Road ! AUW
Paolo

Ecco i risultati (non so inserire le tabelle; i tempi sono totale, swim, T1, bike, T2, run con la posizione in classifica)