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Cosa c'è oltre alla corsa?

Inserito da Franz.Rossi il 12/12/2006 alle 11:40 nella sezione storie

In questo clima pre-feriale ci siamo spesso interrogati sull′importanza del partecipare alle attività sociali, correndo e non solo.
E′ capitata a proposito la lettura su una rivista americana "Marathon & Beyond" di un intervento della presidentessa dell′associazione che raggruppa tutte le società podistiche americane, la Road Runners Club of America.

Bee McLeod ha goduto le gioie della corsa per 30 anni. Si è qualificata per i Trials olimpici di maratona negli States con il suo PR di 2:47:46, e ha vinto tre volte la maratona di Richmond e due volte quella di Shamrock.
La signora Bee sta ricoprendo il suo secondo mandato biennale come presidente dei Road Runners Club d′America.
Nella "vita reale" è responsabile della gestione risultati per la Cox Communication.

Il suo articolo, che pubblichiamo tradotto in italiano, parte con un gioco di parole sul titolo della rivista Marathon & Beyond (Maratona ed Oltre), dove l′ "oltre" non viene preso per il suo significato immediato di ultradistanza ma sulle più profonde implicazioni che la corsa ci offre.

Buona letturaǠ

Cinquantasei. Alcune in miglia, altre in chilometri. Acqua, Sali, the caldo, birra, vino e tutto ciò che vi è in mezzo ai ristori. Una al mese per un anno, una all′anno per anni, e alcuni anni nessuna. Spettatori, gruppi musicali, capre domestiche (a Berlino), "uomini di rosso vestiti" (a New Orleans), e nessuno a bordo strada. Queste sono state le mie maratone, ed ora sono passata alla mia fase "oltre".
Non è la tipica fase oltre che un lettore di questo capolavoro di Rich e Jan (Benyo e Seeley NdT), Marathon & Beyond, si potrebbe aspettare. Quel tipo di oltre – le ultra, le corse di avventura – sono al di là (oltre appunto) delle mie possibilità. E′ qualcosa che ha a che fare con il bisogno di cartilagine nel ginocchio per poter riuscire a correre (pensate!).
L′ "oltre" per le mie maratone è stato qualcosa di cui vi voglio parlare perché ha significato molto per me – e potrebbe essere importante anche per voi. E′ l′"oltre" del volontariato, e può essere altrettanto gratificante se decidete di provare.
Pensateci. Dietro ad ogni club cittadino di corsa ci sono volontari che organizzano gare, aiutano i corridori principianti ad allenarsi, e scrivono articoli per i giornali interni. E l′elenco potrebbe continuare. I club non sopravviverebbero senza volontari.
Dietro ogni grande gara – sia un evento con oltre 10.000 partecipanti o la tapasciata di 50 persone del paesino – ci sono volontari che lavorano ai ristori, distribuiscono pettorali e pacchi premio, sorvegliano gli incroci e indicano la strada. Di nuovo, l′elenco potrebbe continuare. Le gare non potrebbero esistere senza volontari.
Persino per quelli di noi che scelgono di non unirsi ad una società o di correre in qualche gara ma che si godono il nostro sport nella sua forma più pura – da soli – persino per loro ci sono volontari: membri della famiglia che si occupano dei figli mentre siamo fuori a correre, amici che ci aspettano mentre concludiamo l′ultimo chilometro, a molte altre importanti persone che si dibattono tra quegli infiniti mucchi di panni sporchi e puzzolenti che ci lasciamo indietro e non si lamentano di come puzzi l′armadio grazie ai 13 paia di scarpette sfondate. Devo ripetermi e dire che l′elenco potrebbe continuare? Abbiamo bisogno di volontari.
Le società hanno bisogno di volontari. Noi abbiamo bisogno di volontari. Il nostro sport ha bisogno di volontari. La sfida che pongo a ciascuno di voi è di pensare a cosa potreste fare "oltre" la maratona che è diverso dalle ultra o da altre prove di resistenza. Noi tutti dobbiamo andare oltre e offrire del volontariato se vogliamo garantirci di mantenere il nostro sport non solo vivo, ma anche eccitante.
(Chiedo scusa a Jan e Rich per il gioco di parole che ho fatto con il titolo della loro pubblicazione!)
Di seguito ecco alcuni dei miei più gratificanti e memorabili esempi di esperienze di volontariato.

