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Gran Trail della Valdigne, il mio primo trail
Inserito da matisse il 15/07/2008 alle 17:45 nella sezione cross & trail
La decisione di partecipare al mio primo trail l’ho presa qualche mese fa con poca consapevolezza di cosa volesse dire, alla ricerca di un’ulteriore sfida.
Se alla preparazione dovessi dare un voto, darei un 5 e mezzo ma solo per la parte dei chilometri percorsi (che ci sono stati) perché in termini di gite in montagna conto solo una Monza-Resegone e un paio di salite dalle parti di casa mia.
Lo zaino, con materiale obbligatorio (avrò modo di verificare ma sarà tardi che pesa all’incirca 3,5-4 km) l’ho indossato due sole volte e sono stata costretta a cucirmelo addosso a causa delle mie baby spallucce.
Nonostante gli scoraggiamenti del mio bravo e paziente coach (Luca Speciani) mi sono presentata alla partenza della 45km.
L’atmosfera era elettrica in tutti i sensi, pioveva a dirotto dalla sera prima ma i concorrenti erano carichi ma soprattutto molto tecnici.
Alle 10.00 del mattino si parte dal centro di Coumayeur (1224 m) le due gare in contemporanea, la corta di 45 km (la mia) e la lunga di 87, i cui percorsi si dividono quasi subito.
Da Courmayeur si prosegue verso La Salle e attraverso un percorso ondulato e sterrato si giunge a Pre Saint Didier.
Questa parte è facile e riesco a correre agevolmente anche perché il terreno, nonostante la pioggia, non è scivoloso.
Ma ecco che parte la prima risalita ad Arpy e poi al Col Croce (2381 m.) esce il sole, l’aria è fresca e si sta bene, il panorama ed il silenzio insuperabili.
Procedo di buon passo ma mi pento quasi subito di non essermi portata bastoncini perché i lombari ne risentono.
Arrivo in cima e vedo davanti a me una bella discesa verso La Thuile (1441 m.).
Ho un po’di timore per la discesa abbastanza tecnica ma passata la prima titubanza mi butto e inizio a correre.
A La Thuile c’è il 25° km ed il cancello orario dove arrivo con un vantaggio di quasi 3 ore.
Al ristoro trovo un ROAD (a cui mi presento) che poi scoprirò che salirà sul podio dei veterani 4.
Lasciata la Thuile inizia la parte piĂą dura e difficile della gara dove viene alla luce il fatto che mi sarei dovuta preparare di piĂą e meglio.
Si sale per il lunghissimo vallone Youlaz fino al Col dell’Arp (2571 m.) e l’ascesa mi sembra interminabile.
Inizia una pioggia battente, vento freddo e c’è anche la neve.
Vivo attimi di sconforto anche perché la mia giacchettina leggera è fradicia.
Dal basso scorgo la capanna del check point ma mi sembra di non arrivare mai ed i muscoli mi fanno male.
Tengo duro ed alla fine arrivo in cima.
Mi suggeriscono di cambiarmi la maglietta ma io vedo sotto di me la discesa verso Dolonne, sono a pezzi e non mi voglio fermare un minuto di piĂą per la paura di non ripartire.
Giù per la discesa me ne capitano di tutti i colori, il terreno è viscido, il fango mi entra nelle scarpe e cado diverse volte pentendomi ancora una volta di non avere i famosi bastoncini.
Tuttavia, cerco di correre e non pensare.
Finalmente arrivo nel bosco, nello sterrato e sento la voce dello speaker in lontananza.
Sbuco nel Paese di Dolonne, gran tifo, che per altro c’è stato per tutta la gara, imbocco il rettilineo e passo sotto l’arco dell’arrivo dopo 8 ore e 40 minuti.
Sorrido e penso che è stato bello, insuperabile, emozionante e lo farò anche ma questa volta con un po’ di coscienza in più.
Un consiglio: se cercate un trail non troppo lontano da casa, ben organizzato in termini di assistenza e percorso segnalato, con un gran tifo sia della popolazione sia dei volontari presenti lungo il percorso, con un panorama insuperabile, il Gran Trail della Valdigne fa per voi.
Cristina

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Ho parlato con altri amici presenti... tanto di cappello!
Franz