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Monza Resegone: una corsa lunga una notte
Inserito da Franz.Rossi il 23/06/2008 alle 15:44 nella sezione cross & trail
Non c'è bisogno di presentazioni per questa gara.
Ne hanno scritto in molti (io compreso).
La Monza Resegone è una gara strana, magica.
Ma solo ieri ho capito fino in fondo in cosa si differenzia dalle altre gare.
E' il vincolo indissolubile che lega i tre componenti della squadra.
Teoricamente è semplice: si parte insieme, si corre insieme, si arriva insieme.
Ma nulla ti prepara allo stress psicologico della responsabilità nei confronti dei tuoi due compagni.
Se tu rallenti loro devono rallentare, se tu salti loro saltano.
Voi mi direte che è lo stesso per ogni staffetta.
Invece no!
Intanto nella staffetta si corre in sequenza, non insieme.
E poi la distanza è di 100mt, al massimo un chilometro (per la celeberrima 42 x 1000).
Ma tutta una maratona è un'altra cosa...
Sabato sera eravamo, di nuovo, all'Arengario di Monza.
Daniela ed io, vecchi di due precedenti edizioni, Gianpiero new entry.
Un sacco di volti noti, amici vicini e lontani.
Un sacco di Road, alcuni in squadra insieme, altri a rinforzare le squadre di amici podisti.
Saluti e incitamento per tutti, in particolare per la squadra delle Ladies Road cui spetta l'onore del pettorale nr. 1.
Alla partenza il solito rush di adrenalina passando tra il pubblico festante.
Poi la lunga tappa di avvicinamento a Calolzio, 32km di asfalto, in una serata calda e umida.
Già al 15esimo iniziavo a sentire le gambe affaticate.
Poca acqua? poco cibo?
Dentro di me sapevo che si trattava di pochi chilometri corsi nei mesi precedenti.
E maledivo la mia supponenza che mi obbligava a tradire i due compagni di squadra.
Gianpiero e la sua preparazione impeccabile.
Daniela e la sua determinazione montanara.
Le ho provate tutte: calare il ritmo, chiudermi in me stesso, stare in scia alle loro chiacchiere.
Ma più passavano i chilometri più arrivare in fondo mi sembrava impossibile.
Al ristoro del 25esimo mi concedo un centinaio di metri al passo, mentre bevo.
Ho in mente Calolzio da dove so che anche gli altri alterneranno passo e corsa.
Loro mi coccolano, mi nutrono, insomma fanno tutto tranne correre al posto mio :-)
Ed eccoci a Calolzio, si sale.
Io cammino, loro potrebbero correre.
A metà tra Calolzio ed Erve Daniela mi rammenta dello spettro del cancello (4:15).
Sembra impossibile non starci dentro, ma mancano solo 30 minuti.
Gratto il fondo del barile e mi rimetto a correre.
Le gambe girano (a quanto pare il gel e lo zucchero ingurgitati 90 minuti prima stanno facendo effetto), è uno dei punti più belli della corsa, con la notte e il buio.
Il vento fresco in faccia (sempre contro - bastardo). E di tanto in tanto le luci delle frontali delle altre squadre.
Daniela mi prende per mano ed inizia a trascinarmi.
Cerco di tenere il passo e finalmente riconosco l'ultima curva prima di Erve e del fatidico cancello.
4:05, siamo dentro.
Adesso possiamo rilassarci un momento.
Sosta all'auto per indossare le frontali, bere acqua e mangiare qualcosa.
Io riparto e, appena rimesso in strada, mi sento salutare ed incitare, prima da qualcuno in moto, poi da una delle squadre del Road, infine da altri conoscenti che ci hanno raggiunto.
E' come stare tra vecchi amici.
La montagna ci attende. Buia ed amica.
Sto molto meglio e riprendo a salire di buon passo.
Daniela sale come se fosse pianura. E' davanti e apre la strada.
Gianpiero non è abituato a questi terreni e deve fare il doppio della fatica; fortunatamente il mio ritmo nei primi 30km gli ha permesso di risparmiare energia così arranca ma non perde il passo.
Guadagniamo qualche posizione e mi mangio le mani per non essere stato all'altezza delle aspettative.
Ma ormai i giochi sono fatti, possiamo solo arrivare in cima.
Si scollina alla bocchetta, c'è il ristoro e il solito controllo sul numero di componenti la squadra.
Adesso il sentiero sale dolcemente e possiamo accelerare ulteriormente.
Finalmente le voci e poi nel buio la capanna.
Tagliamo il traguardo insieme e ci abbracciamo.
Un'altra edizione è archiviata.
Un epilogo un po' triste.
Alla riconsegna del chip mi accorgo di averlo perso.
E domenica appariamo come ritirati nella classifica ufficiale.
Spero possano correggere questa situazione, siamo stati rilevate decine di volte lungo il percorso, ci sono le foto alla partenza e all'arrivo, il tempo è stato rilevato correttamente dai chip di Daniela e Gianpiero... sarebbe davvero ingiusto che l'aver perso il chip ci penalizzasse così.
Complimenti a tutti.
Alle molte squadre Road presenti, e comunque a tutti coloro che sono arrivati in cima.
Complimenti a chi ha corso la Monza Resegone per la prima volta e si sarà dato mille volte del pirla, e avrà giurato di non caderci più e sicuramente adesso starà cercando la data per l'edizione 2009.
e un grazie di cuore a Daniela e Gianpiero che mi hanno portato in cima per la terza volta
Franz

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Ciao!
Luciano