1987 Columbus Marathon
Lo so. Stiamo parlando di quasi 20 anni fa, ma è ancora impresso nella mia mente, e ciò è una prova di quanto questa esperienza sia stata significativa per me.
Avevo appena corso la Marine Corps Marathon la settimana precedente, e mio fratello stava preparando la sua prima ed unica maratona a Columbus. Poiché ero stata io quella che lo aveva incessantemente tarmato di prepararsi e correre una maratona, mi sentivo in dovere di essere sulla linea di arrivo per fargli un po′ di tifo (anche perché era stato lui la prima ragione per cui avevo iniziato a correre). Detto fatto, mi sono trovata con un numero spillato sulla maglietta a correre l′intera gara fianco a fianco a mio fratello, incoraggiandolo, portandogli il suo inalatore (soffre d′asma) e aiutandolo ai ristori. E il momento in cui, alla fine, mi sono tirata indietro e l′ho guardato attraversare ilo traguardo come Rocky Balboa mentre vince il campionato mondiale mi farà sempre venire la pelle d′oca.
Forse sarà un′esasperazione, ma io metto anche una cosa come questa nella colonna del "volontariato". Non potrai mai avere un′altra prima maratona, ma puoi aiutare altri a percorrere la loro e condividere la gioia della prima volta di questo sport. Trova amici o sconosciuti che hanno un obbiettivo semplice, ed aiutali a raggiungerlo.

2001, Campionato mondiale di IronMan, Kona, Hawaii
Oltre ad essere un′addetta ai controlli del 35esimo e 70esimo miglio ero un′assistente personale per un caro amico. Non so dire quale dei due sia stato l′aspetto migliore, ma posso dire che la combinazione dei due è stata un′esperienza fantastica. Fornire assistenza a tutti i partecipanti in alcune dei momenti più duri della gara che io abbia mai visto è stata un′esperienza che si prova una volta sola nella vita. E fare il numero sul mio cellulare e tenerlo all′orecchio del mio amico in modo che potesse raccontare a sua moglie a casa che stava bene dopo aver concluso tutto d′un pezzo la sua avventura di 13 ore mi ha commosso. Ore di viaggio in aereo, dollari spesi che non voglio ricordare, la perdita della suoletta di una scarpa da corsa (fusa in un campo di lava) e un′intera confezione extra large di olio solare protezione 50Ǡsenza prezzo! Tutto quello che dovete fare è chiedere di aiutare. Credetemi, non ho mai trovato una corsa che rifiuti volontari.

2006, Road Runners Club d′America (RRCA) Congresso Annuale
Non è stato il congresso, ma gli anni che ci sono voluti per arrivarci dandoci dentro da un punto di vista amministrativo che ha reso speciale questa esperienza.
Tutte le organizzazioni e le corse hanno bisogno di gente dietro le quinte che rendano si adoperino perché le code accadano. Per alcune strane ragioni, io decisi che avevo tempo da dedicare a questa associazione di quasi 50 anni. E per una ragione ancora più strana – non sono neppure ben sicura quale essa fosse – ho dedicato tutta me stessa ad aiutare la RRCA a rientrare in uno stato di solidità economica dopo aver sfiorato la bancarotta. La società sportiva della mia città era stata membro per anni della RRCA. Conoscevo bene l′impatto che questa associazione aveva sui diritti dei corridori, su quelli delle donne che corrono e più in generale sullo sport. E grazie alla fortuna di avere un consiglio d′amministrazione forte, avere dei membri pazienti, uno staff di comprovata qualità e molto di più, sono riuscita a presentarmi di fronte ai nostri membri lo scorso marzo 2006 e ad affermare che la più grande associazione sportiva non profit della nostra nazione era di nuovo in buona salute.
Ma è valsa la pena di lavorare tutte queste ore, giorni e anni? Certamente!
Restituire solidità amministrativa è usare bene il tuo tempo e può essere altrettanto gratificante che attraversare la linea del traguardo. Non hai sempre bisogno di una busta paga per sentire che hai avuto un effetto pratico. Contatta la società sportiva della tua città e chiedi come puoi essere coinvolto. Sarà tutto tempo speso bene!

Bee McLeod

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