“Oggi Montecarlo è divisa in due: chi ha il braccialetto arancione e chi no”.
Questa frase pronunciata dal capo-spedizione Marco apre l’avventura dell’anno per tre tri-rookie-Road: Leone, Galliena, Vasco. Di cosa stiamo parlando? Dell’IronMan 70.3 di Montecarlo, probabilmente il mezzo IM tra i più duri disponibili nel circuito.
Il menù prevede 1.9 km a nuoto nella fantastica cornice della Costa Azzurra, con partenza dalla Transiction Zone posta nella spiaggia di Larvotto; 90 km di ciclismo con 1700 metri di dislivello nell’entroterra Monegasco, con tre GPM pedalabili da rispettivamente 20 (Col de Guerre, subito in partenza), 10 e 7 km di lunghezza (circa), gli ultimi due intervallati da una fantastica sezione pianeggiante di circa 15 km su una superstrada distesa nella vallata tra il Col de Calaisson e Cotè de Laghet, attraverso la Pointe, Cantaron, Drap fino a la Trinitè; a chiudere la mezza maratona ricavata sul percorso del circuito di Formula 1, da percorrersi 4 volte “e mezza”, con il suggestivo passaggio per il tunnel, la Rascasse, le Piscine, la successione di curve a gomito del Mirabeau e la temibile salita al seguito della curva di Saint Devote (circa 1 km al 10-15%) al cui culmine è anche posizionato l’arrivo. Per maggiori info: sito ufficiale Monaco 70.3
Troppe sarebbero le parole da spendere per raccontare degnamente un’avventura del genere, per cui forse è il caso di dare solo alcuni spunti.
Atmosfera
Assolutamente magica, indescrivibile, da provare a tutti i costi. Una gara impeccabile, un’organizzazione impeccabile, uno spirito orientato costantemente non al risultato assoluto, ma al “finisher”, a colui che porta al termine la sua prova dando il meglio di sé, sia “tanto” o “poco” non importa. Un mastodonte che si prende in carico un migliaio di persone e le tratta tutte come dei re, con professionalità, cortesia, gogliardia, precisione maniacale dei dettagli e rispetto è un’organizzazione verso la quale si può solo rivolgere il migliore degli “inchini con tanto di cappello”.
Senza dimenticare che è un’organizzazione capace di bloccare e regalarti per un giorno una location mica-da-ridere come Montecarlo!
Sarà pur vero che in quanto a distanze un mezzo IM è praticamente equivalente ad un doppio olimpico, quindi non ha molto senso dal punto di vista economico optare per un 70.3 all’estero piuttosto che ad un D.O. sotto casa se si ricerca “la distanza”. Ma c’è tutto un contorno che è il vero valore aggiunto, dall’assistenza ai ristori, al rispetto delle regole (prima di tutte: il no-draft. Nella mia unica gara italiana con questo regime ho potuto appurare con mano quanto denunciato da triathleti di vecchio pelo sia a voce che su riviste specializzate), al clima internazionale, al calore della gente.
Insomma un bel bagaglio di esperienza da rivevere ancora, e ancora, e ancora nei prossimi anni (con la tendenza al raddoppio della distanza) e da tenersi nel cuore nella bagarre delle nostre gare nazionali.
Immagini e suoni
L’immagine della partenza, con il sole ancora timido sotto il pelo dell’acqua a disegnare un profilo spettrale; poi il frastuono di 2000 braccia sull’acqua, un boato indescrivibile nel mezzo del silenzio monegasco; quindi l’immagine del sole crescente agli ultimi 800 metri sull’acqua, le “mille scintilline” sul pelo d’acqua (cfr. Forrest Gump), i raggi di sole riflessi dai celebri palazzoni a riva; gli spettacolari panorami in bicicletta, il calore della folla lungo il percorso, il senso di solitudine che hai nel no-draft; la magia della mezza maratona corsa in uno degli scorci più suggestivi e ricercati del pianeta, la festa che si respira in ogni angolo, il passante che rimane per tutto il tempo nello stesso punto del percorso e applaude ogni singolo triatleta con enorme foga; infine il tappeto rosso, le due ali di folla, gli speaker che leggono il tuo nome e chiamano l’applauso, le cheerleaders che ti dedicano un balletto, il passaggio sotto il ponte, con il tuo tempo stampato sopra e un boato nel tuo primo passo da finisher. Una crescente consapevolezza, all’arrivo: forse che forse sei davvero nato per vivere tutto questo.
Prestazioni
Tre Road partiti, tre Road arrivati… In maniera decisamente soddisfacente, calcolando la loro breve esperienza nella triplice e soprattutto il fatto che Monaco è stato l’esordio assoluto sulla distanza mezzoIM. Di seguito i risultati:
NUM | NOME | CAT | SWIM 1.9 KM | T1 | BIKE 90 KM | T2 | RUN 21.1 KM | TOT | POS | POS CAT |
336 | LEONE STEFANO | M30 | 0.34.54 | 00:04:54 | 3.08.11 | 00:03:47 | 1.41.24 | 05:33:10 | 316 | 80 |
113 | VASCO ANDREA | M25 | 0.38.56 | 00:05:50 | 3.19.24 | 00:06:21 | 1.43.42 | 05:54:13 | 479 | 49 |
910 | GALLIENA MARCO | M40 | 0.44.57 | 00:06:31 | 3.36.50 | 00:06:29 | 2.17.12 | 06:51:59 | 789 | 144 |
Conclusioni
C’è da ritenersi soddisfatti ed orgogliosi per quanto fatto. Ognuno dei protagonisti porta e porterà sempre nel cuore i segni di questo Iron-debutto, al culmine di un climax personale (che è ben lontano dall’essere finito) che segna una stagione indimenticabile. Secondo le proprie capacità e possibilità, ognuno sta dando il suo meglio, ognuno si sta mettendo in gioco per portare in cascina una nuova piccola e meravigliosa conquista, di mese in mese. Ed è questo quello che importa, alla fine.
