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Reschenseelauf: il giro del lago di Resia ... e oltre la corsa

Inserito da mbell1957 il 06/08/2008 alle 00:04 nella sezione strada

Mi ero ripromesso già dallo scorso anno di prendere parte a questa corsa e per farlo ho anticipato di qualche settimana l’ormai abituale periodo di vacanza in Alta Val Venosta (o Obervinschgau se preferite).
Per motivi familiari mi sono affezionato a questa regione situata in un crocevia (Svizzera, Alto Adige, Austria) denso di riferimenti storici (ancora ben visibili) e culturali che risalgono ad oltre mille anni fa.
E poi un insieme di altri fattori, turistici e non, che non hanno molti eguali in Italia a cominciare dalle centinaia di km di piste ciclabili e di percorsi in MTB perfettamente tracciati, ecc, ...
E poi ancora la vista sull’Ortles, che domina la vallata, il Passo dello Stelvio (quello mi riprometto di farlo in bici … prima o poi !), percorsi a piedi per tutti i gusti … e strudel, filetti di cervo, birra Forst riserva speciale … concerti e musica in piazza.
Il tutto in un contesto “non alla moda” che poi è il fattore più accattivante.
Per “preparare” la corsa, quest’anno sono arrivato in zona con una settimana di anticipo. Non che questo faccia un gran differenza sulle perfomances (non per me almeno !) … però passare da quota 200m slm di Milano ai 1500m slm del Lago Resia richiede qualche momento di adattamento.
In realtà non ho corso moltissimo prima della gara … un paio di uscite intorno allo stupendo Haidersee (lago della Muta), qualche giro in bicicletta … la nuova bici (Black Pina) va quasi da sola … il che non è male in previsione delle prossime uscite nella tri-disciplina.

E poi la gara.

Il Lago di Resia, è un bacino artificiale (lo è almeno nella sua attuale accezione … decine di anni fa era comunque un lago naturale molto più piccolo … ma di questo parlerò dopo) intorno al quale si snoda un percorso pedonale / ciclabile molto bello.
Il tutto in 15,3 Km … troppo pochi per giustificare una trasferta da Milano ?
Non è questo il punto … e lo dico col senno di poi.
Il bello di certe gare non è solo il percorso (e quello della Reschenseelauf è certamente molto bello) ma, soprattutto, è il clima di festa che si crea intorno ad esse.
Per la gente del posto è un evento che coinvolge centinaia di persone … quelli che corrono (un po’ come a Milano quelli che fanno la Stramilano dei 50.000) … e quelli che fanno il tifo … decine/centinaia di bambini distribuiti in gruppi lungo il percorso armati di campanacci e tamburi oppure intenti a distribuire acqua, spugne.
E questo clima di festa fa passare in secondo piano anche la fatica.
Percorso bello ma certamente impegnativo soprattutto nella parte centrale dove si susseguono sette/otto salite con pendenze e lunghezze non trascurabili (da 100 ad oltre 500 metri).
E poi l’arrivo, di fianco al campanile semisommerso di Curon (o Graun), il simbolo della gara, dove sono montate delle tribune, ed ognuno viene chiamato per nome nel momento di tagliare il traguardo.
E qui prosegue la festa: sotto il mega-tendone ha luogo il pasta party … anche se la pasta è solo un piccolo dettaglio di ciò che è possibile gustare.
La mattina arrivando in zona partenza, vedevo decine di signore arrivare con torte gigantesche fatte in casa: sacker, strudel, torte al cioccolato, …
E il tutto poi era lì, sotto il mega-tendone … altro che pasta party !
Per quanto mi riguarda ho chiuso in (real-time) 1h19’05” … un tempo tranquillo. C’era un altro Road in Gara, Luciano Mott (però non ci siamo visti) che ha chiuso in poco più di 1h28’.
Tecnicamente parlando la Reschenseelauf non è facilissima … però visti i risultati dei primi, anzi soprattutto delle prime donne (solo le prime due hanno chiuso in poco meno di 1h), ritengo che le nostre gemelle (Twin-Felletti + Vinci) possano dire certamente la loro.
Il prossimo anno, in occasione della decima edizione, la gara sarĂ  in notturna (sabato 1 Agosto --- info su www.reschenseelauf.it).
Occasione da non perdere !

Parlando di questa gara, parlavo di una bellissima festa soprattutto per la comunitĂ  locale.
In realtà credo che la gente del posto sia riuscita solo da poco a creare un clima di festa intorno a questo lago che, pur bellissimo, per molti, almeno fino a qualche decina di anni fa, è stato una maledizione.
Il simbolo della gara è il campanile romanico del XIV secolo, semisommerso.
Ma dove c’è un campanile, una volta c’era un paese e quindi delle case e decine di famiglie che vi abitavano.
Di fianco alla zona di partenza, vi è un piccolo museo dove viene raccontata la storia di questo lago.
Riporto la traduzione italiana: vi è forse qualche errore e qualche piccola contraddizione storica. Però dà l’idea.
A voi approfondire il tema se interessa.

Ciao.
Massimo

LA TRAGEDIA DEL LAGO DI RESIA (1949/1950)

Per la produzione di energia elettrica i paesi di Curon Venosta e Resia (in parte), come pure gli antichi borghi Arlund, Piz, Gorf e Stockerhoefe (San Valentino) sono stati inondati e cancellati.

Si crea un enorme lago artificiale di 677 ettari che distrugge con violenza una storia di colonizzazione quasi millenaria e un paesaggio culturale dell’altopiano a Passo Resia.

Nel 1939 il primo progetto del 1920 di sbarramento dei laghi naturali (Resia e Mittersee) di 5 mt è stato modificato dall’allora regime fascista a 22mt (+17mt). Tutto questo è avvenuto senza informare la popolazione e senza alcun esame legale né tanto meno ecologico.

Gli abitanti furono costretti a espropriare “in nome dell’interesse nazionale per il rafforzamento dell’industria nazionale” senza diritto ad un equo risarcimento e furono costretti ad emigrare o a trasferirsi.

La seconda guerra mondiale ritardò i lavori. Difficoltà di finanziamento della società gestrice, dopo la fine della guerra vennero raccolte da finanziatori svizzeri. Nel 1949 la prima energia invernale dovette essere consegnata alla Svizzera quale rimborso del capitale.

L’Alto Adige ed i Comuni interessati erano impotenti. A causa del regime fascista dal 1923 al 1952, i comuni non ebbero alcun rappresentante popolare eletto (consiglio comunale, sindaco). E’ solo dal 1948 che l’Alto Adige ha un governo provinciale eletto.

Durante l’estate del 1950 tutti gli edifici vennero fatti saltare in aria ed inondati. Gli abitanti fatti emigrare a forza o trasferiti per un paio d’anni in una baraccopoli. La torre romanica del XIV secolo venne lasciata sul posto per motivi di tutela.

Durante gli anni successivi e fino al 1973 il governo provinciale altoatesino ha compiuto ampie misure di risanamento. Circa 35 ettari della superficie culturale venne riguadagnato con i materiali dal lago artificiale.

Conseguenze: 70% della popolazione è emigrata. 181 case o altri edifici saltati in aria. 514 ettari di superficie culturale perduti. Oltre il 70% in meno di animali utili.

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