|
|
|
I due ingredienti per la Tri-Ricetta
Inserito da tri-vasco il 03/06/2008 alle 15:41 nella sezione triathlon
Inizio questo post con una considerazione che potrebbe far storcere il naso a qualcuno, spero sinceramente di no perchè non è questo il mio intento.
In questi miei primi sei mesi di esperienza nell'atletica e nel triathlon, mi sono addentrato in un mondo parallelo e pieno di sfaccettature di cui non ero a conoscenza...o meglio di cui ero a conoscenza, ma delle cui dimensioni non ero pienamente consapevole.
Mi riferisco a piani di allenamento estremamente strutturati, piani di integrazione ad-personam, materiali tecnici da scegliere con cura (sviluppati all'isteria tanto da farti sentire in un dedalo di termini a volte alienanti), strumenti di supporto tecnologici e altro ancora. Non nascondo di aver temuto di essere un "pesce fuor d'acqua" in prima battuta, temendo che il mio approccio allo sport più "spartano" non fosse esattamente allineato con le "best practices" dipanatemi dai nostri generosissimi ed insostituibili veterani.
Per fortuna avevo da vero stupido mal interpretato e mi sono dovuto stra-ricredere, confermando a me stesso che le cose indispensabili per divertirti ed imparare a conoscerti e migliorarti (sia come persona che come sportivo) traverso la fatica sono proprio quelle cose che non puoi comprare e nessuno di può vendere: Cuore e Maroni.
Poi ben venga tutto il resto, è necessario, è propedeutico, è "proattivo"...ma se non ci sono questi due ingredienti, se non riesci a trovarli dentro di te e tirarteli fuori, si perde davvero il grosso del "concetto".
Cuore e maroni, dicevamo. Queste le due parole che mi vengono in mente pensando ai Tri-compari (e cito loro perchè con loro oramai "vivo" ogni week-end, ma è un discorso ovviamente estendibile a chiunque altro).
Parliamo di Parma, del doppio impegno.
Sapete cosa mi porto via dall'esperienza? La consapevolezza di quanto detto dal Capitano in un post precedente: potremo non vincere le battaglie, ma vinceremo la guerra! Mi è capitato di incrociare un concorrente (non ricordo il suo nome, non me ne voglia) al ritiro dei pacchi gara chi mi ha chiesto: "Ma tu sei Vasco?".
Accertatomi che non fosse un finanziere/creditore sulle mie tracce, ci ho scambiato quattro chiacchiere, ed è venuto fuori che stiamo "battagliando" (?....?!) per la decima posizione nel SuperRank.
E qua esce fuori la mia consapevolezza: nelle sue parole l'orizzonte era orientato verso il SuperRank, verso la classifica.
Il mio pensiero era invece orientato nell'esaltazione di provare due gare in successione assieme ai miei compagni.
Spero di non passare per esaltato o presuntuoso, provo a spiegarmi meglio: da una parte vedere la gara come strumento per la classifica, dall'altra vedere la gara e basta, rimandando una scrutatina alla classifica una volta fermatesi le bocce.
La seconda è per me l'"attitude" giusta (uso un termine inglese perchè la sua traduzione non è pienamente soddisfacente); non ho bisogno di classifiche, quelle vengono dopo: io voglio solo la triplice e quello che sa regalare.
E questo ti porta a convincerti che per quanto possa andarti bene o male nessuna gara è "buttata", nessun istante viene perso nell'oblio.
Veniamo alla bi-gara, allora... una spedizione a cui hanno preso parte 6 Tri-Roads in questa prima domenica di giugno, che ha avuto sin dagli albori un motto che è tutto un programma: se devi fare una ca****a, falla grossa!
Una bi-prova ben organizzata dal Cus Parma nella splendida cornice emiliana, su di un percorso piatto "ma-che-più-piatto-non-si-può". Due parole sui risultati portati a casa, rimandando a breve la pubblicazione delle classifiche ufficiali (già presenti sul sito SDAM).
