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Che domenica memorabile all'idroscalo !

Inserito da Tri-Paolo il 27/05/2008 alle 12:09 nella sezione triathlon

Che giornata memorabile !

Ricordo ancora, dopo l'incidente al ginocchio, ad inizio febbraio, il fisiatra: “Marini, con il menisco lesionato, lei può fare sport, ma solo nuoto o bicicletta” !

Da una parte una grande delusione, doversi fermare e smettere di correre, dopo un anno (che anno !) passato ad allenare la maratona e a raggiungere un obiettivo – temporale naturalmente – ottenuto dopo tante 42 km e grande fatica ....
Ma dall'altra, fatta di necessità virtù, ho trasformato un problema in un'opportunità: con tanta pazienza, e nella speranza di non buttare a mare tutta la resistenza aerobica acquisita con l'allenamento nella corsa, ho cominciato a frequentare la piscina dietro casa che apre alle 7:30 di mattina, poi la palestra insieme alla moglie per fare spinning alla sera.
A marzo mi sono deciso e ho acquistato la mia prima bici da corsa, usata, con la quale ho cominciato ad allenarmi inizialmente in alta val di Susa nel week end: poca scelta, solo salita e poi discesa, oppure discesa e poi salita.

Poi la muta per nuotare, qualche combinato sul lago di Mergozzo, luogo a me assai caro dall'infanzia, giri in bici intorno al lago d'Orta, sul Vergante, intorno al lago Maggiore, sbagliando strada, perdendomi, facendo troppi chilometri, sbagliando alimentazione ... nella corsa ho imparato come funziona il metabolismo su chilometraggi lunghi, in bicicletta non ancora.

A fine aprile, l'intervento al menisco.
Poi la ripresa della corsa e, la settimana prima del Triathlon di Milano, ho sentito che le mie gambe potevano reggere per 10 chilometri e con un po' di coraggio ho chiesto a Cap Ale di iscrivermi all'olimpico dell'idroscalo.

Il nuoto è andato via liscio, non certo come un fulmine, ma sicuramente meglio di quanto potevo immaginare, a giudicare dalle teste che ho visto ancora in acqua appena messo piede sul molo.
Forse potevo spingere un po' di più.
Certo, incredibile la sensazione in acqua, l'idroscalo trasformato in tonnara, una mattanza umana improvvisata: dovunque voltassi la testa, a destra, a sinistra, gambe, braccia, attenzione a non dare e prendere cazzotti.

Fuori dall'acqua, via di corsa al cambio, sfilando la muta e cercando di non fare pasticci, quante poche bici erano rimaste ... tutto liscio, infilo il casco, occhiali, allaccio le scarpe (non mi sogno nemmeno di lasciarle agganciate ai pedali) ed esco di corsa spingendo la bici, la telemetria di bordo avviata a registrare tempi, velocità, posizioni e pedalate.
Mamma mia, dopo poco sono comparsi grupponi in scia a velocità pazzesche, mi sono sentito risucchiato, trascinato, ho faticato non poco per rimanere nel gruppone, ma poi l'ho perso.
Tutto si è ripetuto una, due, tre volte, ma che paura di finire contro qualche transenna o sbagliare una curva ... poi quell'asfalto pieno di voragini, dossi artificiali, sbarre, tappeti per coprire chissà quale trappola ...
Ad ogni passaggio per le tribune, grandi incitamenti da parte di Road – Supporters !
Poi fine della tappa in bici, niente forature ... è andata bene.
Rientro in zona cambio, quante biciclette ora sono accatastate una con l'altra.
Via di corsa!
Smonto dalla bici e metto al polso la la telemetria di bordo per registrare posizioni e velocità anche nella corsa, cambio scarpe, bevuta e via.

In uscita da zona cambio qualcuno mi strilla dietro, ho dimenticato il casco in testa, lo lascio a due ragazzi gentilissimi, sarà Claudia a recuperarlo (grazie !).
Che fatica correre, dopo tre mesi di stop ma sopratutto 1500 metri a nuoto e 40 chilometri in bici le gambe non ne vogliono sapere assolutamente.
Però via, tutto sommato 10 chilometri sono una sciocchezza, durano poco, quando sai che macigno possono essere i 42 al momento di partire!
E via, fino al traguardo, dove mi aspetta Cap Ale con una bottiglia di spumante e un bicchiere per brindare al suo decimo tri-compleanno !
Che domenica, ragazzi !

P.S. 1 Al momento di recuperare la bici, ho scoperto che la gomma dietro era forata, ma per fortuna mi ha riportato in tempo alla zona cambio. Deve essere il c..o del principante.
P.S. 2 Dalle mie parti c'è una regola un po' speciale, secondo la quale tutte le gare che passano sotto casa vanno fatte. Sono alquanto preoccupato per quest'anno, a fine luglio c'è un bellissimo Ossola Trail alla seconda edizione già ben noto che nella parte finale passa dall'altra parte del lago davanti casa a Mergozzo. Però la settimana successiva da Monginevro parte la Chaberton Marathon che tocca la vetta del Monte Chaberton, 3130 metri sulle alpi, il mitico forte del vento, luogo affascinante e di una bellezza incredibile, proprio dietro casa in alta Val di Susa. Partecipa anche Marco Olmo. Un bel dilemma. Poi a metà settembre il doppio Olimpico passa sotto il cancello di casa a Mergozzo nella frazione di corsa ! A seguire la maratonina del VCO, sempre sotto il cancello di Mergozzo.
Beh, per questo wk end ho opzionato l'alloggio di mia suocera a Pietra Ligure, ho pochi giorni per pensarci, ma almeno è una gara no draft e con belle salite, magari lì mi trovo meno svantaggiato sulla frazione in bici.

P.S. 3 ma il più importante: grandissimo lo spirito di squadra dei Road Runner's, del Tri-Road e di tutti i supporters. Grazie a tutti !

W il Tri Road !
Paolo

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Allenamento a Mergozzo
Allenamento a Mergozzo
Commenti
  • Tortellone67 27/05/2008 alle 14:11:13 rispondi
    Complimenti Paolo e grazie ...
    .... sì grazie per avermi tirato la volata nella frazione di corsa. Ti ho intravisto là davanti tra l'ottavo ed il nono Km e ti ho "puntato". Ce l'ho messa tutta ma non ti ho preso per una manciata di secondi (se non sbalgio 8 in base alla classifica su tds). Mannaggia :-))))))
    Mi raccomando ora che hai trovato la "retta via" e conosciuto il calore della "Tr-Road-Curva" non puoi più mancare .... Ti aspetto a Gaggiano, per stare davanti questa volta ;-)))))))
    W il Tri-Road
    Bruno Tortellone Meneghetti
  • tri-vasco 27/05/2008 alle 15:09:11 rispondi
    Grande!
    Bellissimo racconto, davvero! Di giorno in giorno scopro che sempre più triathleti (navigati e non, dagli elite - vedi Cigana - agli age group) hanno una storia speciale alle spalle, tutta da ascoltare: una storia fatta di fatica, determinazione e desiderio di "riscatto" da varie avversità. Credo che questo crei intrinsecamente un forte legame tra chi pratica questo fantastico sport, figuramioci poi tra compagni di squadra!
    Grande, ci vediamo owiamente in zona cambio, coltello tra i denti!
    AUW!
  • MaxMauro 27/05/2008 alle 15:54:46 rispondi
    grande Paolo
    Complimenti per la tua prestazione. Ci vediamo a Gaggiano, ieri ho sostituito la camera d'aria e per sicurezza porto anche la mountain bike.
    Maurizio
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