In mezzo a monolocali da 6 milioni di euro, Ferrari, Bentley, Porsche, vestiti scintillanti e bollicine di champagne da 400 euro la bottiglia 3 Road, assieme ad altri 1000 fratelli, hanno restituito a Monaco una dimensione forse più umana e meno consumistica. Almeno questo mi è parso di intravedere tra gli sguardi di chi mi ha dovuto cedere il passo lui a bordo del Ferrari, io della mia amatissima iron-bicicletta. Con la medaglia da finisher al collo fissata con sguardo “voglioso” dal Ferrarista, quella medaglia che non puoi comprare, ma puoi solo guadagnarti.
AUW! (l’avete sentito, domenica verso l’una?) W il Road!
Andrea
Ps: non dimentichiamoci di chi, domenica, ha corso e magari debuttato a Cremona. Bravi a tutti, fatevi sentire, battete un colpo!
Ho sempre ritenuto che organizzare questi eventi in Italia era difficile per via dell'eccessivo traffico di auto.... poi vedi che lo fanno a Montecarlo....e ti cascano le braccia.
Chissà se mai un giorno in Italia saremo capaci di tanto....inizialmente mi accontenterei anche "solo" di una tranquilla Maratona di Milano.....
AUW - W il Road - W i tre Road - W il tri-Road
capt.ale
Andrea come sempre grazie del resoconto sei sempre più il portavoce dei rookies
Massimo
Quindi che ti piaccia oppure no quantomeno la leadership dell'avventura è tutta, ma proprio tutta, tua! TIE! :D
Grazie mille
Una volta tratto, il dado continua a girare e ti trascina in un turbine esaltante, da cui difficilmente si può uscire. Lasciate ogni speranza o voi che entrate...you can check any time you like, but you can never leave (Alighiereagles). Gian
A proposito, non vi voglio costringere, ma se qualcuno di voi ci ha preso gusto con l'Ironman, io ormai ho imparato a correre da solo nelle granfondo ma nel 2009 a Zurigo con voi sarebbe molto più bello. Ciao Maurizio
Poche dico perchè non mettiamoci in testa che all'estero sono tutte così, la stragrande maggioranza sono gare come quelle "italiane".
PS: non dimentichiamoci di chi domenica va a Mergozzo (o chi a fatto Bellagio) 70.3 e doppio olimpico come già dici tù sono quasi assimilabili e lo sono totalmente in quanto a C&M. Certo a Mergozzo gli ultimi rischiano di arrivare che stanno già sbaraccando, ma per molti questa non è una scelta "voluta" ma una scelta "dovuta".. da altre priorità.
Ma tant'è, il Triathlon è anche questo, c'è spazio per tutti ed ognuno deve trovare il suo spazio....il grigio.
Luis
Come ha ben detto Giorgio - e come potrebbe essere diversamente - non vanno disdegnate le nostre gare nazionali nè esaltate troppo le gare estere. Non intendevo dire che da oggi "snobberò" quanto accade da noi. Però è bello avere la conferma di quanto sentito "a pelle": ci sono gare che hanno una "marcia in più" sotto il profilo organizzativo e magari anche emozionale, occasioni che almeno una volta nella vita vale la pena cogliere.
Detto questo, al prossimo Doppio Olimpico ci sarò anche io (e credo anche gli altri due matti) nella starting list.
Non sarà Mergozzo, perchè onestamente mi parrebbe un'esagerazione... anche se oramai conosco il percorso a memoria! Lì saremo a tifare per i Road ed in particolare per Roberto... Ma lui già sa, forse agli altri non l'abbiamo detto abbastanza e quindi colgo subito l'occasione per l' "in bocca al lupo":)
Maurizio te l'ho già detto in ufficio: sei un diavoletto tentatore... Se ti metti assieme a Marco non so cosa potrebbe venire fuori!
Acceso il PC e collegato a Internet!
Leggo le vostre cronache, e lo sento come un ritorno alla civiltà: 2 settimane QUASI senza notizie, di sicuro senza internet, senza televisione e senza giornali, e il mio articolo scritto per l'Aquathlon l'ho dovuto scrivere a mano e fare le 2 di notte per darlo in tempo a Giorgio...
Complimenti, ragazzi! Questa è stata una grande stagione, e non è finita...
Personalmente credo che meglio di così non poteva andare questo 2008, che doveva essere ancora di "riposo", mi voglio tenere qualche sfizio in crescendo per il 2009 e poi per il 2010... meglio non tutto e subito, altrimenti che soddisfazione c'è???
Percio' a presto Attilio