- Nel duathlon, ordine d'arrivo Alemanni-Vasco-Russo-Leone-Galliena; primo posto in categoria per il Grigio e terzo posto per Tri-Vasco;
- Nel triathlon, ordine d'arrivo Vasco-Leone-Alemanni-Sgaramella-Russo-Galliena; primo posto in categoria per il Grigio e quinto posto per Giovanni;
Cosa mi/ci (credo) portiamo via da questa esperienza... Beh prima di tutto la consapevolezza di cui ho già parlato: ordini di arrivo alla mano, solo il tri-Road ha schierato al via gli stessi atleti nel duplice evento, ad eccezion di Consolandi, triathleta del Pro Piacenza Team, al quale non può che andare tutta la nostra tri-stima. In secondo luogo la certezza che la nostra è una squadra, in tutto e per tutto, "finchè morte non ci separi". Perchè a
Parma soprattutto nel menare in bicicletta il "carisma" Road si è fatto sentire nei confronti degli avversari diretti AG, che in gruppo ci fossero due/tre o
più Road impegnati a dettare i tempi. Gli "AUW!" a scandire l'arrivo dei nostri e nel salutare telefonicamente gli altri tri-roads sono riecheggiati così
forti da oscurare la voce dello speaker (che ci ha pure rimproverato :) ), per dare un'idea. Aprendo una breve ma doverosa parentesi su di me, mi porto via
una fantastica avventura nella gara di Triathlon corsa quasi integralmente in stretta collaborazione con Stefano (come dei novelli Bucci-Marta :) ), in
particolare una bellissima "fuga" in bicicletta che ci ha portato ad arrivare - se non erro - primi due della nostra batteria. "And last but not least"
l'idea che con la giusta guida ed il giusto allenamento qualunque traguardo sia alla portata davvero di mano e qualunque sfida possa essere raccolta, tanta è
la motivazione e la passione che aleggia nella t-zone blu-arancio... Ma non potrebbe essere altrimenti, perchè quando credi di non farcela più ti basta
pensare (e snocciolo qualche esempio) ad un eroico Iron4Max che ti chiude un'Ironman in condizioni fisiche quantomeno difficili, al Christian "Snauzer" che
va a chiuderci un mezzo IronMan alla sua seconda tri-esperienza, agli altri compagni impegnati su altri campi di gara, al supporto costante della tri-curva
attraverso ogni canale comunicativo possibile, al supporto e motivazione che viene da dentro il Tri-Road stesso. Tant'è che quando ti metti addosso il body e
lo senti fasciarti stretto stretto (anche troppo, in alcune zone! :) )... e abbassi lo sguardo... e vedi uno stemma sul petto alla tua sinistra... in un
istante capisci che sei in un gioco in cui non sei solo, senti qualcos'altro soffiare forte dentro e tutto attorno che ti spinge, che ti dà concetrazione,
motivazione, rabbia, furia agonistica, assoluta determinazione, calore, gioia: chiamala tradizione, chiamala storia, chiamala onore, chiamala pure fratellanza... Chiamala come ti pare, io oggi la chiamo "Cuore e Maroni".
Fantastico, grazie a tutti perchè la mia vita è davvero cambiata, sto vivendo un'avventura talmente bella che ogni tanto credo di non essermela neppure
meritata.
Al solito ci vediamo in zona di cambio, AUW!
ps: chiedo scusa a Marco, Roberto, Stefano, Giorgio e Giovanni se ho volato sulla narrazione della gara, ma dopo un weekend lungo così altri tipi di sensazioni hanno preso il sopravvento!

Commenti
|
|
|
|
Utenti
|
 |
 |
Ad oggi ci sono 3539 utenti iscritti al sito di cui 0 attualmente online |
|
 |
 |
|
|
però devo dirvi una cosa sul suo conto: tutto il suo entusiasmo lo scarica anche nel sonno sotto ogni forma mediatica :-)
così sabato notte in camera con lui, ospiti della fantastica famiglia Galliena, l'ho sentito farfugliare di tattiche di gara, auw! e buona parte dei nomi nel super rank...con tanto di punteggi....
Andrea non lo sa ma ha rischiato di gareggiare domenica con le ruote invertite ;-)
naturalmnete sono stato tentato di registrare il tutto e di pubblicare integralmente il contributo... ma avrei rischiato di perdermi il suo traino in bici per tutta la frazione!
conservo nel cuore 1000 immagini del week end passato, ve ne parlerò solo dopo la seconda o terza tri-birra.
AUW!
ste
Mi merito un tri-schiaffone!